Thomas De Falco, WO-MAN, 2024. Performance, Museo Arte Contemporanea Cavalese |
Sabato 7 dicembre dalle ore 17:30 il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese ha invitato il pubblico ad assistere alla performance inedita WO-MAN dell’artista Thomas De Falco e alla presentazione del catalogo della sua mostra personale GOLD - While all Flow'rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose che ha recentemente inaugurato la nuova stagione espositiva dell’Istituzione, guidata dalla nuova direttrice Elsa Barbieri, ed è visitabile fino al 9 marzo 2025. La partecipazione libera e aperta a tutti. La performance WO-MAN, il cui titolo evoca l’uguaglianza e l’interdipendenza tra uomo e donna, si configura come un tableau vivant di cinque giovani performer - due di origini africane e due vietnamite - che insieme creano l’immagine di un mondo inclusivo di tutte le etnie. Durante l’azione, i performer interagiscono con alcune sculture tessili di Thomas De Falco, dalle sembianze di uova, simbolo del ciclo naturale della vita ma anche della sua vulnerabilità. L’essenza della performance WO-MAN si può ritrovare in una citazione della scrittrice statunitense Madeleine L’Engle «Quando eravamo bambini, pensavamo che una volta cresciuti non saremmo più stati vulnerabili. Ma crescere vuol dire accettare la vulnerabilità. Essere vivi significa essere vulnerabili». “La performance si è svolta in una stanza del Museo interamente realizzata in legno di cirmolo, inimitabile nell’aspetto e nel profumo, re delle Alpi, straordinariamente forte e resistente, e capace anche di regolare la frequenza cardiaca. Ma la frequenza cardiaca, presa sineddoticamente nel suo battito, non è forse ciò che ritma l’intera esistenza? È nascosta ma equivale allo scorrere del tempo. Se mettessimo una mano sul polso di Alice, di Bien, di Duong o di Lurdes, per esempio, lo sentiremmo. È con questi ragazz* che Thomas De Falco dà immagine e battito a un tableau vivant di corpi umani e sculture tessili rappresentativi di un mondo che unisce tutte le etnie, facendosi portavoce di un fatto evidente e originario: la nostra vulnerabilità. Non debolezza, non fragilità. Vulnerabilità” – afferma Elsa Barbieri, direttrice del Museo. |
Thomas De Falco, WO-MAN, 2024. Performance, Museo Arte Contemporanea Cavalese |
A questa nostra condizione De Falco associa un simbolo arcaico, eterno: l’uovo. “Thomas de Falco usa uno di questi simboli enfatizzandone la forza con una pratica artistica altrettanto eterna: quella della cucitura, del lavoro artigianale sempre esistito, della performance/lavoro femminile che esprime vita. Le sue uova sono eterne e generano un campo energetico artistico dove il femminile e i bambini custodiscono una vita che si rigenera continuamente, ci suggeriscono l’immortalità di un ciclo”, scrive la curatrice Clara Tosi Pamphili nel testo che accompagna la nuova performance. “La forza delle uova di De Falco” - prosegue Tosi Pamphili - “sta nella loro forma: sembrano fatte di stracci e rimandano alle parole di Pier Paolo Pasolini di un breve scritto del 1961: ‘Nulla muore mai in una vita. Tutto sopravvive. Noi, insieme, viviamo e sopravviviamo. Così anche ogni cultura è sempre intessuta di sopravvivenze... Non hanno più senso, appartengono a un altro mondo, negato, rifiutato, superato: eppure sopravvivono”. Il catalogo dell’esposizione GOLD - While all Flow'rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose è realizzato da Esperia (Lavis, TN), azienda del territorio che si distingue per un forte impegno verso la sostenibilità ambientale e che annovera importanti collaborazioni con Corraini Edizioni, Silvana Editoriale, la Biennale di Venezia, Kunst Meran e Museo Archeologico di Bolzano. Il volume include i testi critici di Elsa Barbieri, direttrice del Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese e curatrice della mostra, e Clara Tosi Pamphili, storica delle arti applicate. |
Catalogo GOLD - While all Flow'rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose |
LA MOSTRA Appositamente realizzata per il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese, la rassegna GOLD - While all Flow'rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose nasce in intima connessione con la natura e il territorio circostante, e muove verso un elogio della donna nel mondo attuale. Per l’occasione Thomas De Falco presenta una serie di circa 35 opere tessili, tra sculture e arazzi, di cui la maggior parte inedite. In mostra anche alcune opere che l’artista ha realizzato in occasione di mostre precedenti - in Triennale Milano, Museo Marino Marini di Firenze e Palazzo Monti di Brescia – e una selezione di libri, dati appositamente in prestito dalla Biblioteca Comunale di Cavalese. Ma che cosa è la Natura? È radicata l’idea che sia una realtà molto concreta e al tempo stesso inafferrabile, che vogliamo dominare, trovandoci però spesso, se non sempre, nella condizione di confrontarci con la sua sublime forza, riconoscendo che in natura non esistono sopra o sotto, e non ci sono gerarchie, ma ci sono solo relazioni intrecciate dentro altre relazioni, che De Falco tramuta nelle forme scultoree della materia tessile che abilmente intreccia con la tecnica manuale del wrapping. Spesso, come è evidente nella selezione di opere allestita per l’occasione, egli agisce sulla dinamica di maturazione della natura congelando e inglobando rami, foglie, fieno, paglia (che raccoglie sul territorio in cui lavora), canapa, lana e preziosi filamenti naturali - come seta e lino - nei suoi arazzi e nelle sue sculture tessili.
