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lunedì 20 gennaio 2025

Per Barclay La Strage degli Innocenti ex Chiesa di San Barbaziano 31 gennaio – 9 febbraio 2025

 


Dopo un accurato intervento di restauro, in occasione di ART CITY Bologna 2025 e Arte Fiera, apre al pubblico la ex Chiesa di San Barbaziano, con un progetto speciale dell’artista norvegese Per Barclay (Oslo, 1955), La Strage degli Innocenti, curato da Denise Tamborrino e Patrizia Cirino. La mostra, promossa dai Musei Nazionali di Bologna – Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna, realizzata in collaborazione con AICS Bologna, Otto Gallery e Galleria Giorgio Persano, è in programma dal 31 gennaio al 9 febbraio (apertura al pubblico: 31 gennaio ore 15:00).

 

Per Barclay reinterpreta con uno spettacolare intervento installativo all’interno dell’ex Chiesa di San Barbaziano il celebre dipinto La Strage degli Innocenti di Guido Reni, al fine di attivare una esperienza di fruizione complessa di natura sociale, cognitiva ed emozionale e spunti di riflessione sull’età del disorientamento contemporaneo, sulla vulnerabilità, le contraddizioni e i conflitti dei nostri tempi.

 

In concomitanza di questo evento, l’ex Chiesa viene finalmente riaperta al pubblico, giunto al termine il lungo cantiere di restauro, a cura di Studio Poggioli, studio di architettura e design fondato da Caterina e Federico Poggioli, che ne ha consolidato l’aspetto architettonico nella sua peculiarità di rovina urbana. Grazie all’apertura speciale di Barclay sarà quindi possibile visitare lo spazio prima della sua rifunzionalizzazione ad opera di AICS Bologna.

 

Guerre, profitti, mercati sono al centro dell’esigenza di Barclay di attualizzare il capolavoro di Guido Reni. L’ossimoro visivo messo in scena costringe lo spettatore ad abbandonare le consuete abitudini fruitive e cognitive, per accedere a un diverso orizzonte di senso e praticare uno sguardo che, come uno specchio si muove in due direzioni, in prospettiva verso l’opera e introspettiva, verso chi osserva (guarda).

 

Lo spazio dell’ex Chiesa di San Barbaziano diventa così uno spazio di mediazione attiva, presidio di pluralità di sguardi che sollecitano un dialogo critico sul futuro, un luogo che invita il pubblico a dare “tempo al tempo”, un tempo in cui memorie, desideri e sensibilità personali possono emergere e intrecciarsi con le molteplici dimensioni comunicative.

 

Il lavoro di Per Barclay si situa tra fotografia, scultura e installazione e ha l’indiscutibile potere di non lasciare il suo pubblico indifferente. L’artista, come un direttore di scena, lavora nello spazio reale e lo trasforma in un luogo fittizio, raccontandone un’altra storia. Lo spazio architettonico diventa scena, secondo la sua interpretazione, per creare l’opera.

 

Nel suo lavoro Per Barclay utilizza differenti supporti come la fotografia, l’installazione, la scultura oggetto e il suono per sviluppare la sua opera intorno ad un’unica esperienza, quella dello spazio.

È del 1989 la sua prima oil room: a partire da questo momento le sue opere saranno indissolubilmente legate proprio allo spazio. I suoi lavori possono essere definiti come luoghi, in cui lo spettatore ha un’unica possibilità di visione: quella esterna, voluta dall’artista e sintetizzata nelle fotografie. Il riflesso e la duplicazione dell’immagine, l’ambiguità sapientemente conferita agli elementi liquidi (olio, acqua, sangue) sono componenti essenziali del suo lavoro.

Nel costante dialogo che l’artista ricerca tra lo spazio architettonico e quello interiore umano, ogni elemento fluisce nell’opera in un equilibrio psicologico costantemente calibrato sul filo dell’inquietudine.

