In occasione della quarta edizione di FAROUT Live Arts Festival il centro culturale milanese organizza una serie di appuntamenti per sperimentare pratiche di convivialismo.
La partecipazione è gratuita con prenotazione su DICE. Posti limitati per ciascuna pratica. |
BASE Milano |
Milano, 27 settembre 2024. Da sabato 5 ottobre BASE Milano accompagna la quarta edizione di FAROUT Live Arts Festival 2024: The Convivial Laboratory con otto incontri, laboratori, conversazioni, pranzi e cene, traducendo in pratica conoscenze e riflessioni politiche sullo stare insieme e sulla condivisione partecipata, e sviluppando esercizi di memoria geografica ed elaborazione emotiva insieme ad artisti, filosofi, ricercatori, designer, cuochi.
“Abbiamo scelto di praticare il convivialismo come passo successivo alla creazione di uno spazio comune – commenta Linda Di Pietro, direttrice artistica di BASE e curatrice di FAROUT – riempiendo quello spazio di decisioni condivise, di generosità e mutualismo […] Se la comunità è un desiderio, esso prevale sul conflitto e la ricerca di soluzioni collettive diventa possibile. In questo senso, il terreno comune non è sufficiente, mentre un terreno conviviale può essere una risposta”.
Come un programma dentro il programma, gli appuntamenti del Laboratorio propongono forme di legame alternative rispetto a quelle imposte da strutture di potere, favorendo momenti in cui si condividono piacere, nutrimento e ricordi. In questo contesto, il tavolo e la cucina diventano i luoghi ideali per mettere in pratica atti di cura radicali e condividere un tempo di lavoro e riposo. A questo scopo i Lemonot (Lorenzo Perri e Sabrina Morreale) sono stati invitati da BASE a realizzare un tavolo multiforme, attorno cui si svolgeranno i pranzi, le cene, i laboratori, i talk; prendendo in prestito il nome da quello che i veneziani danno al granchio quando arriva al culmine della fase di muta – lo stadio liminale di perdita e ricostruzione del guscio – l’installazione Moéca sarà uno spazio di sospensione che aspetta solo di essere agito e trasformato. Creata per l’occasione, Moéca si potrà comporre e scomporre in diverse configurazioni, presentandosi come spazio in cui il festival si incontra con il territorio, i suoi abitanti e le istituzioni locali, e come un invito a ripensare le relazioni. |
The Convivial Laboratory - Il Convivialismo, in pratica | PROGRAMMA 05/10: Pelin Tan, Radical Care: Survival - with and through 06/10: Pietro Pagella, Elogio dello Sbagli(at)o 08/10: Emanuele Braga, con gruppo di ricerca Sure (Sustainable Restaurant), Progetto OnFoods (Spoke7), Università degli Studi di Milano Bicocca (Ghita Bordieri, Emanuele Braga, Lorenzo Domaneschi, Massimiliano Guareschi, Gianmarco Navarini, Sostenere l’insostenibile? 09/10: Campobase Project, Hot Pot – una zuppa vivente 10/10: Anas Chao, Inventing Milanese Meal 11/10: Rethinking Lampedusa: tre agende dalla fine del mondo 12/10: Ester Azzola, Tra sacro e profano, un piatto di pasta 13/10: Liryc Dela Cruz, Unwrapping Care and Hospitality from the Shores of Homonhon |
Nessun commento:
Posta un commento