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martedì 22 settembre 2020

Terrammare a Milano riapre e per la Norma day ecco la ricetta

 


 

 

Terrammare- la Sicilia di Modica e Scicli a Milano

 

La ricetta della Norma di Terrammare


Ingredienti:
- 700 g Melanzane

- 300 g Pomodori pixel

- 500 g Pomodori tondi

- 280 g Rigatoni

- 200 g Pomodori datterini

- 150 g Ricotta salata di pecora

- 100 g Basilico fresco

- 40 g Cipolla bianca

- 1 Spicchio d’aglio

- Olio EVO e sale q.b.
 
Procedimento:
In una pentola bassa far colorare la cipolla tritata e lo spicchio d’aglio intero, quindi aggiungere i pomodori lavati in acqua. A metà cottura salare e verso la fine aggiungere qualche foglia di basilico fresco. Passare il tutto e, nel caso la salsa risultasse troppo liquida, ripassarla sul fuoco per farla restringere.

Sbianchire le foglie di basilico per un minuto circa in acqua bollente, passarle in una ciotola con acqua e ghiaccio e frullarle con olio EVO e sale.

Lavare ed asciugare le melanzane, affettarle dello spessore di mezzo centimetro, in modo da farle rimanere succose ma croccanti. Se si pensa che siano di qualità amara, predisporle dentro a un colapasta o a un crivello a strati alterni con sale oppure asciugarle e passarle in olio EVO ben caldo, circa 170°, in una padella di ferro. Una volta dorate salarle ed alternarle con carta assorbente, massimo due strati per evitare di schiacciarle.

Lessare la pasta in acqua salata, scolandola al dente.

Adagiare in un piatto piano una fetta di melanzana e sistemare i rigatoni, quindi stirare la salsa di pomodoro con un cucchiaio, un filo di pesto di basilico ed una spolverata di ricotta salata e fare un altro strato seguendo lo stesso ordine. Finire con melanzana, ricotta salata e pesto, poi guarnire a piacere.

 

"Non vediamo l'ora di poter ricominciare, ripartiamo a lavorare con ottimismo anche se il nostro ristorante non aveva neanche 6 mesi dalla chiusura" dichiara lo chef Peppe Barone. "La soluzione per la ripartenza è essere se stessi, raccontando e facendo apprezzare il cibo che meglio ci caratterizza. Per questo stiamo cercando di ottenere un dehors esterno, per poter accogliere ancora meglio i nostri ospiti".


Terrammare, un connubio tra quell'entroterra che ogni siciliano ama, quella casa a cui aspira sempre a tornare quando è lontano, e il sole e la salinità del mare, per un racconto che fa toccare con mano secoli di culture e tradizioni.

Il nuovo ristorante al 100% siciliano che esplora la cucina di Modica e Scicli dello chef Peppe Barone e Stefania Lattuca, dopo le esperienza ventennale di Fattoria delle Torri a Modica, di Ammare a Scicli e di 5 anni itineranti nelle sedi italiane di Eataly, approda a Milano in via Giuseppe Sacchi all'8, in piena Brera.

"Dopo le numerose esperienze per l'Italia ho voluto portare a Milano una cucina siciliana contemporanea, al passo con i cambiamenti, fatta di tanto pesce azurro, nel rispetto della biosostenibilità del Mediterraneo, creando un'ideale unione tra terra e mare” racconta lo chef Peppe Barone. “Un' isola nell'isola, l'emozione di essere in cima allo stivale, con le radici ancora ancorate alla nostra terra e al nostro mare per raccontare un'identità fatta di memoria, gioco, esperienza, ambizione, percezione del bello e del buono, di una magia che unisce amore e passione” dichiara Stefania Lattuca, co- proprietaria e restaurant manager di Terrammare. Siciliane anche le maestranze e i materiali che hanno costruito il locale, la brigata della cucina e il personale di sala, per un grande tripudio della Trinacria.

