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venerdì 31 marzo 2023

OLI D’ITALIA DEL GAMBERO ROSSO XIII EDIZIONE – LA PRESENTAZIONE AL VINITALY 3 Aprile 2023

 

È stata presentata a Verona, presso il Vinitaly – Sol Agrifood, la guida Oli d’Italia del Gambero Rosso. Sono intervenuti: Tiziana Sarnari, analista di mercato Ismea; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Cristiano Fini, Presidente Cia; Matteo Lasagna, vicepresidente Confagricoltura; Lamberto Frescobaldi, Presidente Simei; Pietro Intini, Presidente Federazione Olivicoltori Indipendenti. Durante il dibattito. Sono stati affrontati i temi del mercato interno ed internazionale e della sostenibilità nella produzione agroalimentare. In particolare, si è parlato delle dinamiche tra consumatori e qualità dell’extravergine e delle opportunità legate ai processi di internazionalizzazione.

La presentazione e la premiazione sono state condotte da Stefano Polacchi curatore della guida e da Indra Galbo Vice Curatore.

Il Presidente Paolo Cuccia, ha dichiarato “l’Olio Italiano conferma, grazie alla nostra Guida, qualità, dinamicità e capacità di essere espressione della Biodiversità del Made in Italy ed anche fenomeno che può guidare il Turismo dei Territori interni e dei meravigliosi borghi del nostro Paese”

 

OLI D’ITALIA

Oli d’Italia 2023, acquistabile in edicola e in libreria, è la guida ai migliori oli extravergine d’Italia curata da Gambero Rosso, la pubblicazione in italiano e in inglese, è rivolta sia ai buyer e agli operatori economici e professionali del settore enogastronomico, sia agli appassionati che hanno a disposizione uno strumento analitico per orientarsi nella scelta delle produzioni regionale italiani, analizzare prezzi e caratteristiche degli extravergine recensiti e valutati. Gli appassionati possono anche pianificare un weekend foody intorno ai frantoi e alle aziende olearie: possono scegliere tra le realtà che propongono ristorazione, degustazioni e pernottamenti in azienda, tra quelle che producono anche olive da mensa e possono decidere di visitare e scoprire anche negozi e tavole particolarmente dedicate all’olio di oliva intorno alle aziende olearie raccontate nella guida. 

 

LA GUIDA IN NUMERI

Sono 840 le etichette di extravergine valutate e descritte in guida;

465 le aziende produttrici, ciascuna con una sua scheda che le racconta; e sono ben 236 le realtà che propongono ospitalità o ristorazione. Un lavoro che abbraccia tutte le regioni italiane coinvolte anche nelle zone tradizionalmente meno vocate alla olivicoltura. Ormai l’olivo sta tornando alla grande e conquista sempre più appassionati, sia sul fronte produttivo, che su quello dei consumatori sempre più attenti alle proprietà salutistiche dell’extravergine attratti dalle esperienze sensoriali che questo prodotto principe della Biodiversità dell’agroalimentare italiano offre.

 

 

 

 

I PREMI SPECIALI 2023

 

AZIENDA DELL’ANNO

Accademia Olearia

Alghero (SS)

Sardegna

 

FRANTOIO DELL’ANNO

Ciccolella

Molfetta (BA)

Puglia

 

OLIVICOLTORE DELL’ANNO

Intini

Alberobello (BA)

Puglia

 

NOVITA’ DELL’ANNO

Miceli & Sensat

Monreale (PA)

Sicilia

 

MIGLIOR FRUTTATO LEGGERO

Premiati Oleifici Barbera

Lorenzo N°3 Dop Val di Mazara Monocultivar Biancolilla Bio

Palermo

Sicilia

 

MIGLIOR FRUTTATO MEDIO

Conte Guicciardini - Castello di Poppiano

Laudemio Antico Podere La Costa Monocultivar Frantoio

Montespertoli (FI)

Toscana

 

MIGLIOR FRUTTATO INTENSO

Masoni Becciu

Cuncordu Bio

Villacidro (SU)

Sardegna

 

MIGLIOR BIOLOGICO

Tenuta Cavasecca

Monocultivar Siracusana Bio

Noto (SR)

Sicilia

 

MIGLIOR MONOCULTIVAR

Viola

Il Sincero Monocultivar Moraiolo

Foligno (PG)

Umbria

 

MIGLIOR BLEND

Fattoria Ambrosio

Riserva

Salento (SA)

Campania

 

MIGLIOR OLIO DOP

Colli Etruschi

Evo Dop Tuscia Monocultivar Caninese

Blera (VT)

Lazio

 

MIGLIOR OLIO IGP

Francesco Di Mino

Contrada Scintilia Igp Sicilia Monocultivar Biancolilla Bio

Favara (AG)