 

Sabato 8 e domenica 9 febbraio, in occasione del weekend di ART CITY, l’ex Chiesa di San Barbaziano ospiterà una prima performance site specific, Soglia, a cura di Əkodanza. Un lavoro performativo in cui il corpo è immaginato come un limen (soglia) che al contempo distingue e vincola, che congiunge le molteplici determinazioni in un processo dinamico. L'ingresso è su prenotazione attraverso la piattaforma Eventbrite al seguente link (8 febbraio > 19:30 / 20:30 / 21:30; 9 febbraio > 11.30 / 12.30).

 

 

Note biografiche su Per Barclay

Per Barclay è nato a Oslo nel 1955, vive e lavora tra Torino e Oslo. Ha studiato Storia dell’Arte all’Università di Bergen, completando poi la sua formazione all’Istituto Statale d’Arte di Firenze, all’Accademia di Belle Arti di Bologna ed infine all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1990 partecipato alla XLIV Biennale di Venezia esponendo al Padiglione dei Paesi Nordici. Le sue opere sono state esposte in prestigiosi musei di tutto il mondo, tra i quali: Henie-Onstad Art Centre di Oslo, Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza, Museet for Samtidskunst di Oslo, CCC Centre de Création Contemporaine di Tours, Palacio de Cristal, Parque del Retiro, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, Fondazione Merz di Torino, CAC Málaga Centro De Arte Contemporáneo di Málaga. Più recentemente, nel 2014, ha preso parte alla seconda edizione di “Icastica”, ad Arezzo, creando una installazione d’olio nella Chiesa di San Domenico, sotto il crocifisso del Cimabue. Nello stesso anno espone a São Paulo, Brasile, in “Made by Brazilians…Creative Invasion”. Nel 2015 viene invitato a partecipare a “L’albero della cuccagna”, manifestazione ideata da Achille Bonito Oliva, realizzando una camera d’olio a Ca’ Pesaro, Venezia. Nel 2017 ha presentato una sua grande installazione all’inaugurazione del Centre de Création Contemporaine Olivier Debré a Tours, in Francia. Nel 2018 ha partecipato a Manifesta 12, Palermo, con una oil room alla Cavallerizza di Palazzo Mazzarino, e nel 2019 ha creato una camera d’olio alla Carpintarias de São Lázaro, Lisbona. Nell’estate 2023 si è tenuta all’Henie Onstad Kunstsenter di Oslo un’importante personale dell’artista.

 

 

Il progetto di restauro dell’ex Chiesa di San Barbaziano

L’ex Chiesa di San Barbaziano è un bene appartenente al patrimonio indisponibile dello Stato in consegna alla Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna, istituto periferico del Ministero della Cultura. In occasione dell’anteprima stampa della mostra di Per Barclay (30 gennaio, ore 10.30), sarà presentato anche il progetto di restauro appena ultimato che ha coinvolto l’aspetto esterno della ex chiesa e la sostituzione degli infissi.

Il restauro dell'ex chiesa di san Barbaziano, secondo la visione e la ricerca di Studio Poggioli, ha voluto riscoprire l'edificio nella sua essenza, accostando il restauro conservativo delle superfici degli apparati decorativi esterni ad elementi di innovazione tramite il progetto custom degli infissi.

Grandi finestre con infissi lineari ed essenziali di richiamo industriale ricordano i diversi usi succedutisi a quello religioso. L’uso dei particolari materiali corten e ottone brunito come strumenti di contrasto contemporaneo, richiamano il fenomeno dell'agire del tempo sulla materia, ma, allo stesso tempo, si combinano cromaticamente con il colore caldo dell’arenaria di cui sono composti tutti gli elementi architettonici della chiesa.

L’impatto monolitico tra portale posteriore e gradini è stato creato con geometrie pulite e compatte, come materia che fuoriesce dal suolo, per invitare l’ingresso nell’ex chiesa non solo dall'entrata nella facciata principale, ma anche da quella laterale.

Il taglio a tutta altezza del maniglione posto sui due portoni interamente in ottone brunito, cela l’illuminazione integrata così da creare un contrasto tra la linea retta luminosa e le superfici irregolari delle pareti della chiesa.

