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martedì 5 dicembre 2017

CANTIEREMEMORIA presenta la mostra KÄTHE KOLLWITZ. Sentimento e passione civile A cura di Renato Galbusera prodotta dall’Associazione Le Belle Arti – Progetto Artepassante




Gli orrori della guerra, le condizioni degli ultimi e i loro diritti negati raccontati attraverso le opere di una artista vissuta a cavallo dei due conflitti mondiali.
 
14 dicembre 2017 - 6 gennaio 2018
Casa della Memoria
 Via Confalonieri, 14 Milano
 
INAUGURAZIONE 13 DICEMBRE ORE 18
A partire dal 13 dicembre, in occasione della manifestazione Cantierememoria, l’ultimo piano di Casa della Memoria ospiterà la mostra KÄTHE KOLLWITZ. Sentimento e passione civile, a cura di Renato Galbusera e prodotta dall’Associazione Le Belle Arti – Progetto Artepassante. Appassionata pittrice, scultrice e litografa, l’artista tedesca vive e racconta nelle sue opere gli orrori della guerra, le condizioni degli ultimi e i loro diritti negati: una serie di incisioni, storicamente strumento di denuncia, testimoniano l’impegno sociale e il dramma personale di un’autrice vissuta a cavallo dei due conflitti mondiali.
 
In perfetto accordo con il ricco palinsesto proposto da CANTIEREMEMORIA, che per la sua seconda edizione affronta la tematica della conquista dei diritti, la mostra di Käthe Kollwitz costituisce il fondamento storico artistico scelto per accompagnare questa riflessione. Con una serie di disegni, incisioni e xilografie, provenienti dalle raccolte del museo di Berlino a lei dedicato, l’artista denuncia la distruttività dell’uomo sull’uomo schierandosi, fin dagli esordi, dalla parte degli ultimi e restituendoci un’umanità carica di dolore e schiacciata dalla guerra, ma capace di riscattarsi attraverso un’angelica innocenza.
 
Il percorso espositivo si dipana in tre ideali stanze per tre tematiche che hanno inciso sull’esperienza personale e artistica di Käthe Kollwitz: il tema della maternità violata dalla guerra e della “Pietà”, ricorrente nelle sue incisioni e nelle opere plastiche, frutto dell’immatura perdita del figlio durante la guerra nel 1914; quello del ruolo sociale dell’artista e del suo impegno nel difendere i più deboli attraverso una produzione espressionista e di denuncia delle condizioni dei contadini e dei tessitori protagonisti della storia tedesca; in fine Käthe Kollwitz svelata in una sequenza di autoritratti che vanno dall’età giovanile fino alla maturità, mostrandoci una donna cosciente del dramma storico che l’umanità sta attraversando.
 
È da ricercare nella biografia la scintilla, l’impulso primo della visione poetica di Käthe Kollwitz, vera donna di dolori nella Germania di inizio secolo, che da impero Guglielmino, attraverso le barricate degli Spartachisti e la fragile Repubblica, approda alla barbarie e alla devastazione del Nazismo - afferma Renato Galbusera, curatore della mostra - gli orrori della guerra accomunano la sua opera a quella di grandi figure della scena artistica sua contemporanea, ugualmente coinvolti anche dall’utilizzo del mezzo, l’opera incisa, come Otto Dix, Frans Masereel e Georges Rouault.
 
L’intramontabile bellezza del lavoro dell’artista tedesca è data dall’intensità delle sue figure, dalla profonda introspezione psicologica dei suoi autoritratti, dalla capacità di rappresentare l’angustia degli interni, la varietà dei sentimenti che vanno dal più straziante amore e abissale dolore, al tumulto delle proteste, nella profondità delle ombre e dei notturni, spezzati da intense e puntuali luci che accendono il silenzio di sentimenti di commovente solitudine.

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