Parte della
Redazione milanese della testata web Borghi d’Europa ha fatto una delle sue
visite gustose in uno dei territori ricchi di patrimonio enogastronomico, come
i Colli Tortonesi, precisamente presso la Cooperativa Agricola Valli Unite di
Costa Vescovato (Al).
Questa
Cooperativa è oggi cantina (con tanto di spaccio vendita), fattoria didattica,
agriturismo che fa della ristorazione uno dei suoi punti di forza e struttura
ricettiva per chi vuole immergersi totalmente nell’atmosfera dei Colli
Tortonesi.
La storia di
Valli Unite è basata sulla scelta fatta dai 3 Soci Fondatori e amici di
dedicarsi all’allevamento negli anni ’70, quando questa pratica era molto
rischiosa: una forte cultura dell’alimentazione sana e passione per il
territorio unita a delle idee hanno fatto sì che Valli Unite vedesse la luce.
Oggi Valli Unite
conta circa 30 persone che lavorano e vivono il territorio in maniera
armoniosa: oltre ai vini (ottenuti da metodo rigorosamente biologico) e all’allevamento,
spiccano la produzione di cereali da mangime e per alimentazione umana (grano,
farro ed orzo) trasformati in farine, l’apicoltura con vendita di miele, la
produzione di salumi con carni suine e la vendita di carne bovine di razza
piemontese.
I comunicatori di
Borghi d’Europa, prima della visita alla Cantina e alla spaccio vendita, hanno
potuto soddisfare i propri palati a pranzo con un antipasto di salame cotto,
salame al pepe e pancetta stagionata, con un succulento primo di agnolotti al
sugo di stufato di manzo ed un secondo piatto di stufato di manzo e carotine
cotte, abbinate al Bianco “San Vito”, una Doc di uve Timorasso selezionate del
2014.
Come vini infatti
Valli Unite produce il famoso bianco autoctono Timorasso (riscoperto come
vitigno grazie a un’intuizione geniale di Walter Massa) in tre versioni, poi lo
spumante di uve Cortese “Allegretto”, il Bianco fermo di Uve Cortese e un
Rosato, mentre come rossi spiccano la Barbera,assaggiato dai giornalisti a
Livewine allo stand di Valli Unite, la Croatina e il Dolcetto.
La giornata si è
rivelata davvero proficua per i giornalisti nella loro visita gustosa, perché hanno
potuto toccare con mano da vicino come si lavora bene un territorio e lo si
valorizza in tavola e non.
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