La cantina veneta ambasciatrice dell’Asolo Prosecco Superiore
ha chiuso il 2019 con un incremento del fatturato pari all’11,3%.
Venegazzù (TV), 4 marzo 2020 – Consolidare
la crescita conseguita nel 2019 e perseguire la mission di valorizzazione del
territorio unitamente a una serie di investimenti significativi in termini di
miglioramento tecnologico dello stabilimento produttivo. Sono questi gli
obiettivi del Gruppo Montelvini per
il 2020.
Quello
appena trascorso è stato per l’impresa vitivinicola un anno significativo con
una crescita del fatturato che ha
raggiunto i 26,4 milioni di euro (+11,3%). Al conseguimento di questa
quota ha contribuito in primis la vendita delle bottiglie appartenenti alla
denominazione Asolo Prosecco Superiore DOCG, che è aumentata del 54%. Risultato,
questo, ottenuto grazie all’impegno della famiglia Serena, che da cinque
generazioni porta avanti la produzione di vini nel territorio di Asolo.
Il
28,3% del fatturato, invece, è riconducibile all’export in circa 50 Paesi
suddivisi tra Centro Europa (30%), Est Europa (22%), Nord Europa (12%), Nord
America (21%) e Asia (15%).
Nonostante
la generale situazione di allerta per l’emergenza sanitaria, che ha portato al
rinvio di molte manifestazioni enologiche, Montelvini continua ad agire a
tutela dell’azienda e di coloro che vi gravitano intorno.
“Abbiamo preso atto delle recenti decisioni
di posticipare sia il ProWein di Düsseldorf che il Vinitaly di Verona – afferma
Alberto Serena, CEO di Montelvini - e siamo d’accordo con le misure di
precauzione adottate, nell’ottica di preservare la sicurezza dei partecipanti. Nel
frattempo ci impegniamo a mantenere e a coltivare i rapporti con i nostri
clienti esteri. Proprio per questo abbiamo deciso di partecipare comunque al VinExpo di New York, che si è concluso
ieri con un bilancio per noi positivo in termini di visitatori, il tutto in
preparazione a una serie di investimenti nel medio e lungo periodo che
porteranno grandi cambiamenti all’interno dell’azienda”.
La
prima parte del 2020 segna l’inizio di un investimento biennale di ben 2,5
milioni di euro, che saranno funzionali al rinnovo del reparto di
spumantizzazione grazie all’inserimento di nuove autoclavi, in un’ottica di miglioramento dell’efficienza della
divisione produttiva, senza tralasciare una particolare attenzione
all’ambiente e allo smaltimento delle
acque reflue della cantina.
L’informatizzazione
dell’azienda, inoltre, subirà degli upgrade significativi, in termini di gestione delle relazioni con i clienti,
per poter rispondere ai loro bisogni e agevolare le modalità di acquisto.
Quest’investimento rientra in un
progetto più ampio, del valore di 10 milioni di euro, che permetterà a Montelvini di cambiare volto,
principalmente in termini di accoglienza degli ospiti in cantina, grazie alla
creazione di uno spazio dedicato alle
degustazioni.
Per
il 2020, inoltre, Montelvini conferma il proprio supporto al FAI come Corporate Golden Donor,
impegnandosi,
per il secondo anno consecutivo, nella promozione e salvaguardia del patrimonio
ambientale e culturale. Ai suoi migliori clienti sarà offerta la possibilità di
visitare gratuitamente i beni artistici del FAI.
L’impegno
dell’azienda nella tutela del territorio si riflette anche nel progetto di
riscoperta di un’antica vigna di epoca napoleonica, situata nel cuore del borgo
di Asolo, che Alberto Serena ha deciso di ripristinare a partire dal 2017.
Ed
è proprio la promozione di Asolo e della sua denominazione a rendere Montelvini
una delle realtà più significative nel panorama vitivinicolo italiano. Ne sono
testimoni le due punte di diamante della produzione della cantina: l’Asolo Prosecco Superiore DOCG, la cui
massima espressione è l’Extra Brut, un prodotto caratterizzato da una
particolare finezza e da un notevole corpo, che si presenta con il millesimo
2019, e Il Brutto Asolo Prosecco DOCG Colfondo, che debutterà in una
nuova versione a inizio estate. Ma il territorio dell’Asolo Montello non è solo
bollicine e a breve uscirà sul mercato Zuitèr Manzoni Bianco 2018, Montello Colli
Asolani DOC, a sancire un
legame a 360° tra Montelvini e il territorio d’origine.
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