874 cantine
selezionate, 10 Premi Speciali, 268 Impronte Go Wine
La nuova edizione della Guida per l’Enoturista
di Go Wine
Un invito a camminare l’Italia del vino
È uscita la nuova edizione 2025 di
Cantine d’Italia, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine.
L’evento
di presentazione e premiazione si è tenuto martedì 3 dicembre a Milano
presso l’Hotel Melià, alla presenza
di un folto pubblico di giornalisti, rappresentanti di cantine selezionate nel
volume, enoappassionati.
Cantine
d’Italia 2025 si presenta con 874 cantine selezionate, 268 “Impronte d’eccellenza” per l’Enoturismo, oltre 4.980 vini segnalati, circa 1.600 indirizzi utili per mangiare e dormire.
Sviluppando la sua connotazione al
racconto attraverso anche 9 interviste a uomini e donne del vino, con la
NOVITA’ di una sezione dedicata ai “Musei del Vino”, raccontando luoghi di
cultura all’interno di 15 cantine italiane.
Si tratta di una Guida alle Cantine, con
una sua identità specifica, che ha la cantina come riferimento.
Come luogo anche simbolico, oggi sempre
più meta di tanti enoappassionati e anche come luogo fisico dove uomini e donne
del vino operano e progettano il loro lavoro, dove sono portatori di storie e
tradizioni familiari, oppure di più recenti investimenti.
Una Guida pensata per i turisti del vino
e invita a camminare l’Italia del vino. E’ una bella visione d’Italia fatta di
tanti luoghi, radici e tradizioni, ma è anche espressione della capacità di
tanti viticoltori: fanno “viaggiare” in tutto il mondo le loro bottiglie e
promuovono l’attenzione e il piacere di andare a conoscere i luoghi dove quelle
bottiglie nascono.
La Cantina, nel corso degli anni, è
infatti diventata a pieno titolo un luogo di promozione del territorio, perché
comunica con la sua realtà un’identità territoriale fatta di tutto quanto ruota
attorno: il paesaggio, i vigneti, la tradizione del luogo, i borghi.
Quindi non è una Guida tradizionale ai vini,
come recensione e punteggi di singole etichette ma un volume che sviluppa il
tema della narrazione a fianco della selezione dei vini e consente di
approfondire conoscenze con tantissimi dati e notizie.
Raccontando la cantina, si raccontano le
vicende che stanno attorno al vino e aiutano meglio a comprendere il profilo di
ogni realtà e ovviamente i vini che ciascuna cantina esprime.
Una Guida che pertanto non vuole
rivolgersi soltanto ai “super
appassionati”, ma che intende essere un’occasione per generare cultura a
favore del vino e dei suoi territori. E per far riflettere sull’importante
ruolo che la viticoltura italiana sta svolgendo a favore della bellezza e della
valorizzazione di tanti territori.
Una Guida edita da Go Wine e che
mantiene inalterata la sua mission: promuovere la grande accoglienza italiana
in cantina e comunicare anche attraverso un volume l’identità
dell’associazione.
«La
Guida ogni anno si arricchisce di spunti e di temi; sempre uniti dall’obbiettivo
di fondo – dichiara
Massimo Corrado, presidente di Go Wine e direttore editoriale –: raccontare attraverso l’Italia del vino
una bella idea d’Italia, uno dei volti più belli del nostro Paese. Il tema del
racconto, delle persone che animano la cantina, dei vini spesso espressione di
una bella progettualità, stanno alla base della Guida. Il vino è così la chiave
per ascoltare il racconto di un luogo, di una terra, respirandone le
atmosfere».
Ora alcune notizie che riguardano
contenuti nel volume:
Le “Finestre
sul vino” dell’edizione 2025 sono firmate da Andrea Terraneo (presidente di
Vinarius, associazione delle Enoteche Pubbliche Italiane) e Arturo Rota, per
ricordare figura e pensiero di Luigi Veronelli, nei giorni in cui ricorrono i
20 anni della scomparsa.
Le interviste
che aprono la Guida e rafforzano il tema del racconto che caratterizza il
profilo del volume, riguardano nove uomini e donne del vino di altrettante
regioni italiane.
Si tratta di: Enrico Nada,
Nada Giuseppe (Piemonte), Giovannella Fugazza, Castello di
Luzzano (Lombardia), Lucio Gomiero, Vignalta (Veneto), Martina
Moreale, Il Roncal (Friuli Venezia Giulia), Emilia Nardi,
Tenute Silvio Nardi (Toscana), Enzo Barbi, Decugnano dei Barbi
(Umbria), Rocco Pasetti, Contesa (Abruzzo), Gianfelice d’Alfonso
del Sordo, titolare della omonima cantina (Puglia), Ferruccio
Deiana, Deiana (Sardegna).
