Press preview: 12 settembre, ore 12.00
Inaugurazione: giovedì 12 settembre 2019, ore 18
13 settembre 2019 – 12 ottobre 2019
MA*GA
capitolo 2, Gallarate
Rapporti, misure, connessioni
45°39’15.416” N 8°47'52.386” E
MA*GA, via Egidio de Magri 1, 21013, Gallarate (VA)
Inaugurazione: sabato 21 settembre 2019, ore 18
22 settembre 2019 – 10 novembre 2019
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BUILDING e MA*GA presentano Giovanni Campus. Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni, un progetto espositivo in due capitoli dedicato alla sperimentazione di Giovanni Campus, a cura di Francesco Tedeschi:
due mostre complementari che inaugurano rispettivamente il 12 settembre
da BUILDING a Milano e il 21 settembre al MA*GA di Gallarate.
Giovanni Campus. Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni
si compone di diversi momenti, scanditi dai quattro piani della
galleria milanese e nell’ambiente “open space” del museo di Gallarate.
Al centro di ciascuno di essi vi è il principio che guida da tempo
l’opera dell’artista e che si definisce con la qualificazione di “Tempo
in processo”. Fin dagli anni Settanta, infatti, Campus opera
sull’unitarietà di allestimenti in cui i singoli elementi si collegano
fra di loro, in una continuità da intendersi in senso temporale, prima
che spaziale. Il “tempo” è al centro della sua attenzione, come parte di
un processo dialettico in cui le forme, le geometrie, le relazioni tra
materia e colore rispondono a una logica fondata sul valore del
complesso strutturale.
Dice a proposito Campus,
in un intervento del 2014: “La spazialità dell’epoca moderna, nella sua
evoluzione scientifico-tecnologica, ormai è un “tempo in processo“, in
continuo, ineluttabile divenire.
La
rappresentazione figurale (l’installazione – l’ambiente) sul piano
operativo viene a compiersi in rimando reciproco, in una dinamica
aggregativa di progressiva messa a punto, tra strumenti e categorie, tra
segnicità espressive plastiche e rimandi simbolici (assi in legno,
strutture euclidee, spazi interni ed esterni, momenti e fasi temporali).
Questa rappresentazione, nella sua lettura, sensibile-intelligibile,
assorbe le differenze, non occupa né interviene sullo spazio come luogo
aperto, ma lo coinvolge e lo incorpora”.
Con Rapporti, misure, connessioni. 45°28’12.985” N 9°11’30.465” E Giovanni Campus elabora negli ambienti di BUILDING
un intervento per il piano terra che vede in relazione di continuità
alcuni lavori degli ultimi anni Settanta, in cui le tele monocrome sono
attraversate da corde che tracciano un percorso aperto e continuo, con
lavori degli anni recenti, dove le piastrine di ferro accompagnano e
modificano le tele in un processo che ha una forte impronta di
unitarietà di sviluppo a parete, completato da alcuni elementi
tridimensionali. Al primo piano l’accento viene portato sul rapporto tra
forma aperta e chiusa, così come viene accentuato il senso di un
dialogo tra bidimensionalità e tridimensionalità, nel rincorrersi di
motivi complementari, sempre a partire da alcuni lavori di recente
realizzazione. Il terzo livello, in un percorso che guarda alle varie
fasi della storia dell’artista, presenta lavori in cemento degli anni
Ottanta in cui l’artista si misura con i caratteri della forma e con il
suo rapporto con il suolo, radice di ogni azione nello spazio. Infine,
all’ultimo piano, il recupero a ritroso delle radici di un fare fondato
nella storia di una lunga consuetudine con i temi della costruzione e
della percezione ha il suo fulcro nella ripresentazione di alcuni lavori
in metacrilato, eseguiti negli anni Settanta e rarissimamente esposti
in seguito, che si raccolgono attorno alla Struttura modulare continua
dimensionale, esposta in occasione di una personale effettuata nel 1973 e
presentata da Umbro Apollonio.
Al MA*GA di Gallarate, con Rapporti, misure, connessioni. 45°39’15.416” N 8°47'52.386” E,
Campus ha pensato a un unico progetto che, attraverso un dialogo che si
estende dalla continuità della parete allo spazio intero, mette in
gioco forme geometriche distribuite in un rapporto tra immagine e
sviluppo, teso a sottolineare, anche in questo caso, la continuità di
una logica creativa unitaria, che comprende lavori degli anni Ottanta e
altri di più recente elaborazione. Le diverse serie, tra affermazioni,
pause e riflessioni, combinano lavori grafico-pittorici con materiali
plastici, dialogando con le caratteristiche dello spazio, ma imponendosi
a esso con la forza dialogante delle forme.
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