 

 

Note storiche sull’ex Chiesa di San Barbaziano

La Chiesa di san Barbaziano è stata progettata dall’architetto Pietro Fiorini e costruita nel 1608. La tradizione vuole che la sua origine risalga all’epoca paleocristiana, fondata dal vescovo Petronio nel 432, ma le testimonianze storiche su questa attribuzione sono scarse e spesso contestate. A partire dal 1480, la chiesa e il monastero furono assegnati ai Monaci Eremitani di San Girolamo, che ampliarono il loro dominio incorporando altre chiese e terreni. I Girolamini iniziarono a lavorare per il restauro e la ristrutturazione della chiesa, culminando con il progetto di Fiorini.

Il progetto di Fiorini fu avviato nel 1608, dopo oltre vent’anni di preparazioni. L’edificio fu concepito in uno stile tardo-manierista, con una navata unica sormontata da volte a botte e cappelle laterali. La chiesa fu completata nel 1612 e consacrata, ma le sue decorazioni originali furono compromesse durante varie manutenzioni.

Nei decenni successivi, la chiesa di San Barbaziano visse un periodo di fervore con ristrutturazioni e aggiunte continue per migliorarne la struttura. Tuttavia, il declino cominciò a manifestarsi dopo il Settecento, culminando nella soppressione del monastero con le leggi napoleoniche nel 1797. La chiesa mantenne la sua dignità parrocchiale fino agli inizi del XIX secolo, ma dopo il 1806, il suo titolo fu fuso con la chiesa di San Salvatore.

Passò poi sotto il controllo del Demanio, divenendo un deposito per uso militare. Durante il XIX secolo fu utilizzata come fienile, mentre nel XX secolo fu trasformata in una autorimessa e un’officina. Questo portò all’abbandono strutturale e culturale dell’edificio, con danni significativi alle sue decorazioni e alla sua incolumità generale.

Negli anni Settanta, il governo locale segnalò l’imminente pericolo di crolli, avviando lavori di dismissione e messa in sicurezza. Nonostante i tentativi di preservare l’edificio e di ristrutturarlo per usi più nobili, la chiesa si è trovata in uno stato di abbandono e deterioramento continuo.

Il bene è stato oggetto nel 2017 di una procedura sperimentale, rimasta unica, indetta dalla Direzione Generale Musei che ha individuato diversi luoghi della cultura sul territorio nazionale per concederli in uso ad associazioni private senza fini di lucro impegnate nella valorizzazione del patrimonio culturale ai fini della loro restituzione alla pubblica fruizione.

Il progetto culturale proposto da AICS Comitato Provinciale di Bologna APS, in sinergia con Eden ASDAPS, prevede la realizzazione di un di un “centro di documentazione sulle arti performative e circensi”, polo di documentazione, formazione e sperimentazione artistica, in cui si svilupperanno prevalentemente attività di carattere documentale, laboratoriale e didattico, residenze artistiche ed esibizioni dal vivo di discipline che spazieranno dall’acrobatica aerea alla giocoleria, dal cabaret alla musica e al teatro.

 

 

INFO

 

Per Barclay

La Strage degli Innocenti

 

A cura di Denise Tamborrino e Patrizia Cirino

 

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2025 e Arte Fiera

 

Anteprima stampa

30 gennaio, ore 10:30

 

Inaugurazione

31 gennaio ore 15:00

 

Date

31 gennaio – 9 febbraio 2024

 

Orari

dal 31/01/2025 al 05/02/2025 > 15:00-18:00

 

Orari durante ART CITY Bologna 2025

06-07/02/2025 > 11:00-18:00

08/02/2025 > 11:00-23:00 - alle 19:30 / 20:30 / 21:30 performance site specific Soglia a cura di Əkodanza

09/02/2025 > 11:00-18:00 - alle 11:30 e alle 12:30 performance site specific Soglia a cura di Əkodanza

 

Ingresso

Mostra e performance su prenotazione attraverso la piattaforma Eventbrite al seguente link (max 45 persone per turno di 45 minuti)

 

Sede

Ex Chiesa di San Barbaziano

Via Cesare Battisti 35, 40123 Bologna

 

Contatti

+39 051 4209400/405/448 | pin-bo.urp@cultura.gov.it

Instagram | https://www.instagram.com/pinacoteca_bologna/

Facebook | https://www.facebook.com/PinacotecaBO/

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venerdì 17 gennaio 2025

Capodanno cinese 2025: il menu speciale per la settimana che inaugura l'Anno del Serpente.

