La
riscoperta di Treviso grazie alle Rotte del Cagnan, il roseo foglio satirico,
ci porta
a Santa Maria del Rovere, che ha conosciuto la 'ribalta' della
Storia perchè
con l'occupazione delle fabbriche del 1920, anche il borgo
trevigiano annoverò uno stabilimento
occupato.
Ma se l'evento storico tocca le corde della memoria, il viaggio
di Borghi d'Europa, vuole
occuparsi,in altro senso , delle vie del gusto. Santa Maria del
Rovere ospita da molto tempo
la Pasticceria Savoia di Gennaro Immobile, giunto a Treviso
molti anni orsono per visitare un amico e che qui ha fondato la propria
attività.
“La Pasticceria Savoia realizza Servizi
di Catering, Banqueting, colazioni di lavoro, welcome coffee e coffee break,
open day, light lunch, business lunch in occasione di meeting, conferenze,
eventi aziendali o rifreschi informali, feste di compleanni, anniversari,
matrimoni....e tanto altro ….”
Gelateria e Pasticceria, secondo la tradizione napoletana.
La pasticceria a Napoli non è solo una fonte di lavoro, di gusto
e di guadagno, ma anche un’arte, una vocazione, una parte importantissima della
storia e della tradizione.
Ogni dolce, ogni torta, ogni variante nel gusto e nei ripieni
evoca alla mente ricordi, momenti, feste, attimi di vita, unendo passato e
presente in un richiamo di vista, olfatto e gusto, nonchè tatto, tutto in una
volta.
E questo, a Napoli, accade da secoli.
La pastiera evoca indiscutibilmente, con il suo
profumo ed il suo gusto, la Pasqua e la primavera,
mentre gli struffoli e la cassata parlano al
cuore del Natale, esattamente come le chiacchiere riportano
automaticamente alla mente il Carnevale; le sfogliatelle richiamano
alla mente le domeniche passate in famiglia, mentre il babà, nei
vari formati, ricorda un po’ a tutti il passaggio dall’età fanciullesca a
quella adolescente, poichè “i bambini non possono mangiarlo, c’è il
rhum!“; ancora, le zeppole ricordano San Giuseppe e la festa del
papà.
STORIA DELLA PASTIERA NAPOLETANA
Si racconta che Maria Teresa D'Austria, consorte del re
Ferdinando II° di Borbone, soprannominata dai soldati "la Regina che non
sorride mai", cedendo alle insistenze del marito buontempone, famoso per
la sua ghiottoneria, accondiscese ad assaggiare una fetta di Pastiera e non
poté far a meno di sorridere, compiaciuta alla bonaria canzonatura del Re che
sottolineava la sua evidente soddisfazione, nel gustare la specialità
napoletana.
Pare che a questo punto il Re esclamasse:
"Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora
dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo".
STORIA DEGLI STRUFFOLI
Due famosi trattati di cucina del 1600, il Latini e il Nascia,
citano come “strufoli - o anche struffoli - dei dolci preparati alla stessa
maniera degli struffoli napoletani anche se la loro invenzione pare non sia
attribuibile ai napoletani ma ai Greci ed è dal greco che deriverebbe il nome
“struffolo”: precisamente dalla parola “strongoulos”, arrotondato. Come sempre
accade nella incertezza delle origini la fantasia trova terreno fertile e
quindi si passa dal supporre che derivi da strofinare, il gesto che compie chi
lavora la pasta per arrotolarla a cilindro prima di tagliarla in palline e chi
invece ritiene che la radice di struffoli sia da collegare allo strutto (il
tipo di grasso con cui per la ricetta originale vengono fatti e in cui vengono
fritti e vi assicuro sono tanto più buoni. Gli struffoli si trovano pure a
Palermo, d'altronde il Regno delle due Sicilie aveva Napoli come capitale, ma con
la variante della perdita di una f “strufoli”.Nella preparazione degli
struffoli in cui come al solito eccellevano le nonne e da cui tutta la città ha
ereditato una, mille e più ricette con qualche piccolo e tramandato segreto,
ciascuna pallina prima di friggerla viene tagliata sapientemente a mano in
formato piccolo perché così aumenta la superficie di pasta che entra in
contatto col miele che deve essere abbondante. Nella ricetta degli struffoli
trovano posto arancia e cedro candito, ma la parte del leone come nella
pastiera e nella sfogliatella la fa la zucca candita. E' un dolce di lunga
conservazione ed è consuetudine dei più piccoli piluccarne di tanto in tanto
qualche pallina per soddisfare la golosità.
PASTICCERIA SAVOIA TREVISO
LA VERA PASTICCERIA NAPOLETANA NEL CUORE DI TREVISO
Pasticceria Savoia Di Immobile Gennaro
Viale Felissent Gian Giacomo, 53
31100 TREVISO
Tel.: (+39) 0422-305585
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