Sicilia

 

MIGLIOR RAPPORTO Q/P

Frantoio Principe

Olio Principe Monocultivar Peranzana

Torremaggiore (FG)

Puglia

 

PREMIO OLIO & VINO

Giuseppe Gabbas

Solianu Monocultivar Bosana

Nuoro (NU)

Sardegna

 

PREMIO OLIO & TURISMO

Il Frantolio

Cisternino (BR)

Puglia

 

 

LE TRE FOGLIE

Entrando più nello specifico, il punteggio più alto (le Tre Foglie) sono andate a 217 etichette: sono gli extravergine che hanno ottenuto punteggi tra 90 e 100). 270 etichette hanno ottenuto le Due Foglie Rosse (oli in gara per il massimo punteggio con valutazioni tra gli 87 e gli 89 centesimi), 247 le Due Foglie (valutazioni tra 80 e 86 centesimi) e 109 le etichette promosse con una foglia. Si tratta di prodotti tutti di qualità indiscussa e in grado di rappresentare la elevata qualità del made in Italy in qualsiasi tipo di mercato o di tavola.

 

Le etichette Tre Foglie sono così divise in base regionale:

 

Puglia:                                                40

Toscana:                                 37

Sicilia:                                     26

Umbria:                                  15

Lazio:                                      15

Abruzzo:                                 14

Campania:                             12

Marche:                                  11

Calabria:                                9

Emilia Romagna:                    7

Sardegna:                               6

Basilicata:                              5

Veneto:                                  5

Lombardia:                            4

Trentino:                                3

Liguria:                                   3

Molise:                                   3

Piemonte:                              1

Friuli Venezia Giulia:             1

 

 

LE DUE FOGLIE ROSSE

 

Toscana:                                 44

Puglia:                                                 36

Umbria:                                   31

Sicilia:                                     30

Lazio:                                      27

Abruzzo:                                 18

Campania:                             18

Calabria:                                 14

Marche:                                  10

Emilia Romagna:                   7

Veneto:                                  7

Sardegna:                               7

Trentino:                                6

Basilicata:                              5

Liguria:                                   4

Lombardia:                            4

Molise:                                   1

Piemonte:                              1

 

 

LE STELLE

Da tre anni, superato il decennio di vita, in guida abbiamo iniziato a segnalare (come per Vini d’Italia del Gambero Rosso) le aziende che hanno ottenuto le Tre Foglie su una loro etichetta per almeno dieci anni. Per il terzo anno, le Stelle sono aumentate e di molto: il segno che anche la qualità degli extravergine e la cura che gli olivicoltori e i frantoiani mettono nel loro lavoro nell’arco degli ultimi dieci anni sono aumentate. Ecco le aziende che ottengono la Stella nell’edizione 2023:

 

Liguria

Belfiore - Castelnuovo Magra (Sp)

Paolo Cassini - Isolabona (Im)

Domenico Ruffino - Finale Ligure (Sv) •

 

Lombardia

Comincioli - Puegnago Sul Garda (Bs)

 

Trentino Alto Adige

Oliocru - Riva del Garda (Tn)

Frantoio Di Riva - Riva del Garda (Tn)

 

Emilia Romagna

Tenuta Pennita - Castrocaro Terme e Terra del Sole (Fc)

 

Toscana

Fonte di Foiano - Castagneto Carducci (Li)

Frantoio Franci - Castel del Piano (Gr)

Podere Grassi - Greve in Chianti (Fi)

Pruneti - Greve in Chianti (Fi)

Fattoria Ramerino - Bagno a Ripoli (Fi)

 

Marche

Il Conventino di Monteciccardo - Monteciccardo (Pu)

Emozioneolio - Colli al Metauro (Pu)

 

Umbria

Decimi - Bettona (Pg)

Frantoio Gaudenzi  Trevi (Pg)

Marfuga - Campello sul Clitunno (Pg)

Viola - Foligno (Pg)

 

Lazio

Alfredo Cetrone - Sonnino (Lt)

Americo Quattrociocchi - Terracina (Lt)

 

Abruzzo

Tommaso Masciantonio - Trappeto Di Caprafico - Casoli (Ch)

Frantoio Mercurius - Penne (Pe)

La Selvotta - Vasto (Ch)

 

Puglia

De Carlo - Bitritto (Ba)

Olearia Schiralli - Binetto (Ba)

Fratelli Ferrara - Canosa di Puglia (Bt)

Sabino Leone - Canosa di Puglia (Bt)

Olio Intini - Alberobello (Ba)

 

Calabria

Tenute Librandi Pasquale - Vaccarizzo Albanese (Cs)

 

Sicilia

Agrestis - Buccheri (Sr)

Frantoi Cutrera - Chiaramonte Gulfi (Rg)

Terraliva - Siracusa

Titone - Trapani

 

Sardegna

Accademia Olearia - Alghero (Ss)

 

 

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Non sono pochi, ahinoi, i commentatori e di conseguenza i consumatori che ancora sottovalutano se non addirittura scherniscono le evidenze di quanto già oggi il nostro Pianeta sia a rischio climatico.

