Giovedì 15 giugno, FOROF - spazio dedicato al dialogo tra archeologia e arte contemporanea fondato a Roma da Giovanna Caruso Fendi - presenta L’incontro un reading di Silvia Giambrone (Agrigento, 1981) secondo Episodio di FOROF ESSENZA, una Stagione che mette in dialogo l’arte della creazione di profumi con la storia di Roma e l’arte contemporanea.
Il reading e la mostra nello spazio ipogeo, a cura di Paola Ugolini, sono delle possibili declinazioni del concetto di Libertà come tutto il programma di FOROF ESSENZA. Un progetto che nasce dalla consapevolezza che niente è più memorabile di un profumo, di un odore, e dalla conseguente riflessione sulla perdita di questo senso, condizione da molti sperimentata nel periodo pandemico. In collaborazione con Laura Bosetti Tonatto, tra i nasi più rinomati del settore, la storia della Basilica Ulpia, luogo in cui, tramite l’atto pubblico della manumissio, gli schiavi romani potevano riacquisire la propria libertà, si è trasformata in essenza.
Giovedì 15 giugno dalle ore 19.00 alle 21.00 l’artista Silvia Giambrone, il cui lavoro esplora le politiche e le pratiche del corpo con una particolare attenzione alle forme più sotterranee di assoggettamento, mette in scena un’azione simbolica attraverso la lettura di alcuni brani tratti da Il libro dell’Incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto di Guido Bertagna, Adolfo Ceretti, Claudia Mazzucato (Il Saggiatore, 2015).
Nel suggestivo spazio di FOROF l’artista racconta la lotta armata degli Anni Settanta attraverso le parole toccanti e drammatiche di chi l’ha messa in atto e di chi ne è stato vittima. L’artista leggendo le testimonianze sia degli ex brigatisti che dei parenti delle vittime mette in scena il percorso corale di incontro e dialogo, durato dieci anni, incentrato sul concetto rivoluzionario della giustizia riparativa che considera il reato soprattutto in termini di danno alle persone, prevedendo dunque l'obbligo, da parte del responsabile, di rimediare alle conseguenze delle sue azioni.
Un’idea di giustizia molto diversa da quella che si esaurisce nell'infliggere una pena, e alla quale siamo abituati, del resto, come ha ricordato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo: “La democrazia della nostra Repubblica si nutre di tolleranza, di pazienza, di confronto, di rispetto. È una strada che a taluno appare lunga e faticosa ma è l’unica di progresso della convivenza. L’unica capace di ottenere e mantenere nel tempo pace, serenità, benessere, diritti a tutti i cittadini.”
Attraverso i suoi lavori, i suoi reading e le sue performance Silvia Giambrone invita gli spettatori a compiere una riflessione sui rapporti e gli squilibri di potere che avvelenano le relazioni umane, nonché sulla violenza generata dall’ideologia. “La mia ricerca indaga la dimensione politica dell’intimità̀ - dice l’artista - poiché́ essa è il terreno in cui si radicano le forze più misteriose di ognuno.”
“Negli ultimi anni, le neuroscienze hanno messo in evidenza come il trauma abbia effetti deleteri sul funzionamento della mente, del cervello e del corpo. – Scrive la curatrice Paola Ugolini - Gli abusi o i traumi subiti nell’infanzia provocano danni irreparabili nella psiche delle vittime, al punto di danneggiare il loro funzionamento sociale. (…) A tutt'oggi, nel nostro paese non c’è stata un’elaborazione del trauma collettivo relativo alla lunga stagione degli attentati e della lotta armata, cominciata il 12 dicembre del 1969 con la strage compiuta nel centro di Milano presso la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana.”
Il reading di Silvia Giambrone inaugura anche un percorso espositivo al piano ipogeo che vede protagoniste le opere dell'artista Cutlery, Mirror n.24 e il video Traum, che resteranno esposte fino al 15 luglio 2023.
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