L’appuntamento è per venerdì 2 e sabato 3 giugno a Parma. Accademici,
chef e uomini di cultura si confronteranno sui temi della Biodiversità, della
Sovranità Alimentare e del Benessere e delle Abitudini di Consumo. L’obiettivo
è quello di arrivare a definire un nuovo paradigma della didattica, finalizzato
alla formazione di professionisti pensanti, portatori di una visione etica.
Parma, 22 maggio 2017 - “Next Generation Chef”: si
intitola così la due giorni che ALMA
- La Scuola Internazionale di Cucina Italiana organizza a Parma venerdì 2 e sabato 3 giugno 2017. La cornice è
quella del Gola Gola Festival, che
animerà la città ducale nel primo weekend di giugno: il ricco programma dell’evento
prevede cooking show, laboratori gastronomici, dibattiti, degustazioni di
street food e un mercato di prodotti tipici. In un contesto leisure e foodie, “Next Generation Chef” intende proporsi
come momento di riflessione sulla dimensione culturale ed etica del cibo e del
fare cucina.
A spiegare il senso di questo
appuntamento è il Presidente di ALMA Enzo
Malanca: «Oggi
ALMA non è soltanto il più autorevole centro di formazione al mondo dedicato
alla cucina italiana. Siamo e vogliamo sempre più caratterizzarci come centro culturale: non dimentichiamo che
il cibo è sempre più un elemento imprescindibile della nostra identità e che le professioni dell'ospitalità hanno una forte dimensione etica. ALMA punta quindi a formare professionisti pensanti, che non soltanto padroneggino la tecnica
ma anche la storia e la cultura della gastronomia e siano portatori di una visione nei loro futuri luoghi di
lavoro. Un concetto chiave è quello di responsabilità
sociale: gli operatori del settore devono essere sempre più coscienti delle
problematiche legate all’alimentazione e alla sostenibilità, si devono
concretamente impegnare nella lotta allo spreco di risorse e nella
valorizzazione dell’ambiente, attraverso l’adozione di pratiche virtuose».
Come anticipato, il progetto “Next Generation Chef”, che ALMA ha
portato avanti coerentemente con la sottoscrizione della Carta di Milano a EXPO
2015, si articola in due giornate: venerdì
2 e sabato 3 giugno. Quest’ultima data rappresenta il vero momento clou, a sua
volta articolato in due sessioni: entrambe avranno come teatro l’Auditorium
Paganini di Parma. La prima sessione,
in mattinata, avrà natura di evento chiuso, riservato alla partecipazione di 120 professionisti, tra chef,
pasticceri, docenti universitari, scienziati, filosofi, giornalisti e uomini di
cultura. Verranno organizzati 10 tavoli
di lavoro: a ogni tavolo, gli ospiti discuteranno un tema specifico,
afferente una dei tre macro-argomenti: Sostenibilità,
Sovranità Alimentare e Benessere e Abitudini di Consumo. Tra
le presenze confermate: Andrea Grignaffini, giornalista e critico
enogastronomico; chef Paolo Lopriore, Ristorante “Il Portico”; Sergio Capaldo, fondatore
del Consorzio “La Granda” e responsabile Slow Food per l'allevamento; Alberto
Capatti, tra i più noti storici della gastronomia italiana; Marino Marini, tra
i fondatori del movimento Slow Food, premio Bancarella della Cucina 2010, oggi responsabile
della biblioteca di ALMA (13.000 volumi in materia di enogastronomia).
La seconda
sessione, a partire dalle ore 15:00, sarà invece aperta al pubblico: un
rappresentante per ogni tavolo di lavoro proporrà una sintesi delle idee emerse durante il confronto mattutino.
Dal mix dei contributi dei 12 tavoli prenderà vita una Magna Carta: un
documento che intende configurarsi come nuovo
paradigma didattico, per la formazione delle future generazioni di cuochi.
A fianco di questo convegno, a completare la
due giorni di “Next Generation Chef” sarà
Il simposio “Studiare in Cucina, Cucinare
a Scuola” di venerdì 2 giugno,
che avrà sempre una natura prettamente culturale. L’appuntamento è presso la
Sala Sanvitale di Banca Intesa, a Parma, dalle 10:00 alle 18:00. Quindici tra
docenti universitari, ricercatori e dottorandi che hanno raccolto l’invito ALMA
del call for paper, si alterneranno al tavolo dei relatori, secondo una
modalità TEDTalk, per presentare il proprio lavoro di ricerca.
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