L’Italia, collocata nella fascia di clima temperato, ne è infatti un evidente simbolo. Quest’anno il mondo dell’olio vede un tracollo quantitativo al Sud che si confronta con un innalzamento di produzione al Nord. A questo significativo dato occorre aggiungere il rischio che il progredire di questi trend comporta per la biodiversità olearia. Siamo infatti non solo uno dei grandi produttori del mondo, ma in particolare siamo i primi per numero di cultivar e per la qualità del prodotto

La risposta a quanto accade e a chi sottovaluta la evidenza del fenomeno è nella prosecuzione e accelerazione dei processi di certificazione ESG della sostenibilità. L’Italia è al primo posto nel vino e può diventarlo nell’olio. Dobbiamo però tenere presente tre piattaforme sostanziali:

Environment: rispetto dell’ambiente anche grazie all’utilizzo di strumenti per l’agricoltura di precisione.

Social: rispetto per chi lavora non solo in contrattuali e salariali ma anche nella formazione alle nuove tecnologie e alle nuove sfide di mercato.

Governance: trasparenza gestionale, allargamento delle competenze degli azionisti , apertura a manager esterni Gambero Rosso è schierato con decisione su questo fronte. Siamo infatti aderenti all’ASVIS, la più grande associazione per lo sviluppo sostenibile, siamo soci fondatori di EQUALITAS, leader nella certificazione del vino - e progressivamente in tutti i campi della agricoltura - e con la nostra Academy eroghiamo costantemente nuova formazione per la filiera.

La nostra guida Oli d'Italia e il premio delle Tre Foglie hanno un chiaro obiettivo: la promozione dell'eccellenza italiana che ha permesso al nostro paese di proteggere più di altri la biodiversità, di far crescere l’export a beneficio del PIL nazionale e del reddito di tutti gli operatori di questo settore vitale per la nostra sovranità alimentare. Rientrano in questa battaglia civile il contrasto a semafori e nutriscore che guarda caso hanno eletto il benefico olio extravergine tra i primi prodotti da criticare.

 

Paolo Cuccia, Presidente Gambero Rosso

 

 

PIÙ QUALITÀ PIÙ REDDITO

Non c’è molta pace per l’extravergine italiano. La campagna olearia 2022-2023 ha fatto registrare di nuovo un crollo nella produzione nelle aree più attive che ha portato a un calo del 37% in confronto alla campagna precedente. Tanto che l’Italia se la deve battere con la Grecia per il secondo posto tra i Paesi Produttori, al seguito della Spagna che ha avuto anch’essa una flessione tra il 30 e il 50% rispetto allo scorso anno.

La crisi produttiva, legata a fattori climatici avversi, ha colpito in modo particolare la Puglia (-52%), ovvero la regione da cui provengono mediamente la metà delle olive italiane. Male anche la Calabria con -42% e la Sicilia, dove sono state raccolte un quarto di olive in meno rispetto alla campagna 2021- 2022. Il tutto in un momento drammatico per l’agricoltura in cui si assiste a forti aumenti dei prezzi per l’energia, i carburanti, e per gli altri fattori produttivi.

In pratica tutto il Meridione dell’olio è sotto un grande segno rosso. Si salvano, al Centro-Nord, Toscana, Umbria e Liguria, che hanno avuto un incremento evidente nella produzione e che hanno anche segnato ottimi risultati a livello di

qualità delle etichette presentate. Peccato invece per le Marche che seguono un percorso negativo (-25%). Bene il Nord: Lombardia (+142%), Trentino (+122%) e Piemonte (+57%), Emilia-Romagna (+40%) e Friuli- Venezia Giulia (+40%) dove i livelli produttivi sembrano più in linea con le annate di carica.

Si tratta di numeri che dovrebbero far riflettere: sulla necessità di un maggior sostegno alla produzione sul fronte tecnico e tecnologico, di una maggiore spinta alla consapevolezza e alla formazione dei produttori

e anche di stimoli verso l’internazionalizzazione per un innalzamento della qualità e dei prezzi di un simbolo del made

in Italy.

Inoltre, c’è da cogliere l’opportunità di sviluppare un vero e organizzato turismo dell’olio, occasione per aumentare le occasioni di interazione e scambio tra produttori, appassionati e consumatori, e di integrazione del reddito.

 

Stefano Polacchi, curatore Oli d'Italia

 


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