Obiettivi importanti per la storica azienda di
Breda di Piave fondata negli Anni Cinquanta da Primo Tomasoni. Un “romanzo” di
famiglia che ha radici profonde nel territorio veneto e che oggi, sotto la
guida della terza generazione, registra risultati record.
Breda
di Piave (TV), maggio 2025 – Una storia di impegno, determinazione, coraggio e
amore per il territorio. Il Caseificio Tomasoni di Breda di Piave celebra 70
anni di attività sotto il segno del cambiamento e dell’evoluzione.
Nata nei primi Anni Cinquanta da una piccola latteria turnaria, oggi
l’azienda, pur mantenendo salde le radici artigianali che hanno contribuito
a scriverne il successo, si presenta in veste completamente rinnovata
rispetto al passato e prossima a tagliare il traguardo dei 18 milioni di
fatturato.
Merito
del lavoro di squadra in primis, ma anche di un passaggio generazionale strutturato
e a lungo studiato, a sua volta frutto di una strategia efficace e condivisa che
ha visto in Eva Tomasoni, attuale Amministratore Delegato, e
successivamente anche in sua sorella Laura, le principali artefici di un
incremento esponenziale di più del 60% in appena quattro anni. A parlare
sono i numeri: se nel 2020 il caseificio registrava guadagni per 10,5
milioni di euro, nel 2024 il volume d’affari ha raggiunto quota 17
milioni di euro.
L’apice
della crescita è coinciso con l’immediato post Covid, tra il 2022 e il 2023, e con un implemento
annuo di quasi tre milioni di euro. E proprio gli anni difficili
dell’emergenza sanitaria che hanno messo in ginocchio tante realtà nel nostro
paese, hanno invece segnato un punto di svolta positivo per il caseificio,
grazie ad alcune scelte di investimento apparentemente azzardate che
tuttora stanno dando ottimi frutti.
Spiega
Eva Tomasoni: «Ci siamo
presi dei rischi importanti negli ultimi anni, ma la crescita che ne è derivata
ha ampiamente premiato e ripagato il nostro coraggio. In un momento storico
delicatissimo come quello dell’emergenza sanitaria da Covid 19 abbiamo fatto
esattamente il contrario rispetto a tante altre realtà che, all’approssimarsi
della crisi globale, hanno preferito mantenere un basso profilo e limitare gli
investimenti. Sapevamo che inizialmente avremmo perso margine, ma eravamo
altresì certi che lo avremmo poi recuperato e così è stato».
Determinanti
per gli ottimi risultati sono stati poi anche altri fattori: dal riassetto
dell’area commerciale, con il recupero di figure chiave come Antonio Mazza che
hanno supportato in maniera importante l’exploit del 2022, alla già citata
impronta “di squadra” che si è deciso di valorizzare al massimo, dalla
volontà dei vertici di implementare la propria presenza “mettendoci
personalmente la faccia” con clienti e dipendenti, alla scelta di puntare
soprattutto sulle risorse interne, passando per la capacità di saper
intercettare e ottimizzare le nuove tendenze di mercato modificando
di fatto l’asset produttivo, precedentemente incentrato al 90% sulla
commercializzazione di formaggi freschi, e che oggi include anche formaggi caprini,
spalmabili e semi stagionati,
particolarmente apprezzati dai clienti.
Conclude
Eva Tomasoni: «Negli ultimi
anni abbiamo scelto di aprirci ai nuovi scenari di mercato ampliando la nostra
visione interna con l’introduzione di strategie di business più orientate
al marketing e alla comunicazione. Senza ovviamente rinunciare a
quell’artigianalità che costituisce da sempre il nostro marchio di fabbrica, ma
con lo sguardo rivolto alle sfide future, in primis quella della sostenibilità.
Perché l’obiettivo è continuare a crescere nel pieno rispetto dei valori che
hanno accompagnato fino a qui la nostra storia e che nel tempo ci hanno consentito
di fidelizzare tanti clienti».
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Una storia lunga 70 anni
La
storia del Caseificio Tomasoni inizia agli albori degli anni Cinquanta quando
il fondatore Primo Tomasoni lascia la sua terra d'origine nel bresciano per
prestare servizio di leva in provincia di Treviso. Affascinato dai paesaggi
della Marca, decide di stabilirvisi e, dopo aver fatto esperienza presso una
latteria turnaria locale, nel 1955 rileva l'antica latteria a Campagne di Breda
di Piave, aprendo l'azienda che ancora oggi porta il suo nome.
Nel
1966 inaugura un nuovo stabilimento produttivo, seguito nel 1992 dall'apertura
di ulteriori impianti. Oggi, con oltre 50 dipendenti, il Caseificio Tomasoni
rappresenta un punto di riferimento nel panorama lattiero-caseario italiano,
mantenendo una produzione e una filiera quasi a chilometro zero, caratterizzate
da scrupolosi controlli e da una particolare sensibilità verso la riduzione
degli sprechi.
Nel
2024 Eva e Laura Tomasoni, nipoti del capostipite Primo, rilevano formalmente
le quote societarie delle zie Paola e Nicoletta, figlie di quest’ultimo, completando
un processo di successione accuratamente pianificato che oggi le vede alla
guida dell'azienda di famiglia insieme al padre Moreno.
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