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martedì 3 ottobre 2017

IL NEBBIOLO DELLE ALPI: POESIA PER GLI ENONAUTI







L’Italia del Gusto ha partecipato a una delle 2 giornate del Valtellina Wine Festival a Chiavenna
Milano, 1 Ottobre 2017- Le uve Chiavennasca non sono altro che una varietà di uve Nebbiolo, originarie dell’Albese e delle Langhe, di cui si hanno prove tangibili che si sono diffuse nella zona alpina della Valtellina e della Valchiavenna (prov. Sondrio) nel XVI secolo. Tali uve, come in Piemonte, danno dei vini straordinari, dotati di buona struttura e tannicità, con dei profumi fini e delicati e note speziate e floreali, che possono migliorare ulteriormente negli anni con un adeguato invecchiamento.
Il vino è coltivato in maniera abbastanza difficile, a causa delle pendenze presenti nelle valli e il suo grado eccellenza vitivinicola è certificato da 2 denominazioni, DOC e DOCG, che riguardano principalmente il Valtellina Superiore DOCG con le sue differenti sottozone (Inferno, Grumello, Sassella, Valgella, Maroggia) e il famosissimo Sforzato  (o Sfursat), ottenuto mediante appassimento  delle uve, come l’Amarone della Valpolicella.
I giornalisti della redazione web milanese dell’Italia del Gusto, sempre attentissimi quando si parla di eccellenze della filiera enogastronomica, hanno partecipato a una delle 2 giornate del primo Valtellina Wine Festival a Chiavenna, dedicato a enonauti e operatori del settore vitivinicolo, dove in un grande banco d’assaggio erano presenti tutti e 30 i produttori di Nebbiolo Chiavennasca, nelle varie declinazioni, secondo le sottozone d’origine, in una location d’eccezione come il Convento dei Cappuccini di Chiavenna. Allo stesso tempo, nella location di Palazzo Salis erano presenti altre 15 cantine di livello italiano ospiti, sempre con grandi vini rossi.
Il Festival è stato realizzato grazie al grande lavoro del Consorzio di Tutela dei Vini di Valtellina, che sin dal 1976 (anno di fondazione) opera per la valorizzazione e la salvaguardia dei vitigni valtellinesi, esaltandone il pregio.
Nel banco d’assaggio al Convento dei Cappuccini, l’Italia del Gusto è rimasta impressionata dai nebbioli Chiavennasca delle seguenti cantine: Alberto Marsetti, Arpepe, Balgera, Gianatti Giorgio, Mamete Prevostini, La Perla di Marco Triacca, Motalli Renato, Nino Negri, Luca Faccinelli, Cà Bianche, Tenuta Scerscè, Sandro Fay, e Caven Camuna.
Insomma, grandi rossi, espressivi di un territorio di montagna, che attraverso manifestazioni come questa viene raccontato nel modo migliore

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