Cocconato alla Francia, che resta comunque uno dei baluardi del discorso culinario. Facendoci capire che il primo discepolo di Escoffier era un personaggio di Cocconato e questo ha portato tante influenze francesi da noi.
Bisogna ancora ricordare che storicamente è sempre stato un Borgo del gusto; ancor di più lo è oggi, legato poi oltretutto a queste particolarità del mondo food come i salami di Cocconato, come la robiola, con l’apporto ora di giovani produttori che stanno lavorando le nocciole di Cocconato che hanno delle caratteristiche particolari; tutto ciò sta portando Cocconato ad essere un po' il riferimento di tutto il territorio.
Ripensando alle prime edizioni, qual è oggi il ruolo di un evento come Cocco… Wine?
Quello di diventare un nuovo riferimento per il territorio. Non solo più per il produttore di Cocconato, non solo del vino, ma di tutto quello che è l'offerta di un Comune: l'ospitalità, c’è attenzione da parte del Comune e dell'amministrazione all’innovazione. Grazie anche ad alcune vicende come per esempio l'avvento di Alberto Marchetti che ha portato sicuramente elementi di novità e ha stimolato un po' tutti gli attori di Cocconato.
Cocco… Wine è diventato quindi un riferimento; stiamo cercando di attivarci e legare su tutto il territorio i contatti e le collaborazioni con l’Enoteca di Albugnano, con i produttori di Albugnano: un Comune che è anch’esso dinamico dal punto di vista enologico e vitivinicolo e poi con tutti gli altri Comuni che stanno intorno, cercando veramente di valorizzare e portare in questa manifestazione tutta l'attenzione non solo più di Cocconato. Può essere che in futuro Cocco…Wine si possa anche fare in altri paesi, in altri luoghi.
La tradizione della Barbera ma non solo: come si presenta il vigneto di Cocconato?
Il vigneto di Cocconato si presenta sempre più vasto, ci sono nuovi impianti. Si sta vivendo un momento di riflessione, come accade ovunque nel mondo del vino mondiale e italiano, e dunque anche in quello piemontese.
Chiaramente i produttori oltre a lavorare sempre con attenzione massima sulla Barbera, che rimane il vitigno principale, stanno lavorando ed elaborando prodotti sia della tradizione, sia nell'innovazione, come stanno chiedendo un po' i consumatori. Quindi la ricerca su prodotti più immediati, con gradazione alcolica più bassa, con prodotti dagli orange wine, al mondo dei vini aromatizzati. Ovvero stiamo cercando di ampliare l'offerta e seguire le indicazioni del mercato locale e internazionale.
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