GOLD, accompagnata dal verso della poesia The Garden di Andrew Marvell (While all Flow'rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose - Mentre tutti i flussi e tutti gli alberi si chiudono per intrecciare le ghirlande del riposo) intende restituire attraverso la selezione di opere quel che di magico appartiene alla capacità di cucitura dell'artista, come una sorta di ballata ancestrale tramandata negli anni che si offre secondo natura, ovvero che tiene conto anche della natura umana, che c’è, esiste e determina il nostro approccio al mondo sensibile.
Completa la mostra una stanza della ricerca con le opere degli artist* Sahar Dadvand, Zehra Doğan, Rosa Lüders, Andrea Mauti, Carol Rama, Dionysis Saraji, Greta Schödl, Urara Tsuchiya, Francesco Vezzoli e Zoe Williams che Barbieri e De Falco hanno scelto come forma d’incontro - che è figura del vivere sociale - e come luogo del raccoglimento dove ogni passo, o ogni respiro, è conoscenza e immaginazione, interrogazione di sé e relazione interiore con il corpo femminile e con la natura.
GOLD - While all Flow'rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose è il progetto espositivo che segna l’avvio del nuovo percorso di ricerca intrapreso dalla neodirettrice Elsa Barbieri che nei prossimi tre anni attiverà collaborazioni con artisti di primo piano del panorama italiano e internazionale valorizzando il connubio fra arte e territorio. |
Thomas De Falco, WO-MAN, 2024. Performance, Museo Arte Contemporanea Cavalese |
Thomas De Falco (1982) vive a Parigi, lavora tra l’Europa e l’America e si esprime attraverso la crea-zione di arazzi, ispirati all'antica arte della tessitura con telaio verticale. C'è qualcosa di magico nella ca-pacità di cucitura dell'artista, una sorta di ballata ancestrale tramandata negli anni; proprio nei materiali, come la lana, il cotone, il lino, la seta, la canapa o il ferro, viene trasmessa una sensazione di purezza al tatto e alla vista. Le sculture di De Falco si ispirano in particolare alla natura e ai sentimenti e alle emo-zioni umane. È quindi la performance il mezzo attraverso il quale l'artista dà vita alla propria scultura, collegando l'involucro ai corpi dei performer che si fanno interpreti del suo messaggio artistico. Thomas De Falco ha esposto in importanti istituzioni tra cui Palazzo Buonaccorsi, MAXXI, Museo Mari-no Marini, PAC Milano, Triennale Milano, Museo Dell’Ara Pacis. Il suo lavoro è presente in importanti collezioni pubbliche e private. Nel suo curriculum conta già importanti riconoscimenti, il primo premio all’Award Young Artist, ricevuto a Tokyo nel 2005, e la Medaglia del Castello Sforzesco, assegnatagli a Milano nel 2010.
Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese Il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese nasce nel 2001 all’interno dello storico Palazzo Rizzoli, an-tico complesso signorile situato nel centro storico di Cavalese, in Val di Fiemme, che nel corso degli anni ha vissuto significative trasformazioni, sia nell’aspetto che nella funzione, vantando oggi diverse unità che si differenziano per epoca di costruzione, stile ed elementi architettonici. Il primo nucleo della col-lezione d’arte moderna e contemporanea del Museo si forma a partire da una preziosa selezione di opere di Bruno Munari e di numerosi artisti storicizzati appartenuta al Dottor Giancarlo Baccoli, medico di origine bresciana residente nel comune fiemmese, che negli anni coltivò relazioni con artisti, collezioni-sti e critici protagonisti dell'arte italiana della seconda metà del Novecento. Negli anni il Museo ha orga-nizzato mostre temporanee collettive e personali e momenti culturali pensati per promuovere il legame con il territorio alpino, in stretta connessione con le tradizioni locali e insieme con uno sguardo verso i nuovi linguaggi della scena artistica. Oggi il Museo d’Arte Contemporanea è un luogo dove la percezione dell'identità alpina nelle sue pecu-liarità e valori viene rafforzata attraverso il confronto con prospettive di ricerca e di fruizione sempre nuove, ma complementari, da cui trarre una maggiore consapevolezza culturale e sociale. |
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