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lunedì 30 dicembre 2024

Volontari di fiume

 



Fiume Ledra a San Floreano di Buja (foto di Graziano Soravito)

L’Ecomuseo delle Acque opera su un territorio omogeneo dal punto di vista geografico, coincidente con il bacino del Fiume Ledra. In questi anni ha svolto un intenso lavoro di ricerca e studio sul reticolo idrografico dell’area di riferimento – comuni di Gemona, Artegna, Buja, Majano, Montenars e Osoppo – proponendo numerosi progetti di valorizzazione e contribuendo alla diffusione di una visione olistica dei corsi d’acqua (ha pure sostenuto con il Comune di Artegna la “Consulta di bacino del Fiume Ledra”). È quindi l’ente più indicato a promuovere il processo partecipativo su cui si basa uno strumento innovativo per la gestione del territorio: il Contratto di Fiume, ovviamente relativo al Ledra. Il lunari 2025, con le fotografie di Graziano Soravito, ha di fatto lanciato il progetto.

Lo sforzo è di natura culturale oltre che istituzionale, poiché alla base vi è un concetto chiave che trova riscontro negli stessi atti del Parlamento Europeo: il bacino idrografico si pone come l’unità di riferimento per le politiche a sostegno della biodiversità. Inoltre, il Contratto di Fiume fa propria l’esigenza di una partecipazione democratica alle decisioni, trattandosi di un accordo volontario che adotta un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono alla stessa stregua nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale. Non va trascurato un aspetto: sarà un processo lungo, articolato e dispendioso in termini di energie, in primo luogo per l’Ecomuseo, ma ne vale la pena per le acque del Ledra e le comunità che stanno loro appresso.

Il Ledra, lungo 19 km, affluente di sinistra del Tagliamento, è un fiume perenne che nasce a sud di Gemona, alimentato lungo il suo corso da un esteso sistema di risorgive. Il deflusso della falda freatica, che caratterizza il materasso alluvionale del Campo di Osoppo-Gemona, viene bloccato dalle cerchie moreniche frontali determinando l’emersione dell’acqua in corrispondenza di piccoli avvallamenti che danno origine ad altrettanti rii. Del bacino del Ledra, relativamente piccolo – si estende per 73 kmq – ma assolutamente unico nel panorama regionale, fanno parte corsi che hanno caratteristiche diversissime, dal punto di vista idrologico ma anche morfologico: oltre alle risorgive, è solcato da torrenti montani e collinari, collettori di pianura, rogge e canali.

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