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mercoledì 27 marzo 2024

La Grappa e il Brandy Italiano ottengono piena protezione anche in Nuova Zelanda

 


Ratificato l’accordo di libero scambio tra UE e Nuova Zelanda che assicura protezione ai distillati italiani di bandiera

 

Finalmente lo scorso 25 marzo la Nuova Zelanda ha notificato all’Unione Europea la ratifica dall’accordo di libero scambio, le cui discussioni sono sul tavolo da anni, e che lo scorso novembre avevano visto l’adesione dell’ UE.

 

Nel nuovo Free Trade Agreement, che entrerà in vigore il prossimo primo maggio, è inclusa la piena protezione di bevande spiritose a indicazione geografica compresi il Brandy Italiano, la Grappa e tutte le Grappe territoriali ad IG: tali denominazioni saranno ora riservate alle acquaviti tricolore anche in Nuova Zelanda.

 

AssoDistil, che ha strettamente collaborato con le Istituzioni per raggiungere la massima protezione per i distillati ad IG nazionali, esprime piena soddisfazione per il risultato raggiunto: “Siamo particolarmente orgogliosi dell’esito raggiunto” afferma Cesare Mazzetti, Presidente del Comitato Acquaviti e Liquori di AssoDistil “in quanto il nostro intervento ha evitato che la denominazione Grappa potesse essere utilizzata senza scadenze temporali per un distillato prodotto in Nuova Zelanda, come inizialmente previsto dalla bozza di accordo. A differenza, infatti, di altri blasonati prodotti a denominazione protetta, come il Parmigiano Reggiano, per i quali è valso il principio del ‘grandfathering’ per cui tali denominazioni potranno essere utilizzate senza limiti temporali da chi già le usava, per la Grappa è stato ottenuto un periodo di phasing out di 5 anni, durante il quale chi ha utilizzato continuativamente tale nome dovrà gradualmente dismetterlo, a tutto vantaggio dei produttori italiani.”  

 

Seppur piccolo e distante, la Nuova Zelanda diventa così un mercato promettente per la Grappa ed il Brandy italiano, sui cui i produttori italiani potranno ora puntare facendo perno sull’uso esclusivo della denominazione.

 

 

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