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martedì 2 novembre 2021

Un anno da incorniciare per il Verdicchio de La Staffa

 




Rincrocca, tra i vini di punta della cantina di Staffolo, è ai vertici di tutte le più importanti guide nazionali, mentre il titolare Riccardo Baldi è stato premiato come miglior vignaiolo d’Italia under 35 al Vinòforum di Roma

 

 

Il 2021 è diventato davvero un anno da incorniciare per l’azienda agricola La Staffa di Staffolo (Ancona), che negli ultimi mesi, oltre a raccogliere grappoli maturi di Verdicchio come ogni anno, ha vendemmiato anche prestigiosi riconoscimenti tra le più importanti guide di settore in uscita con l’inizio dell’autunno.

 

Il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico “Rincrocca” 2018, tra le etichette di punta della cantina biologica marchigiana, è stato selezionato tra i migliori vini d’Italia dalle più importanti guide enologiche nazionali. Dopo essere stato premiato come Vino Slow da Slow Wine sono arrivati per il secondo anno consecutivo i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e alcuni giorni più tardi i Cinque Grappoli su Bibenda. Importanti conferme della costante crescita qualitativa di un’azienda che negli ultimi anni ha saputo ritagliarsi un posto sempre più di rilievo non solo all’interno della denominazione dei Castelli di Jesi, ma anche a livello nazionale e internazionale, accompagnata da un apprezzamento e un’espansione altrettanto marcati anche nel mercato italiano ed estero.

 

A rendere ancor più memorabile il 2021 per il vignaiolo titolare de La Staffa Riccardo Baldi, è stato il riconoscimento come miglior produttore di vino italiano under 35 consegnatogli a settembre al Vinòforum di Roma in occasione della cerimonia di premiazione dei Food&Wine Italia Awards 2021, che celebrano ogni anno i giovani talenti dell’enogastronomia italiana ma anche le aziende, i professionisti e i progetti più virtuosi legati all’innovazione, alla responsabilità sociale, alla sostenibilità e al design nel mondo del cibo e del vino.

 

Dopo un 2020 davvero impegnativo per i motivi che tutti conosciamo – spiega Riccardo Baldi – vivere un anno come questo è prima di tutto una bellissima boccata di ossigeno, ma ancor di più un’ulteriore iniezione di fiducia in quel percorso di conoscenza, amore e racconto del territorio che ho iniziato nel 2010, quando avevo appena vent’anni. Se oggi La Staffa è un nome conosciuto e apprezzato per il Verdicchio in Italia e all’estero, credo che possa esserne contento e andarne orgoglioso anche chi vive in questa splendida terra e da sempre conosce il potenziale enorme del nostro vino. Per anagrafe e carattere sono sempre stato curioso di scoprire nuove strade per tirare fuori il meglio da ciò che faccio e dal luogo in cui vivo e dove ho deciso di investire, pertanto anche se la sfida è davvero impegnativa la speranza è che il 2022 possa essere un anno ancora più memorabile di questo!”

 

Dalla prima vendemmia nel 2010 a oggi Riccardo Baldi ha trasformato una piccola cantina con una produzione poco più che amatoriale in un’azienda vitivinicola di riferimento per il territorio, che esporta il 50% dei suoi vini all’estero. Stati Uniti, Francia, Russia, Giappone e nord Europa sono i mercati in cui il Verdicchio de La Staffa si è fatto sempre più apprezzare negli ultimi anni, diventando una presenza fissa nella carta dei vini di importanti ristoranti come il Marea a New York, il George V a Parigi e il Molto Buono a San Pietroburgo.

 

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