Il
mercato della Dop diventa sempre più internazionale, con un aumento della quota
export (+2%), trainata da paesi quali USA (+8,7%), Francia (+7,2%) e Spagna
(+11,3%)
Milano, 21 marzo 2023 –
Nel corso della conferenza stampa a
Palazzo Giureconsulti a Milano, il Consorzio Parmigiano Reggiano ha
presentato i dati economici del 2022. In un anno in cui in Italia i
consumi alimentari hanno segnato un calo del -4,2% e quelli di formaggi del -3%
a volumi, la Dop più amata e più premiata del mondo ha chiuso il 2022
con dati positivi per quanto riguarda vendite e prezzi: il giro d’affari al
consumo tocca il massimo storico di 2,9 miliardi di euro contro i 2,7
miliardi del 2021, con un aumento del +6,9% (156.620 tonnellate vs 152.690 tonnellate nel 2021, +2,6%). Al massimo
anche i volumi nei mercati internazionali, che crescono del +3% (64.202
tonnellate vs 62.351) e il valore generato alla produzione con 1,8
miliardi di euro contro gli 1,71 miliardi del 2021. Le aziende del
Consorzio hanno quindi reagito bene alla pandemia, alle incognite legate alle
incertezze della crisi geopolitica accesasi con l’invasione russa del 24
febbraio 2022, al caro energia e alla riduzione del potere di acquisto delle
famiglie in alcuni mercati.
Come distribuzione dei consumi, il mercato del Parmigiano
Reggiano sta diventando sempre più internazionale: la quota export
aumenta di due punti percentuali, salendo al 47%. Prima nello sviluppo,
la Spagna (+11,3% con 1.602 tonnellate vs 1.439 nel 2021); bene
anche Stati Uniti, primo mercato estero per la Dop (+8,7% con
13.981 tonnellate vs 12.867), e Francia (+7,2% con 12.944
tonnellate vs 12.077 tonnellate). Buoni i risultati anche in Giappone,
che cresce del +38,8% (1.010 tonnellate vs 728), Australia, che
segna un +22,7% (713 tonnellate vs 581) e Canada, con un +6,3%
(3.556 tonnellate vs 3.345).
La quota Italia si attesta al 53%. Per
quanto riguarda i canali distributivi, la GDA rimane il primo (62,3%),
seguita dall’industria (17,5%), che beneficia della crescente
popolarità dei prodotti caratterizzati dalla presenza di Parmigiano Reggiano
tra gli ingredienti, e dalle vendite dirette dei caseifici, che
registrano un forte aumento (+5,3%). Il canale Horeca rimane fanalino di
coda, e quindi enorme potenziale di sviluppo, attestandosi al 9,2% del
totale. Il restante 11% è distribuito negli altri canali di vendita.
Nei mercati, la quotazione del Parmigiano Reggiano
ha registrato nel 2022 una media annua di 10,65 euro al chilo
(Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore), in aumento
rispetto al 2021, quando si era attestata a 10,34 euro al chilo. La produzione
è in lieve calo rispetto al 2021, anno nella storia in cui si sono
prodotte più forme in assoluto: 4,002 milioni di forme vs 4,091 milioni (-2,2%).
Tra le province della zona di origine, prima per produzione è Parma
(1.357.224 forme vs 1.419.179, -4,37%), seguita da Reggio Emilia (1.245.159
forme vs 1.302.555, -4,41%), Modena (849.145 forme vs 824.551, +2,98), Mantova
(455.439 forme vs 442.659, +2,89) e Bologna (95.303 forme vs 102.200, -6,75%).
Con un investimento totale di 18,6
milioni di euro stanziato per lo sviluppo dei mercati nel 2023, Parmigiano
Reggiano si avvia a diventare sempre più un vero brand globale,
pronto ad affrontare gli ostacoli posti da mercati estremamente vasti, ricchi
di prodotti d’imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento
dell’acquisto. Proprio per questo, il Consorzio sta lavorando assiduamente per
valorizzare la distintività della Dop, fornendo al consumatore più
informazioni sulle sue caratteristiche: la stagionatura, la provenienza, il
processo produttivo e il gusto, tutti particolari che offrono l’opportunità di
differenziarsi dai concorrenti. Un caso esemplare è quello del Regno Unito,
il quarto mercato export con 6.570 tonnellate, caratterizzato
da forti contraddizioni originate dalla Brexit, con un calo del -1% sul 2021. In
quest’ottica, si collocano sia il bando di gara per attività di promozione
lanciato nel gennaio 2022, con l’obiettivo di posizionare il Parmigiano
Reggiano come prodotto testimonial della qualità e del valore di tutta
la produzione agricola europea (valore totale stimato del progetto: oltre 3
milioni di euro in tre anni), sia la prima campagna pubblicitaria televisiva
in UK, con uno spot il cui protagonista è Gennaro Contaldo, chef
italiano amatissimo dal pubblico inglese e maestro di Jamie Oliver, nonché
brand ambassador del Consorzio, andato in onda sui canali ITV, Channel 4 e Sky.
«Il 2022 è stato un anno senza precedenti per il Parmigiano Reggiano:
tanto per i risultati conseguiti, con un +2,6% di vendite e un +3% di
esportazioni, quanto per le sfide che ha posto per il nostro futuro», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente
del Consorzio. «Siamo riusciti ad affrontarlo grazie alla nostra
capacità di essere una squadra, e così dobbiamo continuare a fare nel 2023. I
dati di inizio anno sono estremamente incoraggianti: nei due mesi di
gennaio-febbraio, le vendite nel canale GDA in Italia hanno segnato un +15,1%
rispetto allo stesso periodo del 2022. Il Consorzio deve dunque assumersi
sempre più la responsabilità di diventare la cabina di regia dell’intera
filiera, lavorando con gli operatori e le catene distributive per sostenere i
consumi nel corso di un anno in cui viene commercializzato il picco di
produzione più alto nella storia della Dop, quello del 2021, con un piano
articolato di investimenti in comunicazione e sviluppo domanda sia in Italia,
sia soprattutto sui mercati esteri. Dobbiamo continuare a mantenere il
Parmigiano Reggiano a un prezzo concorrenziale, in modo che sia accessibile
alle famiglie, e a difendere la redditività delle aziende, che hanno già subito
l’aumento dei costi di produzione. Questa incertezza economica va governata
insieme, passando dalla logica del singolo caseificio a quella del “noi” del
Consorzio, per creare nuovi sbocchi di mercato e garantire il futuro della Dop».
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