L’architetto risponde all’invito di Rossana Orlandi per dare una seconda vita alla plastica,
realizzando un pezzo unico in policarbonato riciclato,
omaggio al Maestro tedesco del Bauhaus di cui è collezionista.
Nell’ambito della mostra di Rossana Orlandi “Guiltlessplastic - Master’s Pieces”, l’architetto Tiziano Vudafieri presenta Wilhelm Lamp. Il pezzo unico – stampato in 3D in policarbonato riciclato - rappresenta un’inedita rilettura di un vaso del designer tedesco Wilhelm Wagenfeld, insegnante del Bauhaus e maestro indiscusso del design modernista, di cui Vudafieri è collezionista.
Ro Plastic-Master’s Pieces,
curata da Rossana Orlandi, è una mostra di 27 pezzi inediti in plastica
riciclata realizzati da artisti, designers e architetti di fama
mondiale. L’opera sarà esposta nello scenografico contesto del Padiglione Ferroviario del Museo della Scienza e della Tecnologia,
dal 6 al 14 aprile. Tutti i pezzi sono stati pensati, concepiti e
realizzati rigorosamente in plastica riciclata e riciclabile.
La Wilhelm Lamp nasce dalla passione di Tiziano Vudafieri per il designer tedesco: “Wilhelm
Wagenfeld è stato l’unico maestro del Bauhaus ad applicare alla vita
reale l’utopia di questo movimento, invadendo il mercato nel secondo
dopoguerra con bellissimi oggetti di uso comune dal design innovativo e
dal prezzo accessibile. Tra le sue opere prediligo i vetri, i vasi in
particolare, dalle forme classiche e rigorose, eleganti e moderne. Da
qui l’idea di riciclare non solo i materiali per l’oggetto, ma anche il
design stesso, in pieno tema Guiltless Plastic.” spiega Tiziano Vudafieri.
L’architetto è così partito da un vaso in vetro di Wagenfeld del 1935 per trasformarlo in un’imponente lampada a sospensione ad
altezza umana. Durante l’esposizione il lampadario illuminerà proprio
il vaso originale – parte della collezione di Tiziano Vudafieri – a
sottolineare la relazione tra ispirazione ed opera.
Per realizzare l’opera è stato scelto il policarbonato riciclato,
un materiale plastico trasparente, dalla forte resistenza termica e
meccanica, ma allo stesso tempo capace della fluidità che ha consentito
di stamparlo in 3D. Il
policarbonato riciclato risponde all’importante necessità di garantire
una secondo utilizzo a prodotti di largo consumo arrivati a fine ciclo
di vita.
Di grande valore la filiera di partners e consulenti di cui si è avvalso Vudafieri, a partire da Baolab,
agenzia specializzata sui trend colori-materiali-finiture, per
l’identificazione della materia e delle tecniche più adatte – al
fornitore di polimeri riciclati LATI, fino a GIMAC.
Dotata di una delle più grandi stampanti 3D disponibili, GIMAC ha
sviluppato una tecnica di stampa che parte direttamente dai granuli di
plastica, saltando il passaggio della trasformazione in fili e
consumando di conseguenza meno energia.
Nessun commento:
Posta un commento