 





Il ristorante Gong Oriental Attitude si prepara ad accogliere il nuovo anno. Da martedì 28 gennaio a domenica 2 febbraio andrà in scena il menu speciale dedicato al Capodanno cinese 2025. Piatto icona l'Anguilla del Cambiamento e la sua pelle.

 

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Si avvicina il Capodanno cinese 2025, una delle festività più importanti del calendario orientale. Quest'anno l'animale sacro è il Serpente e il ristorante Gong Oriental Attitude di Milano ha deciso di pensare a un menu speciale che verrà proposto per una settimana, dal 28 gennaio a domenica 2 febbraio. Il piatto icona, ispirato al Serpente, è l'Anguilla del Cambiamento e la sua pelle.

 

Il serpente e l’anguilla, infatti, condividono una bellezza enigmatica e quasi mistica. Entrambi, simboli di saggezza e forza, invitano a immergersi nel proprio mondo interiore e a fluire con il ritmo naturale della vita. Questa connessione li rende i protagonisti perfetti per l’Anno del Serpente, un periodo che invita tutti a trasformarsi e ad adattarsi con eleganza e intelligenza.

 

"Il serpente nella cultura occidentale è spesso visto come un simbolo negativo - spiega la titolare Giulia Liu -. La maggior parte delle volte, infatti, il serpente è l'animale "tentatore". Nella cultura cinese, invece, il serpente è molto più di un semplice animale: è il simbolo della trasformazione, della rigenerazione e dell’introspezione. La sua capacità di mutare pelle è vista come un gesto naturale di rinnovamento, un processo che porta a lasciare il vecchio per abbracciare il nuovo. Abbiamo interpretato questi concetti nel nostro piatto icona del Menu del Capodanno cinese 2025: l'Anguilla del cambiamento e la sua pelle. Come il serpente, infatti, l’anguilla ha un movimento fluido e ipnotico. Il loro corpo allungato si muove in modo naturale e armonioso, ricordando la continuità della vita e la capacità di adattarsi al proprio ambiente. Nel Capodanno cinese, questa fluidità rappresenta la capacità di affrontare i cambiamenti con grazia, un valore essenziale per l’Anno del Serpente. L’anguilla, come il serpente, inoltre, vive tra mondi opposti: il serpente, a metà tra terra e acqua, scivola tra il visibile e l’invisibile; l’anguilla, abitante delle acque profonde, si muove tra il dolce e il salato, adattandosi a ogni condizione ambientale. Entrambi simboleggiano la capacità di affrontare le sfide della vita con resilienza, trasformando l’ambiente circostante in opportunità di crescita. Nel piatto abbiamo inserito anche alcune cialde croccanti a base di amido di riso, che ricordano la pelle "abbandonata" dopo la muta. È  il nostro modo per augurare agli ospiti un buon 2025 all'insegna del rinnovamento e delle novità, lasciando alle spalle il passato".

 

L'Anguilla del Cambiamento e la sua pelle: il piatto icona del Capodanno cinese 2025 di Gong Oriental Attitude

 

La filosofia di Gong Oriental Attitude si basa sulla volontà di applicare lo stile orientale a ingredienti d'eccellenza dall'Italia e dal mondo. Le materie prime sono selezionate da produttori particolarmente attenti all'etica e alla sostenibilità ambientale.