La
visita in cantina, il costo
Per il secondo anno la Guida promuove il
tema del costo della visita in cantina, con un contenuto che arricchisce i dati
della Guida. E’ un elemento di forte novità, che si introduce per il secondo
anno e che segna anche un necessario adeguamento sul piano della comunicazione.
Da fattore un tempo basato sullo
spontaneismo, da elemento di novità della vita del viticoltore, la visita in
cantina si è sempre più affermata come un tema importante caro a tanti
enoappassionati e strategico per molte cantine.
Il tema del prezzo si è così inserito,
come fattore da conoscere e comunque da monitorare.
Cantine d’Italia 2025 ha così chiesto alle
cantine di indicare il costo di un’esperienza base in cantina ed il costo di
un’esperienza più completa.
Lasciando piena libertà nel rispondere,
ipotizzando anche la gratuità per un’esperienza base e comunque ponendosi in
attenzione per analizzare i dati e il comportamento delle cantine.
Nasce uno screening importante e per
certi aspetti unico che rinnova anche nei contenuti il volume e apre un nuovo
fronte di analisi e di informazione.
Con
un comunicato stampa a parte alleghiamo i risultati dell’indagine che è
scaturita.
I
Musei del Vino
E’ un altro elemento di novità inserito
nel contesto ponendo in evidenza operazioni di valenza culturale promosse da 15
cantine che sono selezionate nella parte introduttiva del volume. Da nord a sud
si promuove così uno speciale itinerario percorrendo i Musei del Vino in
cantina, altra pagine significativa legata al tema dell’accoglienza.
Musei e cantine selezionati sono: Castello di Razzano e Luca Ferraris (Piemonte),
Ricci Curbastro (Lombardia), Cà Rugate e Zeni F.lli (Veneto), La Tosa (Emilia Romagna), Fattoria dei Barbi (Toscana), Lungarotti (Umbria), D’Ambra e Mastroberardino (Campania), Leone de Castris e Produttori di Manduria
(Puglia), Librandi e Iuzzolini
(Calabria), Quartomoro (Sardegna),
Sono
in totale 268 le “Impronte Go Wine” nell’edizione 2025: esse
rappresentano un segno di “eccellenza” nel campo dell’Enoturismo nazionale e
costituiscono una sorta di segno
ideale che Go Wine attribuisce alle cantine che hanno conseguito un alto
punteggio nella valutazione complessiva su sito,
accoglienza e profilo produttivo.
Si tratta dei
tre fattori su cui si compone la presentazione delle singole cantine e su cui
si definisce una loro valutazione.
Sito: il luogo
ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di
vista architettonico; ma anche sito da intendersi come il patrimonio
complessivo di vigneti di cui dispone la cantina.
Accoglienza: la vocazione
della cantina ad “aprirsi” all’esterno al pubblico con una parallela attività,
sia in ambito recettivo: agriturismo, B&B o ristorazione, sia svolgendo iniziative
culturali che si rivolgono al mondo esterno.
Vino: il profilo
produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’esito di una singola
vendemmia; tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune
etichette, della particolare cura verso specifiche tipologie di vini.
Nella
speciale classifica per regioni che ogni anno si aggiorna, si conferma ai
vertici la Toscana con 53 impronte, seguita da Piemonte (50) e Veneto (31).
Sono 24 le cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”:
le
nuove Tre impronte sono quelle di Cà Rugate e Masi (Veneto) e La Raia (Piemonte); si aggiungono a:
Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’
del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello
di Gabiano (Piemonte); Castello di Fonterutoli-Marchesi Mazzei (Toscana);
Castello Vicchiomaggio (Toscana); Roberto Ceraudo (Calabria);
Ceretto (Piemonte); Donnafugata
(Sicilia); Feudi di San Gregorio (Campania);
Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte);
Lungarotti (Umbria); Malvirà
(Piemonte); Mamete Prevostini con Convento San Lorenzo (Lombardia); Masciarelli (Abruzzo); Mastroberardino (Campania);
Planeta (Sicilia); San Felice (Toscana).
I
Premi Speciali
A Gavino Sanna,
pubblicitario, scrittore e critico d’arte, il nuovo Premio speciale “la cantina
realizzando un sogno”.
La Guida assegna infine 10 “Premi Speciali”: intendono porre in
evidenza alcuni temi della Guida e attribuire riconoscimenti a cantine che
hanno raggiunto particolari livelli di eccellenza in determinati ambiti.
Ecco la sequenza dei premi speciali di
Cantine d’Italia 2025:
Premio
“Alto Confort”
per
l’ospitalità aziendale dell’anno
Tenuta Montemagno Relais & Wines
TENUTA MONTEMAGNO (Montemagno, Piemonte)
Il
riconoscimento intende valorizzare l’importante opera svolta dalla cantina a
favore dell’enoturismo, in un contesto particolarmente esclusivo. Evidenziando
investimenti e visioni nelle terre del Monferrato per sviluppare nel segno
dell’accoglienza il progetto della cantina.
