Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
sede LAC Lugano Arte e Cultura
A cura di Tobia Bezzola e Francesca Benini
Conferenza stampa: venerdì 22 marzo ore 11:00
Inaugurazione: sabato 23 marzo ore 18:00
www.masilugano.ch
Dal
24 marzo al 28 luglio 2019 il Museo d’arte della Svizzera italiana, in
collaborazione con il Museo nazionale svizzero di Zurigo e l’Ufficio
federale della cultura, presenta una grande esposizione dedicata alla
collezione della Fondazione Gottfried Keller. La mostra riunisce i
principali capolavori della raccolta d’arte federale custoditi nei
musei elvetici, tra cui opere di Hodler, Segantini e Giacometti.
A
quasi 60 anni dall’ultima presentazione pubblica, il Museo d’arte della
Svizzera italiana (MASI) ospita i capolavori della Fondazione Gottfried
Keller, una delle più importanti collezioni nazionali d’arte svizzera
dal XII al XX secolo. L’esposizione, curata dal direttore Tobia Bezzola e
da Francesca Benini, collaboratrice scientifica del museo, comprende
principalmente opere pittoriche del XIX e XX secolo, con significative
incursioni nei centenni precedenti, che documentano alcune delle figure
maggiori di artisti svizzeri.
L’allestimento si apre con La Vergine dei Mercedari di Giovanni Serodine
(1620-1625, Pinacoteca cantonale Giovanni Züst), attraversa il
Settecento con importanti opere di Liotard, Petrini, Wolf, Füssli e
Sablet per giungere all’Ottocento di Calame, Zünd, Böcklin, Koller,
Anker, Hodler, Segantini e molti altri. All’atto costitutivo della
Fondazione Gottfried Keller nel 1891, Arnold Böcklin fu nominato da
Lydia Welti-Escher membro della Commissione; con lui anche il pittore
Albert Anker designato dal Consiglio federale. In mostra, l’artista
basilese è rappresentato da opere fondamentali, tra cui Die Toteninsel (L’Isola dei morti,
1880, Kunstmuseum Basel), celebre esempio della sua pittura evocativa.
Il dipinto fu acquistato nel 1920 per il Kunstmuseum Basel, in
concomitanza con un altro capolavoro della pittura svizzera. Si tratta
di Der Auserwählte (L’Eletto, 1893-94) di Ferdinand
Hodler per il museo cittadino bernese, in cui l’artista segue un
principio compositivo basato sulla simmetria, che diventa carattere
distintivo della sua pittura simbolista. L’opera è esposta assieme al
paesaggio Abend am Genfersee (Sera sul Lago Lemano, 1895, Kunsthaus Zürich), tra i soggetti preferiti di Hodler per quanto riguarda questo genere.
Giunge eccezionalmente a Lugano il maestoso trittico ispirato alle Alpi - La Natura, La Vita, La Morte- (1896-1899) di Giovanni Segantini, in deposito al Museo Segantini di St. Moritz ed esposto per la prima volta nuovamente al sud delle Alpi dal 1899. Il suo acquisto risale al 1911, momento culminante della storia della Fondazione che permise al museo engadinese di arricchire il nucleo di lavori dell’artista. Il trittico rimarrà al MASI oltre la chiusura dell’esposizione, al centro dell’allestimento Sublime. Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini, affiancato a importanti paesaggi coevi delle raccolte del MASI.
Con
Meyer-Amden e Auberjonois – i primi artisti contemporanei a figurare
nella collezione negli anni Sessanta –, Amiet, Vallotton, Itten e
Giacometti si entra nel secolo successivo. Nel XX secolo, Felix
Vallotton riscopre con altri artisti del suo tempo il tema della Natura
morta: lo testimonia un lavoro del 1914 proveniente dal Musée cantonal
des Beaux-Arts di Losanna. Unica scultura esposta è Buste di Annette (Busto di Annette,
1964, Musée d’art et Histoire Genève) di Alberto Giacometti: nel volto
della donna si percepiscono l’energia e il movimento che caratterizzano i
lavori dello scultore svizzero.
In
mostra sono infine presenti alcune opere che costituiscono il
patrimonio artistico ticinese, custodite dal MASI e da altri musei della
regione. Tra cui due lavori di Filippo Franzoni, Autoritratto (1900-05) e Saleggi di Isolino (1890-95), rispettivamente della collezione della Città di Lugano e del Cantone Ticino; la già citata Vergine dei Mercedari (1620-25) di Giovani Serodine in deposito presso la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst; Dame in Pelz (1919) di Cuno Amiet dalla Pinacoteca Casa Rusca, Locarno.
