| Il territorio su cui opera l’Ecomuseo coinvolge sei comuni – Gemona del Friuli, Artegna, Buja, Majano, Montenars e Osoppo – tutti caratterizzati da siti di interesse archeologico dove sono state condotte negli anni diverse campagne di scavo. Ora, è assai difficile che un visitatore interessato al tema venga richiamato unicamente da uno di questi luoghi, perché solo facendo sistema ovvero inserendoli in un programma di valorizzazione adeguato, comprensivo di tutte le realtà, essi costituirebbero una notevole attrattiva per il turismo culturale e anche per il turismo scolastico. Era il 2010 quando l’Ecomuseo organizzò ad Artegna un convegno dal titolo esplicito: “Percorsi di archeologia nel Gemonese. Dai singoli siti al sistema archeologico: problematiche e prospettive”. Vi parteciparono gli archeologi coinvolti allora nelle attività di scavo. |
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A distanza di una quindicina d’anni nulla è cambiato. L’Ecomuseo però ci crede ancora, per questo organizza nei vari siti visite guidate condotte da archeologi, con l’obiettivo di far conoscere i luoghi ed evidenziare l’importanza della costruzione di una rete che li ponga al centro di un progetto complessivo. Quest’anno l’attenzione si è concentrata sugli edifici di culto. Sabato 2 agosto alle 17 è in programma la visita alla Chiesetta di San Silvestro nella frazione di San Salvatore a Majano, un piccolo gioiello poco conosciuto che sarà accessibile nell’occasione, grazie alla collaborazione dell’archeologa Aljuscia Buttazzoni che guiderà la visita. Un’occasione importante, per approfondire la conoscenza della nostra storia e degli eventi significativi che hanno accompagnato nei millenni la presenza delle popolazioni in queste terre. Per partecipare alla visita è necessaria la prenotazione. |
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La Chiesetta di San Silvestro venne consacrata nel 1356 e modificata a più riprese nei secoli successivi (l'assetto attuale è cinquecentesco). Il portico coperto è a padiglione con il lato a nord murato. Il campaniletto a vela sul colmo della facciata è il risultato di un intervento ottocentesco, che ha eliminato il pilastrino centrale riducendo la bifora campanaria a monofora. L'aula è rettangolare con travatura a vista, il presbiterio è di forma trapezoidale. Sul retro è stata aggiunta successivamente la sagrestia. All'interno, la volta a crociera del presbiterio e l'arco trionfale sono decorati con affreschi cinquecenteschi opera del pittore sandanielese Giulio Urbanis. Tra il 1920 e il 1950, nelle vicinanze della chiesetta fu rinvenuta una necropoli longobarda. |
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