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mercoledì 11 dicembre 2019



La Fondazione Nicola Trussardi annuncia The collectivity project, un’installazione partecipativa dell’artista danese-islandese Olafur Eliasson (b. 1967), a cura di Massimiliano Gioni. L’installazione site-specific – che da martedì 14 aprile a domenica 3 maggio 2020 darà vita a un paesaggio urbano immaginario, ideato e costruito dal pubblico – verrà realizzata in occasione dell’Art Week milanese, coordinata dal Comune di Milano, e della Design Weekin un luogo pubblico, simbolo della città di Milano, che sarà svelato all'inizio del 2020.
 
Dopo A Friend, l’imponente intervento su scala urbanistica concepito per i due caselli daziari di Porta Venezia dall’artista ghanese Ibrahim Mahama nel 2019, e Sacrilege, la gigantesca installazione gonfiabile del celebre artista britannico Jeremy Deller – che nel 2018 ricostruiva in scala 1:1 nel parco delle sculture di CityLife il sito archeologico di Stonehenge – la Fondazione Nicola Trussardi ha invitato Olafur Eliasson a realizzare per la settimana dell’arte uno dei suoi progetti partecipativi più noti.
 
Con The collectivity project l’artista invita il pubblico a progettare, costruire e ricostruire un immenso paesaggio immaginario, una città in costante formazione ed evoluzione realizzata utilizzando oltre due tonnellate di mattoncini LEGO® bianchi messi a disposizione di tutti i passanti su grandi tavoli appositamente allestiti nello spazio pubblico. Come spesso accade con le installazioni di Olafur Eliasson, The collectivity project genera un luogo per la conversazione e lo scambio tra le persone, dando vita a una grande opera collettiva che da un lato racchiude una visione utopistica del nostro futuro e dall’altro riflette concretamente sui recenti sviluppi e le continue trasformazioni del tessuto urbano della città di Milano e di altre grandi metropoli contemporanee.
 
La ricerca artistica di Olafur Eliasson spazia tra scultura, pittura, fotografia, film e installazioni, ma non si limita ai confini del museo o della galleria, coinvolgendo anche la più ampia sfera pubblica attraverso progetti di architettura, interventi nello spazio civico, educazione artistica e un costante approfondimento delle urgenze del nostro presente, come la sostenibilità e il cambiamento climatico. Eliasson opera infatti nel terreno di incontro tra arte e scienza: mosso dall’interesse verso i temi della percezione e del movimento, e dalla volontà di instaurare un dialogo tra le persone e l’ambiente che le circonda, con il suo lavoro trasforma la realtà in una dimensione evocativa ed emozionante, in grado di offrire esperienze con cui si possono confrontare spettatori di tutte le età.
 
Le sue opere sono il risultato di rigorosi studi scientifici, supportati da una costante ricerca dedicata a scandagliare l’universo delle sensazioni umane e le condizioni cognitive e culturali che plasmano la nostra percezione. Spaziando da ambienti fatti di colore, luce e movimento a installazioni che approfondiscono i fenomeni naturali, il lavoro di Eliasson si pone come parte di uno scambio continuo con il visitatore. L’artista definisce le proprie opere come «dispositivi per l'esperienza della realtà», concepiti per produrre maggiore consapevolezza sul modo in cui interagiamo e interpretiamo il mondo.
 
The collectivity project è stato realizzato per la prima volta a Tirana nel 2005 e poi installato a Oslo nel 2006, a Copenaghen nel 2008 e a New York nel 2015. In questa occasione, la Fondazione Nicola Trussardi presenterà The collectivity project in uno degli spazi pubblici più importanti del centro storico della città di Milano.
 
L'installazione è commissionata dalla Fondazione Nicola Trussardi nell'ambito della Milano Art Week 2020, un programma di eventi, inaugurazioni e aperture straordinarie nei musei e nelle istituzioni pubbliche e private, che raccoglie i principali operatori milanesi nella settimana di miart, la fiera d’arte moderna e contemporanea di Milano, con la regia del Comune di Milano.
 
The collectivity project di Olafur Eliasson fa parte di una serie di incursioni realizzate dal 2013 dalla Fondazione Nicola Trussardi in occasione di miart: una serie di progetti speciali, mostre temporanee, performance e interventi pop-up che hanno portato a Milano artisti internazionali tra cui Ibrahim Mahama, Jeremy Deller, Sarah Lucas, Gelitin, Darren Bader e Stan VanDerBeek.
 
La Fondazione Nicola Trussardi è un’istituzione no profit privata, un museo nomade per la produzione e la diffusione dell’arte contemporanea in contesti molteplici e attraverso i canali più diversi, che nasce a Milano nel 1996. Le sue attività sono rese possibili grazie alla generosità delle socie fondatrici e di un gruppo di sostenitori che ne supporta i progetti.
Con The collectivity project continua così il percorso intrapreso dalla Fondazione nel 2003 con la Presidenza di Beatrice Trussardi e la Direzione Artistica di Massimiliano Gioni, portando l’arte contemporanea nel cuore della città di Milano, riscoprendo e valorizzando luoghi dimenticati o insoliti. Dopo importanti mostre personali tra cui quelle di Allora & Calzadilla, Pawel Althamer, Maurizio Cattelan, Tacita Dean, Michael Elmgreen & Ingar Dragset, Urs Fischer, Peter Fischli e David Weiss, Paul McCarthy, Paola Pivi, Pipilotti Rist, Anri Sala e Tino Sehgal e le due grandi mostre a tema La Grande Madre (2015) e La Terra Inquieta (2017), Beatrice Trussardi e Massimiliano Gioni sono ora orgogliosi di presentare questa grande installazione di Olafur Eliasson, nel diciottesimo anno di attività nomade della Fondazione Nicola Trussardi.

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