Milano 25 ottobre 2017 - Si chiama Vi.Vite –
Vino di Vite Cooperative l’evento che vede protagonista il mondo delle
cooperative e che, a partire dal nome, esplicita il suo intento: raccontare il
vino attraverso le storie di quanti del vino hanno fatto, oltre che la propria
attività, una ragione di vita. La prima edizione si svolgerà il 25 e 26
novembre nella suggestiva location delle Cavallerizze del Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia di Milano ed è proprio qui, nella Sala del Cenacolo,
che viene presentato nella conferenza ufficiale ad un mese esatto
dall’apertura.
Un format inedito per un appuntamento che l’Alleanza
delle Cooperative agroalimentari ha voluto nel segno della condivisione:
Vi.Vite vuole infatti far incontrare le persone tramite il vino, offrendo loro
un’esperienza a tutto campo che non si limiti ad una degustazione ma conduca
tutti, esperti di vino e neofiti, curiosi e appassionati, alla scoperta del
mondo delle cantine cooperative, non solo per mezzo dei loro eccellenti
prodotti che coniugano qualità e fruibilità, ma anche attraverso la conoscenza
diretta di chi il vino lo fa, con passione e dedizione, conseguendo importanti
risultati.
“In Italia un racconto della vigna cooperativa non è
mai stato fatto – ha dichiarato la coordinatrice del settore vitivinicolo
dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari Ruenza Santandrea - nessuno
ha mai raccontato come sia stato possibile che aziende agricole che posseggono
in media due ettari abbiano potuto, associandosi, arrivare sui mercati di tutto
il mondo. E sono queste piccole aziende che col loro lavoro punteggiano di
vigneti tutto il territorio italiano.
Questo è accaduto perché nel tempo ciò che sembrava un
limite è diventato una grande forza, essere piccoli nella gestione accurata
della vigna e grandi nel dotarsi di professionalità quali agronomi, enologi,
commerciali, per riuscire a produrre ottimi vini che conquistano ogni anno
un numero crescente di riconoscimenti e premi nei più prestigiosi concorsi
nazionali e internazionali”.
“Vi.vite – ha proseguito Ruenza Santandrea - si
propone proprio di far conoscere l’incredibile varietà dei vitigni autoctoni
che con grande cura la cooperazione del vino ha tutelato e cercato di far
conoscere, anche quando era più facile piantare vitigni internazionali, nella
convinzione che alla fine questa biodiversità sarebbe stata la forza del vino
italiano”.
La cooperazione vitivinicola italiana
facente capo all’Alleanza Cooperative Agroalimentari conta infatti
ü 498 cantine
ü 148mila soci
ü 9.000 occupati
ü una produzione pari al 58%
dell’intera produzione vinicola nazionale
ü un giro d’affari di 4,3 miliardi di
euro, pari al 40% del totale del fatturato vino nazionale
ü 8 cooperative con fatturati superiori
a 100 milioni di euro
ü un export di 1,8 miliardi di euro,
pari al 42% del fatturato delle cooperative vitivinicole e a 1/3 di tutto il
vino italiano esportato.
VI.VIVITE –
Vino di vite cooperative
Dove: Museo della Scienza e della Tecnica
di Milano “Leonardo da Vinci”
Quando: sabato 26 e domenica 26 novembre
Per info e biglietti: www.vivite.it
Alleanza delle Cooperative agroalimentari ha chiesto
il supporto di Lievita, Format House Milanese specializzata nella creazione e
nella produzione di format di grandi manifestazioni dedicate al mondo Food
& Wine, fondata e diretta da Federico Gordini, giovane e dinamico manager milanese,
già ideatore di Bottiglie Aperte e della Milano Food Week.
“Sono molto onorato – afferma Federico Gordini, ideatore
e curatore della manifestazione - di essere stato scelto con il mio team di
Lievita da Alleanza delle Cooperative per pensare, realizzare e curare il primo
evento focalizzato sul racconto della vigna e del vino cooperativo. Dal primo
momento in cui abbiamo iniziato a parlare della costruzione di questa
manifestazione abbiamo compreso la portata davvero storica dell’operazione, da
un lato per l’obiettivo di raccontare, a partire dalle storie della vita degli
oltre 100.000 soci delle cooperative, un sistema che produce oltre la metà dei
vini Doc italiani, dall’altro per il punto di vista economico e sociale sotto
il profilo della tutela del paesaggio e della difesa del patrimonio viticolo
autoctono”.
All'apertura, con il rituale taglio del nastro di
Vi.Vite, alle 12 di sabato 25, parteciperanno rappresentanti del mondo politico
e istituzionale e stakeholder del mondo cooperativo e vinicolo.
La manifestazione avrà come teatro Le Cavallerizze del
Museo della Scienza e della Tecnologia, oggetto di un recente e importante
intervento di recupero architettonico e riqualificazione urbanistica finanziato
dallo stesso Museo e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo.
L’obbiettivo è di offrire ai visitatori un’esperienza
forte attraverso un percorso che fin dall’ingresso coinvolgerà gli ospiti in
un’atmosfera suggestiva, che stimolerà
tutti i sensi.
Sarà possibile assaggiare, ascoltare i racconti, partecipare
a seminari di degustazione tenuti dai maggiori esperti italiani, giocare con le
parole del vino, scoprire le differenze dei vari territori in una imperdibile
rassegna che vede insieme le regioni italiane rappresentate da coloro che tutti
i giorni sono in vigna a lavorare.
“Non potevamo infatti che sfruttare questa
straordinaria occasione per andare oltre – sottolinea Federico Gordini - e creare una manifestazione fortemente
innovativa, con l’obiettivo di svecchiare la dialettica e la comunicazione del
vino e avvicinarla al pubblico. Un approccio esperienziale e giocoso che ha
l’obiettivo di riavvicinare chi vede nel vino un mondo chiuso, aulico, nel
quale non puoi avere alcuna voce in capitolo senza un percorso formativo. Il
consumatore deve ritornare ad apprezzare un mondo del vino in cui le storie
delle persone e dei territori si sostituiscano al racconto tecnico. Ci
auguriamo che sia il primo passo verso una rivoluzione della comunicazione del
settore nei confronti del consumatore finale”.
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