Gli
orrori della guerra, le condizioni degli ultimi e i loro diritti negati
raccontati attraverso le opere di una artista vissuta a cavallo dei due
conflitti mondiali.
14 dicembre 2017 - 6 gennaio 2018
Casa della Memoria
Via Confalonieri, 14 Milano
INAUGURAZIONE 13 DICEMBRE ORE 18
A
partire dal 13 dicembre, in occasione della manifestazione
Cantierememoria, l’ultimo piano di Casa della Memoria ospiterà la mostra
KÄTHE KOLLWITZ. Sentimento e passione civile, a cura
di Renato Galbusera e prodotta dall’Associazione Le Belle Arti –
Progetto Artepassante. Appassionata pittrice, scultrice e litografa, l’artista tedesca vive e racconta nelle sue opere gli orrori della guerra, le condizioni degli ultimi e i loro diritti negati:
una serie di incisioni, storicamente strumento di denuncia,
testimoniano l’impegno sociale e il dramma personale di un’autrice
vissuta a cavallo dei due conflitti mondiali.
In
perfetto accordo con il ricco palinsesto proposto da CANTIEREMEMORIA,
che per la sua seconda edizione affronta la tematica della conquista dei
diritti, la mostra di Käthe Kollwitz costituisce il fondamento storico
artistico scelto per accompagnare questa riflessione. Con una
serie di disegni, incisioni e xilografie, provenienti dalle raccolte del
museo di Berlino a lei dedicato, l’artista denuncia la distruttività
dell’uomo sull’uomo schierandosi, fin dagli esordi, dalla parte degli
ultimi e restituendoci un’umanità carica di dolore e schiacciata dalla
guerra, ma capace di riscattarsi attraverso un’angelica innocenza.
Il percorso espositivo si dipana in tre ideali stanze per tre tematiche che hanno inciso sull’esperienza personale e artistica di Käthe Kollwitz: il tema della maternità violata dalla guerra e della “Pietà”,
ricorrente nelle sue incisioni e nelle opere plastiche, frutto
dell’immatura perdita del figlio durante la guerra nel 1914; quello del ruolo sociale dell’artista
e del suo impegno nel difendere i più deboli attraverso una produzione
espressionista e di denuncia delle condizioni dei contadini e dei
tessitori protagonisti della storia tedesca; in fine Käthe Kollwitz svelata in una sequenza di autoritratti
che vanno dall’età giovanile fino alla maturità, mostrandoci una donna
cosciente del dramma storico che l’umanità sta attraversando.
“È
da ricercare nella biografia la scintilla, l’impulso primo della
visione poetica di Käthe Kollwitz, vera donna di dolori nella Germania
di inizio secolo, che da impero Guglielmino, attraverso le barricate
degli Spartachisti e la fragile Repubblica, approda alla barbarie e alla
devastazione del Nazismo - afferma Renato Galbusera, curatore della mostra - gli
orrori della guerra accomunano la sua opera a quella di grandi figure
della scena artistica sua contemporanea, ugualmente coinvolti anche
dall’utilizzo del mezzo, l’opera incisa, come Otto Dix, Frans Masereel e
Georges Rouault.”
L’intramontabile
bellezza del lavoro dell’artista tedesca è data dall’intensità delle
sue figure, dalla profonda introspezione psicologica dei suoi
autoritratti, dalla capacità di rappresentare l’angustia degli interni,
la varietà dei sentimenti che vanno dal più straziante amore e abissale
dolore, al tumulto delle proteste, nella profondità delle ombre e dei
notturni, spezzati da intense e puntuali luci che accendono il silenzio
di sentimenti di commovente solitudine.
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