Si conferma un’eccellenza del Made in Italy
la produzione delle tenute Tommasi Family Estates: ottimi i
riconoscimenti delle principali guide italiane e i riconoscimenti dalla
critica di settore internazionale. De Buris Amarone della Valpolicella Classico docg Riserva 2010,
perla enologica della Valpolicella Classica, ha fatto incetta di premi
dalla critica italiana dai 3 bicchieri del Gambero Rosso, alla Corona di
Vinibuoni, alle 4 Viti Ais, ai 5 Grappoli Bibenda, passando dal
Platinum Award di Merano, fino ai Faccini di Cernilli Doctor Wine e alle
3 stelle oro di Veronelli, senza dimenticare un ottimo posizionamento
nei Top 100 di Vivino, la più grande community del vino del mondo, e le
ottime recensioni della più prestigiosa critica internazionale a partire
dai 96 punti di Wine Advocate – Robert Parker Wine Spectator, passando
per James Suckling e Decanter, che ha recensito con 92/100 anche il
nuovo Le Fornaci Lugana Riserva doc 2018, che ha meritato anche
le 4 Rose Camune dall’ AIS Lombardia. Ottimo anche il percorso
d’eccellenza del progetto a Montalcino con il Casisano Colombaiolo Brunello docg Riserva 2015,
che oltre ai 3 Bicchieri del Gambero Rosso, guadagna ottime critiche e
punteggi dalla stampa italiana e straniera, così come l’icona del
Vulture, il Don Anselmo Aglianico 2016 di Paternoster, che si
conferma sempre nelle prime posizioni di tutte le classifiche di
gradimento dai 3 bicchieri del Gambero Rosso fino ai 94/100 di Vinous.
Forte
dei successi della critica e a conclusione del positivo anno trascorso,
l’azienda vitivinicola con sede a Pedemonte di Valpolicella, ha
analizzato l’anno trascorso e posto gli obiettivi strategici per i
prossimi mesi: consolidamento dell’azienda, investimenti, sostenibilità
e crescita sul mercato nazionale ed estero sono le parole chiave della Famiglia Tommasi.
«Il
2021 è stato senza dubbio un anno complicato per la gestione della
mancanza delle materie prime, la difficoltà di programmazione, ma sen
senz’altro di ripresa. Si è chiuso molto più positivamente del 2020
grazie al rilancio del comparto Ho.Re.Ca in
Italia e nel mondo, alle solide relazioni con i nostri partner
commerciali, alla grande collaborazione dei nostri stakeholders e
soprattutto grazie alla grande capacità di adattamento e flessibilità,
che abbiamo dimostrato con la squadra dei nostri collaboratori». Con queste parole il presidente Dario Tommasi commenta l’anno che sta per chiudersi, con uno sguardo già rivolto al 2022: «Sono
fiducioso che nel nuovo anno continuerà il positivo andamento che
abbiamo registrato negli ultimi mesi e ritengo possibile un ritorno ai
livelli pre-pandemia entro la metà del 2022. Per la nostra azienda i
comparti di Ho.Re.Ca e
Retail incidono sul business aziendale per il 50% ciascuno: ciò dà
misura di quanto sia stato complesso uscire dal 2020 senza l’apporto
della ristorazione. Il 2021 ha segnato una netta svolta e il Paese ha
fortunatamente raggiunto una consapevolezza e maturità tale da
scongiurare nuove chiusure: non posso quindi che essere positivo circa i
mesi che verranno».
Obiettivi 2022/23
Il direttivo di famiglia ha ben chiari gli obiettivi che attendono l’azienda: «Il
prossimo anno festeggeremo il 120^ anniversario dalla fondazione della
nostra azienda. Siamo figli e nipoti di un mezzadro appassionato e
visionario, orgogliosi delle nostre radici e negli anni abbiamo sempre
lavorato con l'ambizione di diventare una delle realtà più riconoscibili del panorama enologico nazionale – continua Dario Tommasi - e continueremo su questa strada: consolidarci nelle Regioni, in cui siamo presenti diventa prioritario,
promuovendo investimenti nelle nostre aziende per migliorare
l’efficienza dei processi produttivi, la qualità dei nostri vini, le
strutture dedicate all’ospitalità, per noi essenziali, in un’ottica di
sostenibilità economica e attenzione all’ambiente. Parallelamente
continueremo con energia il grande lavoro che stiamo facendo sia in
Italia che sui mercati esteri con l’obiettivo di avere il marchio Tommasi riconosciuto come emblema dell’eccellenza del Made in Italy nel mondo».