 

In questo caso, il punto di partenza del piatto è l'Anguilla dell'Azienda Agricola Giuseppe Colombo che ha avviato l’allevamento di anguille nel 1970 a Robecchetto con Induno (MI) utilizzando l’acqua che sgorga abbondante in quelle zone poste all’interno del Parco del Ticino. L'azienda alleva anguille in vasche all'aperto, rispettando i cicli naturali e utilizzando mangimi a basso indice calorico, simili all’alimento naturale che le anguille troverebbero in laguna.

 

Le carni del pesce vengono prima fatte affumicare con legno di ciliegio, aromatico e delicato, per profumarle senza alterarne il gusto. Una volta pronte, sono tagliate a pezzi e trasformate in uno spiedino che alterna l'anguilla al porro, successivamente cotto sulle braci al Green Egg. Lo spiedino viene poi glassato con una riduzione di soia dolce e un fondo ricavato dagli scarti dell'anguilla - testa e pelle - in chiave antispreco. Nella cucina di Gong Oriental Attitude, infatti, ogni piatto si basa su ingredienti valorizzati al 100%.

 

Alla base del piatto, il riso basmati cotto alla piastra per una sensazione croccante. Infine, sempre in chiave antispreco, il liquido di cottura del riso, carico di amido, viene essiccato in forno per ricavare delle sfoglie croccanti. Queste cialde, in particolare, ricordano simbolicamente la pelle "vecchia" che il serpente rilascia e abbandona durante la sua muta. Un modo, quindi, per raccontare il senso di rinascita e di trasformazione che è insito nell'Anno del Serpente.

 

Il menu completo di Gong per il Capodanno cinese 2025

 

Il menu per il Capodanno cinese di Gong Oriental Attitude è composto da:

 

- Amuse-bouche, che comprende anche l'Involtino della fortuna a base di orata e verdure;

- Scampi con caviale e foglia d'oro;

- Carpaccio di branzino marinato con succo di barbabietola rossa, accompagnato da salsa sumiso e purea di barbabietola;

- Ravioli dim sum;

- Xiao long bao ;

- Lamian all’astice, simbolo di lunga vita;

- L'Anguilla del Cambiamento: Spiedino di Anguilla alla brace laccata col suo fondo e porri, servito con cialda croccante di amido di riso;

- Anatra laccata al tè nero Lapsang Souchong con melanzana cinese laccata al miso, con mandorle sabbiate al curry e zafferano. Un richiamo alla preziosa cucina degli Imperatori.

 

- Dolce di Buona Fortuna. Sotto la cialda al cioccolato bianco serigrafata con il Serpente, animale del nuovo anno cinese, si trovano: un gel al kalamansi, arancia candita, mandorle pelate a fette, gelato all’amaretto, miele millefiori, spuma di latte ridotto, granita alla vaniglia, meringa al kalamansi.

 

 

 

Info utili

 

Le antiche tradizioni cinesi incontrano il gusto italiano per un nuovo stile di cucina elegante e contemporaneo. Gong Oriental Attitude è il ristorante nato nel 2015 e guidato da Giulia Liu, imprenditrice di origini cinesi che ha voluto portare il racconto della sua terra d'origine in Italia, in modo completamente inedito e originale.

Il punto di partenza dei piatti sono i migliori ingredienti italiani e dal mondo, lavorati con creatività e tecniche di cottura all’avanguardia.  Le antiche tradizioni orientali acquistano, nelle cucine di Gong Oriental Attitude, un twist attuale e contemporaneo. Particolare attenzione viene data all’estetica del piatto e all’eleganza delle presentazioni.

Ogni pasto è un viaggio affascinante tra sapori che aprono la mente verso una cultura millenaria ancora poco conosciuta in Italia, ma tutta da scoprire.

Creatività, altissima qualità degli ingredienti, cotture all’avanguardia e attenzione all’estetica del piatto sono le parole chiave di un ristorante che ha acceso una luce inedita sulla cucina cinese e orientale, raccontandole da un nuovo punto di vista.

 

Ristorante Gong Oriental Attitude

Corso Concordia 8, Milano

Telefono: 02 7602 3873

 www.gongoriental.com

info@gongoriental.com

Chiuso il lunedì

 

Per prenotazioni: https://www.gongoriental.com/prenota/