Claudia Crippa, fra le colline di
La Valletta Brianza (LC), ha scelto di fare questo mestiere a 20
anni. Oggi ne ha 41, coltiva 11 ettari di vigneti ed è presidente del
consorzio Igt Terre Lariane (18
imprese e 150mila bottiglie l’anno) protagonista in questi giorni al
Vinitaly con il progetto “Giro del Lario”; si tratta di un’iniziativa
itinerante in 8 tappe promossa con alcuni dei migliori ristoratori delle
province di Como, Lecco e Monza per creare un
circuito sul territorio capace di mettere in contatto produttori e
consumatori.
Il
mesoclima alpino, prosegue la Coldiretti lariana, è contraddistinto da
importanti escursioni termiche fra la notte e il giorno che determinano
un’ottima concentrazione
di sostanze aromatiche nella buccia delle uve. Sala Agricoltura di Montano Lucino (CO),
ad esempio, riesce a produrre un vino bianco dai profumi intensi ed
eleganti proprio grazie alle caratteristiche climatiche uniche di questo
territorio che, tra
l’altro, favoriscono la presenza di acidi fissi nella polpa,
indispensabili per una buona conservazione del vino. Ma c’è chi il vino
bianco lo produce anche in alto lago, a
Domaso (CO), come la famiglia Travi delle cantine Sorsasso che,
grazie alla ricerca e sviluppo, con il “Domasino Bianco” ha ottenuto per
due volte consecutive l’argento europeo al concorso Vini di Montagna.
E poi c’è chi invece, in Brianza a
Sirtori (LC) per scelta coltiva solo pochi filari di uve da
rosso, Merlot e Pinot Nero, e ha puntato tutto sulla qualità: Ester
Conti e suo marito Adriano Monti delle cantine Tre Noci, dal 2001
vinificano queste uve in purezza, con il risultato di una
produzione molto limitata (sole 2500 bottiglie) ma di altissima
qualità.
Intanto
i vini di qualità crescono in tutta la Lombardia. Il totale dei vini a
Denominazione di origine controllata
e garantita (DOCG) è passata dai 160mila ettolitri del 2012 agli oltre
170mila del 2016 con un progresso di quasi il 27%. Sul fronte della
produzione totale di vino – spiega la Coldiretti regionale – la
Lombardia è ormai in grado di schierare una “potenza
di fuoco” di quasi 183 milioni bottiglie potenziali contro i 163
milioni del 2012, con un incremento di 20 milioni di bottiglie, il 12%
in più in cinque anni.
“I
nostri viticoltori – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti
Lombardia – puntano sempre di più a produzioni
di qualità per andare incontro alle richieste dei consumatori italiani e
stranieri”. Tanto che negli ultimi 15 anni le esportazioni in valore
dei vini lombardi sono passati da 153 a 258 milioni di euro con un
incremento di quasi il 69% con una forte crescita,
accanto alle tradizionali piazze americane e nord europee, anche della
Cina, di Hong Kong, della Spagna, del Regno Unito, della Russia e della
Francia, nostro principale concorrente proprio in materia di vino. Il
mondo del vino in Lombardia – spiega la Coldiretti
regionale – occupa oltre 9 mila persone alle quali vanno però aggiunte
quelle impiegate nell’indotto e gli stagionali, mentre sono più di
tremila le aziende attive: 1.573 a Pavia, 614 a Brescia, 305 a Sondrio,
207 a Bergamo, 169 a Mantova, 162 a Milano, 28
a Varese, 21 a Monza e Brianza, 18 a Como, 18 a Lecco, 10 a Lodi e
anche 9 a Cremona. Alle produzioni DOCG, DOC e IGT la Lombardia dedica
quasi il 90% del suo vino.
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