Venerdì 10 settembre FRoSTA inaugura il Giardino dei Ghiacciai un’azione concreta in difesa del freddo e
dell’ambiente, nell’ambito della seconda edizione della Carovana dei Ghiacciai
di Legambiente, alla presenza di Felix Ahlers, CEO del gruppo FRoSTA.
Roma, 7 settembre 2021 – Un Giardino di rocce per
difendere i ghiacciai. Inaugura venerdì 10 settembre 2021 il
progetto che unisce ambiente, storia, ricerca scientifica e arte contemporanea Il Giardino dei Ghiacciai, voluto
da FRoSTA, azienda di riferimento nel settore dei surgelati, da
anni impegnata nella ricerca e nello sviluppo di prodotti e processi di
produzione sempre meno impattanti a livello ambientale, insieme a Legambiente nell’ambito della
tappa finale della seconda edizione della Carovana
dei Ghiacciai, con il supporto del Comitato Glaciologico
Italiano e in collaborazione con il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Il progetto rappresenta un’azione
concreta per la difesa dell’ambiente,
un vero e proprio grido di allarme per la salvaguardia dei ghiacciai, elemento
fondamentale per l’equilibrio del pianeta. Valori a cui da sempre FRoSTA è legata poiché ha deciso di produrre cibo
in maniera naturale e rispettosa dell’ambiente, sposando la
scelta di essere 100% naturale e mettendo al centro della propria filosofia
aziendale il rispetto per l’equilibrio del pianeta.
FRoSTA, partner di Legambiente anche in questa edizione
della Carovana dei Ghiacciai, ha voluto esserne parte attiva preservando la
memoria glaciale e creando il Giardino
delle Ghiacciai, inaugurato da Felix Ahlers, CEO di FRoSTA AG.
La creazione di questo progetto è un gesto dalle molte
valenze (sociali, ambientali ma anche scientifiche e culturali) che avviene in
un luogo significativo come il Parco del Gran Paradiso (che nel 2022 festeggerà
il suo centenario, è stato il primo parco naturale d’Italia) e in un momento
rilevante come la chiusura della seconda Carovana dei Ghiacciai.
L’obiettivo di questa azione è recuperare i sentieri e le iscrizioni storiche
incise negli ultimi 150 anni ai bordi dei ghiacciai del Gran Paradiso per
segnarne il limite e analizzarne il ritiro, e che nel tempo sono parzialmente
scomparse. Grazie alle ricerche del Comitato
Glaciologico italiano e a questa iniziativa di
valorizzazione, i segnali sono stati ritrovati e saranno nuovamente accessibili
e visibili sia agli studiosi, sia ai visitatori del Parco.
Il percorso tra i segnali crea dunque
un vero e proprio sentiero, il Giardino dei Ghiacciai, che trasforma un’eredità scientifica in un patrimonio
culturale sul cambiamento climatico.
Una targa esplicativa sarà posta all’ingresso del Parco per dare informazioni
sul progetto ai visitatori.
A impreziosire il progetto ci sarà anche Segnali dal Corpo Glaciale opera
d’arte diffusa realizzata da Andrea Caretto e Raffaella Spagna, artisti
contemporanei che esplorano il confine tra arte, ambiente
e paesaggio ed espongono in musei, gallerie e istituzioni pubbliche e private,
in Italia e all’estero. L’opera è composta da cinque rocce su cui sono state
incise altrettante parole che invitano i visitatori alla riflessione sul corpo
glaciale, al suo passato e ai suoi possibili futuri. Le rocce saranno poste a
fianco delle incisioni storiche ritrovate e recuperate. Sempre lì saranno
successivamente collocate delle piccole sculture in bronzo, frutto di una
performance artistica che si terrà live venerdì 10 settembre in occasione
dell’inaugurazione, coinvolgendo FRoSTA e Legambiente. Gli artisti “porranno
delle domande” al ghiacciaio che “risponderà” con delle piccole sculture di
cera rappresa nell’acqua della sorgente posta alla sua base.
“Il freddo appartiene a tutti noi e la sua tutela ci
coinvolge tutti” sottolinea Gianluca
Mastrocola, General Manager di FRoSTA Italia. “FRoSTA conosce
bene l’importanza del freddo e quale sia il suo ruolo nell’equilibrio del
pianeta. Per questo motivo abbiamo deciso di essere anche quest’anno al fianco
di Legambiente nella Carovana dei Ghiacciai e di farlo non solo a parole ma con
un gesto concreto. Questa vuole essere un’occasione per riflettere sul futuro
che ci attende e, soprattutto, sulle azioni che bisogna intraprendere
nell’immediato. Non possiamo più aspettare, bisogna agire ora”.
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