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martedì 9 luglio 2019

Ultimi giorni per visitare la mostra ALBERTO BIASI. TRA REALTÀ E IMMAGINAZIONE

Un prezioso corpus di opere del grande Maestro italiano dell’Optical Art che racconta 60 anni di ricerca sulla percezione e le illusioni visive in mostra fino al 18 luglio a Palazzo Ferri Fini, Venezia


Venezia 9 luglio 2019. Ha piegato telai, moltiplicato piani prospettici, intrecciato materiali non convenzionali, usato colori capaci di cambiare a seconda del punto di vista, nella costante ricerca di una percezione che fosse dinamica come i sentimenti: è Alberto Biasi, maestro dell’Optical Art, uno dei protagonisti dell’arte italiana del secondo Novecento.

Fino al 18 luglio 2019 Palazzo Ferro Fini ospita la mostra ALBERTO BIASI. TRA REALTÀ E IMMAGINAZIONE promossa dal Consiglio Regionale del Veneto in stretta collaborazione con l’Archivio Alberto Biasi e la Fondazione Alberto Peruzzo.
L’esposizione inaugurata in occasione della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, rende omaggio all’artista ripercorrendone la sessantennale carriera con una selezione di opere storiche e di grandi opere recenti appartenenti a diversi cicli di produzione.

Alla base della ricerca di Biasi è la costante indagine condotta sugli effetti e sulle illusioni ottiche, sulla creazione di movimento a partire dalla staticità del supporto, affrontata attraverso l’utilizzo di materiali tradizionali come la pittura, e non convenzionali come ad esempio il PVC, che ha portato l’artista alla creazione di opere di differenti tipologie.

Il percorso di mostra presenta quattro diversi cicli di produzione con opere comprese tra l’inizio degli anni Sessanta e il 2013: TORSIONI, OTTICO CINETICI, POLITIPI e UNICHE TELE.
Il ciclo Torsioni comprende opere bicromatiche sviluppate su forme geometriche classiche, realizzate con strisce di pvc combinate in modo da creare effetti percettivi cangianti a seconda del punto di vista dello spettatore; Ottico Cinetici opere che trovano già nella loro definizione il senso della poetica dell’artista: la ricerca di un dinamismo percettivo ed emotivo; i Politipi sono lavori realizzati tra la seconda metà degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta, caratterizzati dalla sovrapposizione di più piani e dall’intreccio multiplo di listelli; Uniche Tele comprende invece lavori recenti la cui particolarità sta nel fatto di essere dipinti sul retro: il dipinto diventa visibile solo grazie al taglio e alla torsione della tela stessa.

La mostra, accompagnata da un catalogo edito da Industrie Grafiche Peruzzo con un testo critico di Serge Lemoine e materiali storici inediti, coglie temi come il confronto tra opera e ambiente, il dialogo tra sensibilità occidentale e orientale, il superamento della passività della visione, e stimola riflessioni nuove capaci di opporsi a una superficiale semplificazione dell’opera di Biasi.

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