Il 10 ottobre, a
Roma, al Presidente di Rigoni di Asiago uno dei più importanti riconoscimenti
dello Stato
Dopo
la proclamazione, a maggio, della prestigiosa onorificenza di Cavaliere del
Lavoro, Andrea Rigoni, presidente dell’azienda veneta Rigoni di Asiago, ha
partecipato alla cerimonia ufficiale di consegna lunedì 10 ottobre 2022.
La
cerimonia di conferimento dell’Onorificenza ai neo Cavalieri dei Lavoro 2022 si
è svolta a Palazzo del Quirinale, presieduta dal Presidente della Repubblica,
seguita poi dalla Cerimonia di Premiazione a Palazzo Colonna.
Un
riconoscimento importante per Andrea Rigoni, imprenditore “illuminato” che si è
guadagnato a pieno titolo di entrare nella rosa di tutti coloro che, come
recita la motivazione dell’onorificenza, “hanno contribuito in modo
significativo alla promozione dell’economia nazionale e, con elevato impegno, a
una responsabilità etica e sociale e al miglioramento delle condizioni di vita
e di lavoro del Paese”.
Obiettivi
raggiunti e sempre in progress per Andrea Rigoni che ha portato la sua azienda
di prodotti biologici al 100% a un sempre crescente successo, diventando leader
sul mercato interno e in grande espansione in quelli internazionali.
Un
percorso umano e imprenditoriale d’eccellenza nell’ottica non solo del rispetto
di una mai dimenticata tradizione ma con uno sguardo sempre attento al futuro e
all’innovazione tecnologica proteso al benessere del proprio consumatore.
Produrre
biologico, per Rigoni di Asiago, significa essere in armonia con l’ambiente e
dare un valore al territorio, attraverso un’agricoltura di qualità sempre
attenta anche ai principi della sostenibilità, principi che, per il Presidente
dell’Azienda, sono alla base dello sviluppo sociale ed economico di un Paese.
Nel
curriculum di Andrea Rigoni non c’è solo una realtà produttiva di altissimo
livello.
Ci
sono importanti riconoscimenti, come quello attribuitagli nel 2018 da Ernst
& Young con il premio per il migliore imprenditore dell’anno nella
categoria Sostenibilità. O il premio della Fondazione Masi del 2020 per Civiltà
Veneta.
Numerosi
anche i premi per diversi suoi brand tra cui primeggia la straordinaria
Nocciolata.
Di
rilievo anche la sua sponsorizzazione a restauri importanti quali quello
dell’Atrio del Gesuiti del Palazzo di Brera, a Milano, la statua di San
Teodoro, a Venezia, la Fontana di Palazzo Venezia, a Roma, la Cripta di San
Giovanni in Monterrone, a Matera, il Chiostro Grande di Santa Maria Novella, a
Firenze e la Fontana Contarini a Bergamo.
Mecenate
per l’arte ma anche grande filantropo. Suoi, numerosi interventi benefici a
favore di Associazioni per famiglie e per l’infanzia.
Infine
lo sport, dall’hockey alla vela, al golf, al ciclismo…
Passioni
legate a tutto ciò che fa bene al corpo, alla salute e che rispettano
l’ambiente.
A
metà settembre, il Gruppo Triveneto dei Cavalieri del Lavoro, al quale
appartiene da ora anche Andrea Rigoni, ha lanciato “un ponte fra le
generazioni” per coinvolgere i giovani e trasmettere loro cultura e competenza
sviluppate in tanti anni di successi imprenditoriali. Innanzitutto il lancio
della borsa di studio “L’imprenditore
del futuro” per gli alunni ad alto potenziale, diplomati nelle scuole superiori
del Triveneto.
l’Azienda
Rigoni di Asiago controlla l’intera filiera produttiva, si avvale di un export
di oltre il 25% e occupa 140 dipendenti.
Andrea RIGONI – 1951 – Vicenza –
Industria alimentare È presidente di Rigoni di Asiago Srl, da lui fondata nel
1979 con i fratelli e il cugino come piccola impresa per l’apicoltura e oggi
attiva nella produzione e commercializzazione di miele e confetture provenienti
esclusivamente da agricoltura biologica. Nel 1991 favorisce la realizzazione
della filiera dell’apicoltura biologica italiana con accordi di filiera. Nel
1996 avvia l’internazionalizzazione dell’azienda con la costituzione di quattro
imprese agricole in Bulgaria per la coltivazione di 1.500 ettari di terreni con
metodo biologico e successivamente con la nascita di Rigoni di Asiago Usa LLC e
di Asiago France. Oggi l’azienda controlla l’intera filiera produttiva e ogni
anno lavora nello stabilimento vicentino circa 6.000 tonnellate di frutta.
L’export è pari al 25%. Occupa 140 dipendenti.
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