 

La cucina

Un progetto di cucina creativa e mediterranea, che è partito 25anni fa come riscatto sentimentale e sociale per le donne modicane in cucina e ha trovato terreno fertile nel ristorante Fattoria delle Torri a Modica, a cui si aggiungono gli insegnamenti di Luigi Veronelli, mio mentore ormai 35 anni fa” racconta lo chef Peppe Barone. Tra i primi chef della “Sicilia Contemporanea” che non scimmiottava la cucina francese e che si differenziava dai canoni rigidi di quella tradizionale popolana. “La materia prima deve raccontare di sé, ho quindi strutturato insieme a Stefania Lattuca un menu che racconti dei tesori della nostra terra con una cucina che sia tangibile, facile, di gola, di emozioni”.

Ritengo che il cuoco deva fare da mediatore tra l'ospite e l'agricoltore condividendo il suo saper cercare e il suo know how culinario: sta nascendo negli ultimi 5 anni un movimento di nuova ripresa agricola siciliana dove i giovani hanno iniziato a tornare a casa per coltivare i prodotti locali, autentici; questi sono quelli che vorrei portare sulla tavola di Milano” dichiara Barone.

La carta dei vini tocca gran parte del panorama enologico siciliano. Un occhio attento verso i piccoli produttori emergenti e realtà biodinamiche tra le eccellenze di fama internazionale. Immancabile una selezione di bollicine tra spumanti e champagne e uno spazio dedicato alle altre regioni d'Italia e ai vini esteri” racconta Stefania Lattuca.

Il menu:

Tra i piatti più iconici dello chef Peppe Barone la pasta con le sarde che ha rivisitato in chiave moderna; il “risotto milanese portato al mare” simbolo della sintesi tra la cucina siciliana e quella meneghina ovvero carnaroli riserva, zafferano, gamberi bianchi di nassa, limone interdonato e

polvere di capperi; il cosciotto di coniglio glassato alla stimpirata, ovvero in agrodolce tipico della caponata; la “milanese secondo noi” che vuole essere una provocazione al classico milanese e il biancomangiare.
 

Il design del locale

L'idea è stata quella di ricreare un ambiente dove l'accoglienza fosse sovrana, come nella migliore cultura siciliana, ma che uscisse dal linguaggio canonico della ristorazione, raccontando l'esperienza della Trinacria” raccontano Viviana Pitrolo e Danilo De Maio di Dark2, architetti non a caso sciclitani. “Abbiamo utilizzando delle cementine di recupero da antiche residenze siciliane, simbolo della nostra tradizione da utilizzare in un linguaggio moderno, per realizzare una sorta di tappeto che si abbina a un moderno pavimento di microcemento che imita l'effetto tattile del velluto. Dall'entrata si incontrano una serie di cerchi perfetti simili a un cannocchiale che indirizzano alla sala principale dall'effetto materico e dai colori scuri, a cui abbiamo aggiunto tavoli di legno di frassino ulivato a interi pezzi singoli, per creare quel rapporto diretto con la natura tipico della cultura siciliana”.

Boiserie e carta da parati sono sempre un'interpretazione della tradizione con un tocco moderno: i tipici ricami siciliani vengono ricreati con una maglia di microcemento ad effetto 3d, con effetto anticato nei bagni. La tavola è apparecchiata in modo da esaltare l'effetto materico degli elementi in particolare il legno, il ferro, il verde acqua, che riprendono idealmente i colori del mediterraneo e la terra e il mare che danno nome al locale. Un tocco barocco non poteva mancare in singoli elementi come l'enorme candelabro dei saloni antichi ripensato in chiave moderna o i paralumi in vetro diverse una dall'altra, a richiamo dei bicchieri. Appena si entra si approda con lo sguardo alla cucina a vista, nucleo centrale e creativo del ristorante.

Le maestranze e i materiali usati per Terrammare sono siciliani al 100%:dalle sedie dal design moderno scelte in quattro tonalità in contrasto per creare quella nota fuori riga che dà una nota frizzante e pop all'ambiente, alle ceramiche di Cerruto di Modica che arricchiscono il ristorante; dai piatti fatti a mano da Alessandro De Rosa di Thalass all'artigiano Roberto Savarino per il legno fino al menu realizzato da Pietro Bonomo della tipografia storica Molithus di Modica.

 

Orari:
Tutti i giorni
dalle 12.30 alle 15

dalle 19.30 alle 22.30

 

Contatti:

Via Giuseppe Sacchi 8
cap, Milano (MI)

Tel.+39 3488074828
mail info@terrammare.rest

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