Red Lab Gallery/Miele
Via Solari 46, Milano
7 marzo - 2 aprile 2019
Ingresso libero
Orari di apertura
Da lunedì a venerdì 15.00-19.00
Sabato 10.00-12.30; 15.00-19.00
Informazioni al pubblico
info@redlabgallery.com
“Non mi interessa quasi mai raccontare che cosa ho visto,
ma che cosa ho sentito” (Ulderico Tramacere)
Dieci
immagini in bianco e nero per raccontare la sofferenza di una natura
secolare, simbolo di pace e saggezza, che all’improvviso viene
modificata per far spazio a un discusso intervento dell’uomo.
Red Lab Gallery/Miele, di via Solari 46 a Milano, presenta, dal 7 marzo 2 aprile 2019, la mostra fotografica di Ulderico Tramacere Nylon, a cura di Gigliola Foschi.
Nylon,
seconda di quattro esposizioni personali unite dal tema “Ascoltare la
Terra”, è l’intenso e delicato racconto della fase che precede
l’espianto degli ulivi nel Salento per far posto al TAP, il Gasdotto
Trans Adriatico che, collegando il Gasdotto Anatolico alla zona di
confine tra la Grecia e la Turchia, si snoda per 845 km prima di
attraversare il territorio italiano per altri 33 km.
Ulderico
Tramacere, autore salentino nato a Lecce nel 1975 e intimamente legato
alla sua terra, parte da un fatto di cronaca, che ha messo in
discussione millenni di cultura e civiltà contadina, per invitare a
riflettere su quello che le azioni umane possono provocare a livello
ambientale, culturale e sociale.
Distanti
da una fotografia di racconto giornalistico o documentario, le sue
immagini empatiche comunicano il sentimento di un’identità minacciata
eppure potente.
Nylon
non vuole essere una denuncia o un giudizio di valore sul gasdotto, ma
un atto di pietas, un gesto d’amore nei confronti degli ulivi del
Salento: la ripetitività ritmica degli alberi incappucciati, sculture
lignee dalle fattezze umane, e la scelta da parte dell’artista della
stampa in bianco e nero, evidenziano il dramma in atto senza enfasi e in
modo interrogativo.
Insieme ai progetti del 2016 Cellophane (sul dramma dei migranti alla frontiera greco-macedone) e Pluriball (sulle devastazioni del terremoto nell’Italia centrale), Nylon rappresenta il terzo atto della trilogia “Film plastici”, nata con precisi obiettivi etici e con l’intento di riflettere sull’opacità dell’informazione
Gigliola Foschi: “Le
sue immagini s’impongono per la loro essenzialità poetica, per la loro
capacità metaforica di comunicare il dramma di questi alberi, eradicati
dalla terra che li nutriva e trasformati in malati in attesa di
spostamento. Basate sulla vicinanza e sulla capacità di
“vedere-sentire” tali ulivi come presenze ferite e potenti, le
fotografie di Tramacere compongono una sorta di inquietante e
affascinante danza macabra; ci fanno avvertire il grido di dolore di una
natura sempre più dominata dall’uomo ma, al contempo, ne fanno emergere
la forza arcaica”.
I
racconti fotografici all’interno dell’avvolgente spazio della Red Lab
Gallery vengono ulteriormente esaltati grazie a una innovativa modalità
di allestimento, il sistema photoSHOWall: moduli-cornice che possono ospitare foto singole originali in tiratura limitata o scomposizioni inedite.
In dialogo con le fotografie di Ulderico Tramacere l’artista Daniele Papuli presenta la sua opera Panta Rei realizzata con materiali plastici per imballaggi (www.danielepapuli.net).
Durante tutte le inaugurazioni delle mostre del ciclo “Ascoltare la Terra”, lo chef Cristiano Bonolo proporrà ricette pensate per incoraggiare uno stile di vita sano e naturale, nel rispetto del Pianeta.
Il progetto “Ascoltare la Terra”, dopo le mostre di Bruna Rotunno e Ulderico Tramacere continuerà con Nel buio si cela la luce di Erminio Annunzi (aprile/maggio 2019), e Atlas di Alessandra Baldoni (giugno/luglio 2019).
Ulderico Tramacere
(Lecce, 1975). Nel 2018 ha partecipato a MIA Photo Fair, nella sezione
“Proposta MIA” con Nylon, progetto che ha ricevuto il “Premio MIA Photo
Fair / RAM Sarteano” ed è stato esposto nel 2018 nella mostra Verso il
cielo (Rocca Manenti, Sarteano, SI). Nel 2017 ha esposto a MIA Photo
Fair e ha vinto il premio “Piaceri d’Italia” con l’opera Pecora Nera.
Nel maggio 2017 la fotografia Gatto Nero è stata pubblicata all’interno
del volume a tiratura limitata, edito da Henry Beyle, Gatti di Maggio di
Vasco Pratolini. Tra i suoi precedenti lavori: Film plastici (2016-in
corso), riflessione sul linguaggio documentaristico attraverso
l’osservazione di eventi come il terremoto in Centro Italia e il dramma
dei migranti in territorio greco-macedone; Arneo (Ed. Grifo, 2015,
prefazione di Ferdinando Scianna), libro fotografico sulla storia e
l’evoluzione di una porzione di territorio salentino, presentato ed
esposto a Lecce (Cantine Moros), Roma (Galleria Gallerati), Milano
(Photofestival), Siracusa e Modica (Med Photo Fest) e Bibbiena (CIFA);
Lente di Fresnel (2004-in progress), il quale oggi
funge da “firma” dell’autore e della sua personale ricerca sul ritratto
fotografico, esposto per la prima volta al “Festival Internazionale
della Fotografia di Roma” nel 2009; Liber Monstrorum de diversis
generibus (2012), bestiario contemporaneo esposto al Centro Italiano
della Fotografia d’Autore e presso Art Vilnius (Lituania, 2014).
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