Parte da Verona la richiesta al Ministero. Una maglietta e un hashtag per riportare la vigna al centro del lavoro del vignaiolo
115 Vignaioli FIVI con la stessa maglietta, riuniti sotto l'hashtag #fiVINOburocrazia. È successo a Vinitaly,
allo stand della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Pad. 8
Stand B8/E9). L'occasione è stata quella del lancio del rinnovato
dossier burocrazia, ideato per alleggerire il peso degli adempimenti e
riportare la vigna al centro del lavoro dei vignaioli.
Ecco le sette richieste in breve:
1. Sicurezza sul lavoro: è necessario che a condurre i corsi relativi all’uso in sicurezza di dotazioni meccaniche (trattrici in primis) sia personale con esperienza pratica.
2. Vinacce e fecce utilizzate agronomicamente: FIVI chiede con urgenza che venga posto rimedio al vuoto normativo che di fatto ne impedisce l’utilizzo come fertilizzante.
3. Registri telematici: FIVI rinnova la richiesta di rendere obbligatorio il SIAN solo quando dimostrerà un funzionamento stabile e affidabile e che sia facoltativo per i piccoli produttori.
4. Controlli e condivisione delle informazioni fra gli enti preposti: FIVI richiede che le informazioni derivanti da visite ispettive di qualsivoglia ente o autorità sia condivisa per via telematica.
5. Spedizioni e documenti di accompagnamento: la richiesta di FIVI è di aumentare fino a 240 bottiglie il limite per le spedizioni a privati e di prevedere nello sviluppo del registro telematico sul SIAN una funzione che provveda il produttore viticolo di documento INTRASTAT.
6 Commissioni di degustazione: FIVI rinnova la richiesta di ammettere produttori ammessi a far parte nelle commissioni delle DOC e DOCG.
7. Protezione e monitoraggio dei vigneti: FIVI propone la creazione e l’implementazione del monitoraggio della vulnerabilità al rame e agli altri elementi utilizzati nella difesa attiva che si accumulano nel suolo.
Ecco le sette richieste in breve:
1. Sicurezza sul lavoro: è necessario che a condurre i corsi relativi all’uso in sicurezza di dotazioni meccaniche (trattrici in primis) sia personale con esperienza pratica.
2. Vinacce e fecce utilizzate agronomicamente: FIVI chiede con urgenza che venga posto rimedio al vuoto normativo che di fatto ne impedisce l’utilizzo come fertilizzante.
3. Registri telematici: FIVI rinnova la richiesta di rendere obbligatorio il SIAN solo quando dimostrerà un funzionamento stabile e affidabile e che sia facoltativo per i piccoli produttori.
4. Controlli e condivisione delle informazioni fra gli enti preposti: FIVI richiede che le informazioni derivanti da visite ispettive di qualsivoglia ente o autorità sia condivisa per via telematica.
5. Spedizioni e documenti di accompagnamento: la richiesta di FIVI è di aumentare fino a 240 bottiglie il limite per le spedizioni a privati e di prevedere nello sviluppo del registro telematico sul SIAN una funzione che provveda il produttore viticolo di documento INTRASTAT.
6 Commissioni di degustazione: FIVI rinnova la richiesta di ammettere produttori ammessi a far parte nelle commissioni delle DOC e DOCG.
7. Protezione e monitoraggio dei vigneti: FIVI propone la creazione e l’implementazione del monitoraggio della vulnerabilità al rame e agli altri elementi utilizzati nella difesa attiva che si accumulano nel suolo.
FIVI Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti
Segreteria presso: Tenuta di Valgiano - via di Valgiano, 7 - 55018 Valgiano – LU info@fivi.it - www.fivi.it Cod. Fisc. 91026720044
Ufficio stampa FIVI:
Davide Cocco
392 9286448
davide@studiocru.it
_________________________
FIVI - Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un'associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: "Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta".
Attualmente sono poco meno di 1000 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 10.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. 70 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale supera 0,6 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 250 milioni di euro. I 10.000 ettari di vigneto sono condotti per il 49% in regime biologico/biodinamico, per il 10 % secondo i principi della lotta integrata e per il 41% secondo la viticoltura convenzionale.
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