Oggi
prende il via ufficialmente il programma LIFE GREEN4BLUE: Università di
Bologna, Legambiente Emilia-Romagna e Bonifica Renana presentano un
progetto sperimentale per il riequilibrio faunistico delle specie
alloctone infestanti che stanno compromettendo la stabilità degli argini
dei principali corsi d'acqua di pianura.
"Questo è l'obiettivo del progetto di gestione ambientale con la Bonifica Renana capofila - spiega Paolo Pini, direttore del Consorzio- che è risultato vincente in ambito europe, su oltre 1000 candidature provenienti dai 28 paesi dell'Unione."
Si
tratta di una sperimentazione quinquennale su 9 aree pilota, mirata
alla riqualificazione ecologica tramite rinaturalizzazione dei
principali canali di scolo ed al controllo diretto delle specie
alloctone invasive, nutria in primis.
Andrea Morsolin, project manager del LIFE specifica che "Le aree pilota si concentrano sui canali della Botte e Lorgana, principali scoli di bonifica della pianura e interessa i comuni di Budrio, Minerbio, Baricella, Medicina e Molinella.La nutria è un roditore acquatico invasivo che realizza articolati reticoli sotterranei negli argini in terra dei corsi d'acqua, minandone la stabilità e aumentando il rischio alluvionale."
Le
nutrie non hanno predatori naturali, vivono in colonie familiari
composte da femmine e prole mentre i maschi sono solitari ed erratici.
Ogni femmina si riproduce 2 volte l'anno e immette nell'ambiente dai 5
ai 10 esemplari a parto.
La parte
innovativa del progetto, sarà la sperimentazione curata dal Dipartimento
di Medicina Veterinaria di Unibo, di un vaccino sterilizzante da
applicare ai maschi di nutria per limitare la riproduzione. È la prima
volta che questo metodo statunitense viene testato in Italia.
A
ciò si abbina il controllo fisico diretto sulle popolazioni di roditori
presenti aree idrauliche particolarmente a rischio, eseguito secondo le
norme vigenti.
Nelle aree pilota gli
argini saranno risezionati in modo tale da renderli inospitali per le
nutrie.Inoltre, sarà sperimentato anche un modulo di sfalcio
sostenibile, con preservazione della vegetazione acquatica con effetti
fitodepuranti. Questo aspetto sarà seguito dal Dipartimento di Scienze
Agrarie, sempre dell'Università di Bologna.
Il
budget totale del progetto ammonta a 2,4 milioni di euro di cui il 55%
finanziato dall'UE e la parte restante dai partner del programma
sperimentale LIFE.
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