blogazzurro

blogazzurro

mercoledì 1 ottobre 2025

La Ponca Malvasia Collio DOC: riflessi dorati, sentori balsamici e gusto deciso, espressione integra di un terroir unico come quello alle pendici del Collio

 


L’interpretazione La Ponca della Malvasia esprime con immediatezza il carattere delle Colline di Scriò. Ne esce un vino ricco e profondo, che mette in evidenza il legame storico tra il vitigno e il territorio a cui appartiene.


Scriò, Dolegna del Collio (GO), 1 ottobre 2025 – La Malvasia, vitigno autoctono del territorio, trova nei terreni caratterizzati da marne e arenarie di questa zona, la sua peculiare espressione, a conferma del legame alla sua terra d’origine. Le caratteristiche climatiche e geologiche di questa parte del Collio permettono alla varietà di sviluppare vini dalla complessità di aromi e di struttura, e persistenza al palato. È uno dei vitigni più rappresentativi de La Ponca, realtà vitivinicola che sorge nella parte più elevata del Collio ai piedi del complesso montuoso del Korada. Qui, i terreni nascono dall’alterazione di un sistema roccioso formatosi circa 65 milioni di anni fa, dando origine ad una particolare geologia. I 12 ettari di vigneti sono immersi in 40 ettari di bosco e beneficiano del contrasto tra le correnti fredde che scendono dai monti e la Bora che soffia da est.  
 
I CRU PETRIS E PACIAL SU MARNE E ARENARIE, LA PONCA, DI ORIGINE EOCENICA.
L’interpretazione de La Ponca della Malvasia Collio DOC ha origini dai vigneti situati nei cru di Petris e Pacial, coltivati su terreni collinari composti da marne e arenarie di origine eocenica, detti “ponca”, che danno il nome all’azienda. Gli impianti hanno un’età compresa tra i 14 e i 18 anni, con densità di 5000 ceppi per ettaro e allevamento Guyot unilaterale a un’altitudine che varia tra 200 e 260 metri sul livello del mare. La vinificazione prevede una macerazione a freddo sulle bucce di circa 24 ore, seguita da una pressatura soffice e pulizia dei mosti tramite decantazione statica a freddo. La fermentazione alcolica e il successivo affinamento avvengono a temperatura controllata e si svolgono in parte in acciaio, in parte in botti di rovere, con permanenza sulle fecce nobili per 15 mesi.
 
Il risultato è un vino di un giallo paglierino luminoso con riflessi dorati, sentori di iodio, note balsamiche e richiami di frutta esotica. Al palato è ricco e cremoso, con una piacevole acidità che equilibra il bouquet aromatico. Ideale in abbinamento a piatti a base di funghi, formaggi stagionati, primi con zucca e secondi di pesce.
 
Per informazioni: https://laponca.com/

Nessun commento:

Posta un commento