Musiche di Sergei Tcherepnin
Performer: Dobrawa Borkala, Milovan Farronato, Paulina Olowska, Sergei Tcherepnin
6 marzo 2018
Ingresso libero in qualunque momento tra le ore 18 e le ore 21
Sala Fontana, Museo del Novecento, Milano
Data la capienza limitata di Sala Fontana, è possibile che sia necessario attendere prima di poter accedere
Quarto appuntamento di FURLA SERIES #01
Time after Time, Space after Space
A cura di Bruna Roccasalva e Vincenzo de Bellis
Museo del Novecento e Fondazione Furla presentano Paulina Olowska che per il quarto appuntamento di Furla Series #01 - Time after Time, Space after Space animerà la Sala Fontana con la performance Slavic Goddesses and the Ushers.
Il
poliedrico lavoro di Paulina Olowska ispirato alle utopie moderniste e
alla cultura popolare americana e esteuropea – in particolare della
Polonia del periodo socialista – stabilisce un dialogo con la storia
creando riferimenti culturali incrociati che riflettono sull’idea di
femminismo e consumismo. Concentrandosi su figure del passato, l’artista
recupera storie minori e spesso dimenticate con un approccio che non è
mai nostalgico, ma al contrario dettato dal desiderio di comprenderne il
valore intrinseco non solo in un’ottica storica, ma anche
contemporanea.
Ispirato al lavoro della visionaria artista polacca Zofia Stryjeńska (1891-1976), Slavic Goddesses and the Ushers
nasce proprio all’interno del costante interesse di Paulina Olowska nei
confronti di personaggi femminili del passato. Protagonista della scena
polacca tra le due guerre e poi consegnata all’oblio dalla politica del
regime comunista, la multiforme produzione di Zofia Stryjeńska,
suggestionata dai rituali e dal folclore del suo paese, ha ispirato
negli anni diversi lavori dell’artista, dai dipinti realizzati per la
Biennale di Berlino nel 2008 alla performance Slavic Goddesses - A Wreath of Ceremonies, presentata nel 2017 al The Kitchen di New York, e di cui Slavic Goddesses and the Ushers costituisce un’evoluzione.
Le divinità slave, già soggetto della performance newyorkese, sono protagoniste anche di Slavic Goddesses and the Ushers
in cui sei manichini installati al centro di Sala Fontana indossano i
costumi realizzati dall’artista stessa a partire dalla serie di dipinti Bożki słowiańskie
(Divinità slave, 1918) della Stryjeńska. Questi surreali abiti di
scena, dai grandi copricapi e con decorazioni di piume di pavone e
spighe di grano – nominati nel 2017 per il Bessie Award in Costume
Design – restituiscono figure fantastiche della mitologia e del folclore
slavi: vere e proprie dee della malizia, della prosperità, del
fatalismo, della primavera, dei cieli e dell’inverno, “con corpi di
argilla, capelli di grano e di rami, di spine e cardi”.
Ad
accompagnare il pubblico nella partecipazione a questo cerimoniale sono
quattro figure-guida (Ushers), impersonate da Dobrawa Borkala, Milovan
Farronato, il compositore Sergei Tcherepnin e l’artista stessa. Queste
misteriose presenze animano la Sala Fontana e lo spazio sovrastante,
attivando la scena in modi diversi e guidando i visitatori in
un’esperienza magica e suggestiva.
Si ringraziano la Ushirka Cooperative e il Rabcio Puppet Theater per il loro aiuto nella realizzazione dei costumi degli Ushers.
Sponsor tecnico: Hans Boodt Mannequins
Paulina Olowska. Slavic Goddesses and the Ushers
6 marzo 2018
Ingresso libero in qualunque momento tra le ore 18 e le ore 21
Sala Fontana, Museo del Novecento, Milano
Data la capienza limitata di Sala Fontana, è possibile che sia necessario attendere prima di poter accedere
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