Grazie al successo della prima settimana di apertura, Art in Respect – Mostra Dialogante, personale dell’artista e couturier Filippo Sorcinelli ospitata nelle sale della Pinacoteca Ambrosiana di Milano, è stata prorogata fino al 24 giugno 2025.
Un percorso non solo espositivo ma anche multisensoriale e spirituale dove moda, pittura e profumo si fondono in un dialogo profondo con le opere dei grandi maestri conservate nel Museo, da Leonardo da Vinci a Raffaello fino a Caravaggio.
Filippo Sorcinelli è un artista nel senso etimologico del termine, ossia un maestro d’arte che da oltre vent’anni propone un nuovo concetto di bellezza, una contaminazione tra le arti e uno stile di vita che abbraccia diversi aspetti della contemporaneità: un percorso coltivato portando avanti in sinergia le sue passioni per la musica, l’arte, la moda e la profumeria.
Nel 2001 Filippo Sorcinelli inizia la sua avventura con l’atelier di vesti sacre LAVS – Liturgical Atelier of Sacred Vestments - e nel 2013 fonda una casa di profumi d’arte ormai nota in tutto il mondo.
L’esposizione Art in Respect – Mostra Dialogante alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano non è una retrospettiva del lavoro di Filippo Sorcinelli, ma rappresenta un momento di introspezione, con la volontà di dare valore alla strada percorsa e guardare al futuro, evolvendosi, cambiando pelle, ma restando profondamente e intimamente se stesso.
La mostra, come suggerito dal titolo, intende esplorare il concetto di rispetto quale tensione etica, spirituale ed estetica, in un continuo scambio tra passato e presente, tra sacro e umano. Ed è così che si possono ammirare le creazioni sartoriali dell’atelier LAVS – Liturgical Atelier of Sacred Vestments - insieme ad alcune opere pittoriche di Sorcinelli, accompagnate da un itinerario olfattivo che arricchisce e completa l’esperienza percettiva, facendo vibrare la materia con il respiro dell’invisibile.
Spiccano tra le opere esposte alcuni pezzi eccezionali: oggetti appartenuti a papa Benedetto XVI e il sontuoso piviale creato per la Venerazione della Corona di Spine nella Cattedrale di Notre-Dame de Paris, salvato dall’incendio della cattedrale il 14 aprile 2019, testimonianze tangibili di un’arte che non è solo bellezza, ma anche gesto, liturgia e memoria viva.
“Art in Respect” è un invito a fermarsi, ascoltare e percepire. È una mostra che pone il visitatore al centro di un dialogo intimo e silenzioso con l’anima, la storia, l’arte. Un’ideale conversazione tra Filippo Sorcinelli e i capolavori senza tempo conservati alla Pinacoteca Ambrosiana.
Il PIVIALE PER LA VENERAZIONE DELLA CORONA DI SPINE
Il piviale - dal latino pluviale, per la pioggia - è una veste liturgica di grande significato cerimoniale, simbolo di autorità, ma anche di servizio, poiché accompagna i riti più solenni e le venerazioni più profonde della tradizione cristiana come il rito della Venerazione della Corona di Spine custodita a Notre-Dame che si svolge ogni primo venerdì del mese e il Venerdì Santo.
Il corpo del piviale è realizzato in damasco di lana e viscosa vermiglio, colore del martirio e dell’amore più radicale. Gli ornati e lo scudo archiacuto presentano motivi rinascimentali, arricchiti da intarsi che riprendono gli emblemi storici tratti dal grande cuscino di papa Pio XII, conservato nella stessa cattedrale.
La chiusura è affidata a un raffinato Razionale a due sesti ribassati, mentre la decorazione è completata da sei agremani e fiocchi coronati, che sottolineano l’armonia tra gesto liturgico e gesto artistico. Una gemmatura preziosa, con sferule sfaccettate in agata verde, cristalli dorati e grani scintillanti, accompagna e nobilita la veste. La fodera in pura seta sigilla l’intera struttura con eleganza e cura.
Custodito nella sacrestia della Cattedrale di Notre-Dame, questo piviale è ora eccezionalmente esposto alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, come testimonianza di un’arte che unisce liturgia, moda e spiritualità, un’opera che non veste solo un corpo, ma celebra il Mistero.
Ad accompagnare il piviale in mostra la fragranza creata da Filippo Sorcinelli che rievoca proprio l’incendio della cattedrale dell’aprile del 2019. L’odore di Notre-Dame non è l’incenso. È OGGI QUELL’ATTIMO DI FUMO CHE INCIDE LA STORIA. È anche acqua che trabocca dalle pietre, che scende ai lati dell’organo. È oggi squarcio delle volte che fa entrare la luce dal cielo nudo. È odore della vita non interrotta, dell’Anima non intaccata, è Croce d’oro che zampilla.
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