Il dato diffuso a Verona in
occasione della seconda giornata di Vinitaly, nel corso della
quale il Padiglione Lombardia ha ospitato eventi e
degustazioni
Verona, 10 aprile
2017 – Una crescita del 7,4% tra 2013 e 2016: è questa
la percentuale che fotografa l’andamento positivo delle
iscrizioni ai corsi di studio in enologia in Lombardia. Punto
di riferimento a livello regionale è l’Università degli Studi
di Milano, che nel corso degli ultimi anni ha visto crescere
il numero di iscritti al corso di laurea che propone nel
proprio piano di studi un approfondimento sui principi della
coltivazione della vite e della produzione del vino.
Tra il 2013 e il 2016 il numero di studenti immatricolati è passato da 380 a 408. E nel corso dell’ultimo anno accademico i laureati hanno raggiunto quota 119.
È quanto emerge
dall’elaborazione effettuata da Regione Lombardia e
Unioncamere Lombardia su dati del Ministero dell’Istruzione
dell’Università e della Ricerca. “Si tratta di un
trend che conferma il crescente interesse dei giovani per un
settore, quello vitivinicolo, che sta dimostrando una
particolare vitalità”, commenta Gian
Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere
Lombardia.
“Negli ultimi cinque anni il numero di occupati nel settore coltivazione e produzione di vino in Lombardia sono aumentati del 16%, passando dai 5.285 del 2011 ai 6.110 nel 2016”, ha proseguito Auricchio. “E questo sicuramente ha contribuito a fare in modo che sempre più giovani fossero incentivati a seguire la propria passione, anche intraprendendo un percorso di studi legato all’enologia”.
“È un elemento scontato che le imprese agricole condotte da giovani e da laureati sono più propense all’innovazione e all’export - dichiara l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava - e tale capacità di crescita e di maggiore facilità ad affrontare i mercati vale anche per quegli studenti che hanno scelto come corso Enologia, una facoltà che offre molte opportunità, sia come capo-azienda, col vantaggio di poter accedere ai finanziamenti specifici per i giovani all’interno del Programma di sviluppo rurale, sia in qualità di professionista del vino in diversi altri ambiti”.
I segnali positivi,
inoltre, per l’assessore Fava “sono
un’ulteriore conferma, invero non necessaria visto il
prestigio consolidato, della qualità dell’Università degli
Studi di Milano, che permette di ottenere con maggiore
facilità uno sbocco professionale nel mondo del lavoro”.
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