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giovedì 28 settembre 2017

Gabriele Cataldo e la storica via Padova a Milano….



Gabriele Cataldo ( nume tutelare del ristorante pizzeria El Canfin a Ospedaletto Euganeo), aveva iniziato la sua professione nel settore della ristorazione a Milano, nella storica via Padova, dove aveva aperto il ristorante pizzeria Le Passere.

La storia di Crescenzago

Il Borgo di Crescenzago sorgeva intorno alla strada delle Rottole (attuale vie Leoncavallo e Palmanova), derivando il nome dal latino Crescentii ager, ovvero campo di Crescenzio. Si presume che il borgo si sia formato intorno all'abbazia di Santa Maria Rossa, una chiesa in stile romanico del 1140, sita nell'attuale via Berra, un tempo sede di un trittico del Bergognone, in seguito trasferito presso il Museo Diocesano di Milano. Nella medesima via, di fronte alla chiesa si erge un palazzo, detto Casa Berra, risalente al 1400 e un tempo munito di un giardino barocco, oggi andato perso. Crescenzago costituì per molto tempo la strada di ingresso alla città per chi proveniva da Venezia. Al 1858 il Borgo registrava una popolazione di 1.534 abitanti su una superficie di 538 ettari. Il processo di annessione di venticinque comuni e frazioni avviato nel 1917 sotto l'amministrazione Caldara portò Crescenzago, comune autonomo, ad essere annesso a Milano nel 1923 durante l'amministrazione di Luigi Mangiagalli, con il Regio Decreto Legge n. 2943 del 23 dicembre 1923.

Il quartiere si trova lungo il Naviglio della Martesana, dove nel Settecento vennero costruite splendide residenze di villeggiatura per i milanesi benestanti: un classico esempio sono le ville De Ponti (risalente al secolo XIX, e con una filanda all'interno del giardino), Lecchi (secolo XVIII), Brasca, Pallavicini, Petrovic (secolo XIX). All'epoca era infatti considerata un'area di qualità, con i terreni coltivati a cereali e gelsi. A sole poche centinaia di metri si ritrova il panorama composto da palazzi e industrie tipicamente metropolitane. Il quartiere è delimitato anche dal fiume Lambro. E' un'area ampiamente verde, specialmente per via del parco Lambro, ma anche della Pista Ciclabile Martesana e del Bosco di Crescenzago. Il quartiere è legato alle personalità di Gino Rigoldi ed Enrico Bigatti.

L'arteria principale del quartiere è via Padova (precedentemente via Milano, prima ancora strada Provinciale Veneta), in anni recenti caratterizzata per la sua configurazione multietnica e per essere spesso al centro dell'attenzione a causa di incidenti di vario tipo, come autovetture incendiate o rappresaglie urbane.
Via Padova, una volta strada Provinciale Veneta, è una via che ultimamente ha fatto parlare molto di sè, purtroppo per incidenti in qualche modo connessi alla sua attuale configurazione multi etnica.
Le scene di autovetture date alle fiamme o della Polizia in stato di allerta per il timore di nuove "rappresaglie" urbane, non regalano certamente a questa zona momenti di serenità come invece traspare dalle immagini che mostriamo oggi.

La storia di Crescenzago è molto antica. Probabilmente tutto nacque intorno all'abbazia di Santa Maria Rossa, fondata indicativamente nel 1140. La chiesa oggi si trova in via Berra, dove è situato un altro importante "pezzo" di storia, la Casa Berra, un palazzo che risale alla metà del XV secolo, edificato proprio di fronte all'antica chiesa.

I due edifici erano in passato collegati da un passaggio sotterraneo che oggi è murato. Purtroppo, tra l'altro, è andato perduto anche il – pare – bellissimo giardino barocco del palazzo Berra.

Va ricordato comunque che Crescenzago è anche sede di altre eleganti residenze, tra cui villa Lecchi (sec. XVIII) e le ville Petrovic (sec. XIX) e Pino De Ponti (sec. XIX), nel cui giardino alla fine dell'Ottocento fu eretta una filanda.

Il borgo di Crescenzago sorgeva lungo la Strada delle Rottole che corrisponde all'attuale via Leoncavallo (piazza Rottole era l'attuale piazza Francesco Durante) e il suo naturale proseguimento, via Palmanova. Nel 1858, Crescenzago registrò una popolazione di 1.534 abitanti distribuiti su di una superficie territoriale di 538 ettari.

Il suo fertilissimo terreno era coltivato a cereali e gelsi; vicino ai terreni adiacenti al Naviglio della Martesana abbondavano i prati a marcita. Il Comune, situato in amena posizione, era considerato luogo di villeggiatura e di gite fuori porta. Il nome gli deriva dal latino "Crescentii Ager" che tradotto letteralmente significa "Campo di Crescenzio".

Nel 1923, come molti altri comuni della cintura di Milano, venne da quest'ultima inglobato grazie al Regio Decreto n. 2943 del 23 dicembre 1923. In quell'anno il sindaco di Milano era Luigi Mangiagalli, un nome molto importante per la città, ma va ricordato che la proposta di annessione di circa 25 tra comuni e frazioni avvenne nel 1917, quando il sindaco era ancora Emilio Caldara.

Certamente una della caratteristiche più conosciute dell'area è la presenza del naviglio della Martesana (oltre al fiume Lambro che viene "incrociato" poche centinaia di metri più in là, dietro Cascina Gobba).


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