I
progetti in pipeline per il 2022 sono diversi, seppur rallentati
quest’anno dall’emergenza sanitaria. Ciò non ha impedito, l’inizio dei
lavori di costruzione della nuova cantina di Tenuta di Caseo, nell’Oltrepo’ Pavese, che termineranno il prossimo anno, così come l’ampliamento della cantina di produzione di Casisano a Montalcino, la ristrutturazione della cantina storica del Barone Rotondo entro 2023, nella proprietà Paternoster a Barile, nel Vulture lucano e il rinnovo e l’ampliamento di Villa Quaranta Tommasi Wine hotel & Spa
con nuove stanze e servizi sempre più esclusivi, in un’ottica di
sviluppo dell’accoglienza enoturistica con progetti sempre più in
sinergia con la cantina.
Sostenibilità
Il 2022 sarà dunque un anno decisivo per la crescita di Tommasi Family Estates, una crescita che dovrà essere sostenibile. «Vogliamo che il nostro lavoro quotidiano sia sempre più orientato in un’ottica di ricerca e promozione della sostenibilità – commenta sempre Dario Tommasi – Ciò significa, concretamente, riporre grande attenzione al lavoro in vigna, in cantina e nelle diverse fasi di produzione
attraverso strumenti e tecniche che sappiano realmente tutelare e
rispettare l’ambiente in cui operiamo, senza il quale, ricordiamolo, non
potremmo fare quello che più ci piace di più, ovvero grandi vini.
Faccio un esempio: un piano che prevede un cospicuo risparmio energetico e l’utilizzo di bottiglie a vetro leggero sono parte un progetto più ampio e profondo, a cui la nostra azienda sta già lavorando per lo sviluppo sostenibile di tutti i processi produttivi».
Sostenibilità
che comprende l’inclusività dei collaboratori, dei partner, degli
stakeholder e anche il supporto al territorio, in chiave sociale oltre
che economica: «Da sempre la nostra Famiglia è molto legata alla
Valpolicella, a Verona e al Lago di Garda, luoghi che consideriamo
“casa”; collaboriamo con le Istituzioni locali e le diverse realtà
culturali per valorizzare luoghi unici, icone del nostro Paese,
quest’anno segnalo in particolare con il progetto 67 colonne per
l’Arena, il sostegno al Teatro Stabile di Verona, la collaborazione con
Art Verona. Il nostro sostegno è rivolto anche a tutti i territori in
cui siamo presenti. In tal senso il binomio viticultura-ospitalità
continuerà a essere molto forte, e la promozione enoturistica rilevante
in tutte le scelte aziendali che vedranno dal prossimo anno coinvolte le
nostre tenute.»
Mercati
C’è tanta Italia nella crescita di Tommasi Family Estates e anche il 2022 sarà orientato al consolidamento del mercato nazionale, oltre allo sviluppo dell’azienda sui mercati esteri.
«Il mercato nazionale per noi è molto importante – afferma Dario Tommasi –
perché solo se siamo forti a casa possiamo essere stimati ambasciatori
del Made in Italy all’estero. La distribuzione in Italia oggi
rappresenta circa 20% del nostro fatturato ed il resto è spartito oggi
su 80 mercati stranieri che curiamo con dedizione; alcuni cardine e
storici come Nord America e Nord Europa e rappresentano, il 30% circa
del business estero complessivo. Si tratta di mercati molto maturi, dove
c’è grande interesse
per il vino e in particolare per le denominazioni storiche. Ci sono poi
aree molto interessanti e per certi versi sorprendenti, come Islanda,
Polonia, Romania e in generale l’Est Europa, mercati in grado di
assorbire vini di valore. Grazie ai nostri importatori è stato svolto un
meticoloso lavoro nel canale Ho.Re.Ca che
continua a dare soddisfazioni anche in Asia, in particolare Korea del
Sud e Giappone. L’entrata in produzione di nuovi vigneti presso le
tenute in Lugana, Maremma Toscana, Puglia e Umbria nel 2022 e nel 2023
ci garantisce spazio per crescere e consolidare tutti i mercati, che
continueremo a seguire con viaggi ed attività mirate di marketing e
comunicazione>>.
Crescita, investimenti, sostenibilità e accoglienza
sono dunque le parole chiave per Tommasi Family Estates per il 2022,
che si preannuncia un anno cruciale per lo sviluppo dell’azienda.
Il 120^ anniversario
non sarà solo un traguardo raggiunto, ma un’occasione per guardare al
futuro con ottimismo, progetti definiti e con chiare strategie di
rilancio e rinnovo, consolidamento e strutturazione della governance.
Numeri
Ettari in produzione: 599 + 165 ha in produzione dalla vendemmia 2022 ( Toscana, Puglia, Umbria)
Fatturato annuo 2021 = circa € 30.000.000 ( 2020 = € 27.000.000; 2019 = € 30.0000 )
Crescita media annua 11 % rispetto al 2020; pari rispetto al 2019
Crescita media annua 11 % rispetto al 2020; pari rispetto al 2019
Bottiglie prodotte = 3,5 milioni circa
Export 80%
Export 80%
Dipendenti TOMMASI FAMILY ESTATES ( vino + ospitalità ) = 230 dipendenti in totale.
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