È un’etichetta speciale, creata da Lorenzo Tedeschi - visionario viticoltore, che ancora oggi si interessa al lavoro in vigna e in cantina - patron fondatore della cantina, oggi guidata dai figli Sabrina, Antonietta e Riccardo
Il Capitel Monte Olmi Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva è la scelta ideale per la Festa del Papà, un rosso deciso e di carattere, perfetta espressione del territorio e dalla realtà enoica da cui prende vita – Tedeschi, storica azienda della Valpolicella –. È stato ideato da papà Lorenzo Tedeschi, visionario viticoltore della Valpolicella, che nel lontano 1964, colse l’importanza di investire sui cru e sulla loro valorizzazione e iniziò a vinificare separatamente le uve del vigneto Monte Olmi, dando vita a questo vino che oggi è l’etichetta più rappresentativa dell’azienda, un vero cavallo di razza che stupisce e conquista a ogni sorso. Questo vino racconta di una combinazione perfetta di tradizione e innovazione, proprio come l'amore che i papà di tutto il mondo dimostrano per i loro figli.
Caratterizzato da eleganza e armonia, il Capitel Monte Olmi sfoggia un intenso e trasparente colore rosso rubino. Al naso, si distinguono note di ciliegia, lampone e ribes rosso che si fondono in maniera armoniosa con i sentori balsamici che esaltano le note aromatiche. Al palato rivela una struttura complessa e al contempo raffinata, con una gradevole acidità e una notevole persistenza che ne indicano un eccellente potenziale di invecchiamento.
Il Monte Olmi – che proprio quest’anno compie 60 anni – è un vino coraggioso, interprete dei cru della Valpolicella quando ancora nessuno ci credeva e scelta azzeccata per celebrare tutti i papà del mondo, i quali meritano di essere onorati e festeggiati in occasione di questa giornata speciale (e anche tutti i giorni dell’anno). È il padre di tutti i vini Tedeschi custoditi nell’archivio appena inaugurato: un progetto affascinante che ha dato vita a una “libreria” delle etichette prodotte nel corso degli anni e che racconta l’evoluzione enologica della Valpolicella e la longevità dell’Amarone. Ed è anche un omaggio alla “favola” della cantina che affonda le sue radici nel lontano 1824, epoca a cui risalgono i primi documenti che ne testimoniano la fondazione.
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