Ristorante La Cloche 1967, Strada Traforo del Pino 106, Torino
Info e prenotazioni: +39.335.7712247 - +39.011.899.02.16
ristorante@lacloche1967.it
Costo di ogni cena: 50 euro, vini compresi
Info e prenotazioni: +39.335.7712247 - +39.011.899.02.16
ristorante@lacloche1967.it
Costo di ogni cena: 50 euro, vini compresi
Sulla
collina torinese il ristorante La Cloche 1967, in Strada Traforo del
Pino, è un salotto del gusto dall’antica tradizione, sempre gestito
dalla famiglia Bello. Ora il giovane chef Luca Taretto, ricco di
esperienze internazionali e anche ai fornelli accanto a Carlo Cracco, ha
dato un’impronta innovativa e di creatività alla cucina. Abbiamo
accettato l’invito a collaborare con loro, creando un percorso di
quattro tappe dedicate a personaggi torinesi, seguendo la nostra
passione: la storia della gastronomia.
Il cuoco Vialardi, il pittore futurista Fillia, l’imprenditore Gualino e lo scrittore Soldati sono quattro personaggi piemontesi che ci permettono di ricostruire una narrazione inedita e golosa.
Ha scritto Giuseppe Prezzolini che «gli spaghetti sono l’espressione del genio collettivo del popolo italiano». Se è vero che un popolo si identifica con la sua storia, ora noi ci specchiamo felicemente nelle nostre tavole. Dietro ogni piatto c’è un territorio, una tradizione, dei prodotti tipici.
Il cuoco Vialardi, il pittore futurista Fillia, l’imprenditore Gualino e lo scrittore Soldati sono quattro personaggi piemontesi che ci permettono di ricostruire una narrazione inedita e golosa.
Ha scritto Giuseppe Prezzolini che «gli spaghetti sono l’espressione del genio collettivo del popolo italiano». Se è vero che un popolo si identifica con la sua storia, ora noi ci specchiamo felicemente nelle nostre tavole. Dietro ogni piatto c’è un territorio, una tradizione, dei prodotti tipici.
Torino
ha contribuito a costruire l’identità nazionale e anche quella
gastronomica, attraverso i cuochi di Casa Savoia, che hanno fatto
diventare italiani i piatti ideati da grandi chef francesi. Prima di
Pellegrino Artusi, unificatore nazionale delle tradizioni regionali
culinarie, fu Giovanni Vialardi, cuoco formatosi nelle cucine torinesi
di Palazzo Reale, a dare alle stampe nel 1854 il primo ricettario
destinato alle case borghesi. Molti anni dopo, nel 1934, nella Taverna
del Santo Palato a pochi passi da piazza Vittorio Veneto, furono i
futuristi, unico movimento artistico italiano noto in tutto il mondo, a
battezzare piatti innovativi e polisensoriali che oggi
ci ricordano le esperienze di tanti chef contemporanei. E come
dimenticare che il capoluogo sabaudo fu capitale del cioccolato per
almeno due secoli, fino all’avventura della Unica, poi diventata Venchi
Unica, fondata dal grande imprenditore Riccardo Gualino, al quale la
città dedicherà quest’anno un’importante mostra. Nel 1957 la gastronomia
approda sugli schermi televisivi grazie allo scrittore torinese Mario
Soldati con il suo programma Viaggio lungo la Valle del Po alla ricerca dei cibi genuini: nel 2019 se ne ricorderà il ventennale dalla morte.
Saranno quattro cene a tema, la prima con tre possibilità di prenotazione (giovedì grasso, 28 febbraio, il sabato 2 marzo e il martedì grasso 5 marzo), le altre il 23 marzo, il 13 aprile e il 18 maggio.
Ecco il programma della prima serata con il menu di Luca Taretto: seguiranno info sulle altre cene e nel nostro sito
https://www.claragigipadovani.com/blog/
Saranno quattro cene a tema, la prima con tre possibilità di prenotazione (giovedì grasso, 28 febbraio, il sabato 2 marzo e il martedì grasso 5 marzo), le altre il 23 marzo, il 13 aprile e il 18 maggio.
Ecco il programma della prima serata con il menu di Luca Taretto: seguiranno info sulle altre cene e nel nostro sito
https://www.claragigipadovani.com/blog/
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