Premio
“Cantine Golose”
per
Agriturismo La Source
LA SOURCE (Saint Pierre, Valle d’Aosta)
A pochi chilometri da Aosta. Il riconoscimento va
all’opera di Stefano Celi, valorizzando con la cantina La Source
l’enoturismo in Valle d’Aosta. Sviluppando con
l’agriturismo la ristorazione e promuovendo l’assaggio di piatti tipici in
cantina.
Premio
“Cantine Meravigliose”
per
l’EnoArchitettura dell’anno
ANTONELLI (Montefalco, Umbria)
Un Premio per
mettere in evidenza visioni e progetto della cantina ampliata nei nuovi
ambienti. Nel segno della bellezza e dell’armonia con la storia del luogo e del
territorio. Nel contesto di un’attività sempre improntata all’accoglienza con
molte iniziative.
Premio
“Enocultura”
Museo del Contadino di D’AMBRA (Forio d’Ischia, Campania)
Nell’isola di Ischia, il Museo accompagna da tempo
la visita della cantina. Un riconoscimento all’intuizione della cantina per
aver saputo associare alla produzione e promozione del vino un messaggio di
cultura e di attenzione alla civiltà rurale del territorio.
Premio
“Autoctono si nasce”
Aglianico del Vùlture Caselle
D’ANGELO (Rionero in Vùlture, Basilicata)
Omaggio all’opera svolta dalla cantina a favore
dell’Aglianico nell’areale del Vùlture. Con un’etichetta che richiama da sempre
il rapporto fra vino e terra, con una storia di famiglia alle spalle.
Premio
“Buono…non lo conoscevo!”
Tre Venezie Igp Piculit Neri
I VINI DI EMILIO BULFON (Valeriano, Friuli Venezia Giulia)
Il premio è dedicato a vini autoctoni con
particolare attenzione a quelli rari o meno conosciuti dai consumatori. Va in
Friuli per l’originale lavoro della cantina Bulfon a favore delle varietà rare.
Rafforzando con una selezione di vini il valore di una viticoltura di territorio
che non si compone solo di vini più noti e affermati ma porta nel calice tante
espressioni meno conosciute che appartengono al patrimonio viticolo italiano.
Premio
“Vini Storici d’Italia”
San Leonardo
TENUTA SAN LEONARDO (Avio, Trentino)
Il riconoscimento va in Trentino e alle visioni
della famiglia dei Marchesi Guerrieri Gonzaga. L’anno di riferimento è il 1982,
l’incontro con il Marchese Incisa e con Tachis, l’idea di un vino di taglio
bordolese in luoghi di natura e paesaggio, ricchi di pagine di storia.
Premio
“Gioacchino La Franca”
riconoscimento
della Community dei soci Go Wine per l’esperienza in cantina dell’anno
MORIS FARMS (Massa Marittima, Toscana)
Un premio speciale legato ad un socio speciale come
Gioacchino La Franca, scomparso nel 2020, con un percorso di 15 anni in Go
Wine, guidando i soci di Savona in mille itinerari nei territori del vino
italiano. Un premio che valorizza l’ospitalità come esperienza vissuta,
associando valor umani e sociali.
Premio
“La cantina realizzando un sogno”
A GAVINO SANNA, per la cantina
MESA (Sant’Anna Arresi, Sardegna)
Un nuovo premio speciale della Guida con una dedica
particolare: ovvero a chi, realizzando opere eccellenti in altri ambiti, ha
deciso ad un certo punto della vita di diventare vignaiolo, avviando una
cantina. Per Gavino Sanna la scelta è stata anche un atto d’amore verso la sua
terra d’origine, la Sardegna, da cui era partito; realizzando un progetto di
valore nelle terre del Carignano.
Premio
“La vigna da camminare”
Tenuta Feudo a Cirò Marina
IPPOLITO (Cirò Marina, Calabria)
Un premio speciale della Guida che esalta il
rapporto fra il viticoltore e la sua terra. Dove la vigna da camminare è il
segno del lavoro e della fatica, ma è anche al contempo il luogo della
bellezza, della emozione che il vigneto sa trasmettere osservando la natura.
Le
874 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all'esperienza
diretta.
Per
ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale ai dati
sulla produzione, ai referenti
interni da contattare; dai giorni e
gli orari di visita alle informazioni
stradali; novità di questa edizione l’indicazione del costo della visita in cantina (là ove segnalato dalle cantine
medesime), indicando la cifra per un’esperienza base e la cifra per
un’esperienza più completa. La parte più importante è legata al racconto delle suggestioni che la
cantina e il suo contesto offrono al visitatore, oltre ad una serie di utili
appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top e degli altri vini da
conoscere.
Ogni
cantina è presentata attraverso una valutazione in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti
rilevanti dalla Guida: il sito, l'accoglienza e i vini.
Resto
confermato lo spirito dell'opera: spingere l'appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del
vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d'elezione.
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