In concomitanza con l’esposizione al MASI, dal 14 febbraio al 22 aprile 2019 il Museo nazionale svizzero di Zurigo ripercorre la storia della Fondazione Gottfried Keller e la varietà della sua raccolta attraverso oggetti pregiati, come opere di oreficeria, pittura su vetro, disegni, dipinti e sculture realizzate tra il XII e il XX secolo. Poste sotto il patronato della Confederazione, le esposizioni di Lugano e Zurigo hanno luogo in occasione dei 200 anni dalla nascita di Alfred Escher, padre di Lydia Welti-Escher, fondatrice della Fondazione, e di Gottfried Keller, a cui è dedicata.
Lista degli artisti in mostra
Giovanni Serodine (1594 ca –1630)/ Giuseppe Antonio Petrini (1677–1759)/ Jean-Etienne Liotar (1702–1789)/ Caspar Wolf (1735–1783)/ Johann Heinrich Füssli (1741–1825)/ Jacques Sablet (1749–1803)/ Louis-Léopold Robert (1794-1835)/ Charles Gleyre (1806 -1874)/ Alexandre Calame (1810–1864)/ Albert Anker (1810-1864)/ Barthélemy Menn (1815-1893)/ Arnold Böcklin (1827-1901)/ Robert Zünd (1827-1909)/ Rudolf Keller (1828-1905)/ Frank Buchser (1828-1890)/ Otto Frölicher (1840-1890)/ Ferdinand Hodler (1853-1918)/ Filippo Franzoni (1857–1911)/ Giovanni Segantini (1858-1899)/ Albert Welti (1862-1912)/ Félix Vallotton (1865- 1925)/ Giovanni Giacometti (1868-1933)/ Max Buri (1868-1915)/ Cuno Amiet (1868-1961)/ Alice Bailly (1872–1938)/ Réne Auberjonois (1872-1957)/ Adolf Dietrich (1877-1957)/ Otto Meyer-Amden (1885-1933)/ Johannes Itten (1888-1967)/ Albert Müller (1897-1926)/ François Barraud (1899-1934)/ Alberto Giacometti (1901-1966).
In concomitanza con l’esposizione al MASI, dal 14 febbraio al 22 aprile 2019 il Museo nazionale svizzero di Zurigo ripercorre la storia della Fondazione Gottfried Keller e la varietà della sua raccolta attraverso oggetti pregiati, come opere di oreficeria, pittura su vetro, disegni, dipinti e sculture realizzate tra il XII e il XX secolo. Poste sotto il patronato della Confederazione, le esposizioni di Lugano e Zurigo hanno luogo in occasione dei 200 anni dalla nascita di Alfred Escher, padre di Lydia Welti-Escher, fondatrice della Fondazione, e di Gottfried Keller, a cui è dedicata.
Lista degli artisti in mostra
Giovanni Serodine (1594 ca –1630)/ Giuseppe Antonio Petrini (1677–1759)/ Jean-Etienne Liotar (1702–1789)/ Caspar Wolf (1735–1783)/ Johann Heinrich Füssli (1741–1825)/ Jacques Sablet (1749–1803)/ Louis-Léopold Robert (1794-1835)/ Charles Gleyre (1806 -1874)/ Alexandre Calame (1810–1864)/ Albert Anker (1810-1864)/ Barthélemy Menn (1815-1893)/ Arnold Böcklin (1827-1901)/ Robert Zünd (1827-1909)/ Rudolf Keller (1828-1905)/ Frank Buchser (1828-1890)/ Otto Frölicher (1840-1890)/ Ferdinand Hodler (1853-1918)/ Filippo Franzoni (1857–1911)/ Giovanni Segantini (1858-1899)/ Albert Welti (1862-1912)/ Félix Vallotton (1865- 1925)/ Giovanni Giacometti (1868-1933)/ Max Buri (1868-1915)/ Cuno Amiet (1868-1961)/ Alice Bailly (1872–1938)/ Réne Auberjonois (1872-1957)/ Adolf Dietrich (1877-1957)/ Otto Meyer-Amden (1885-1933)/ Johannes Itten (1888-1967)/ Albert Müller (1897-1926)/ François Barraud (1899-1934)/ Alberto Giacometti (1901-1966).
La Fondazione e la Collezione Gottfried Keller
La
Fondazione Gottfried Keller fu costituita nel 1890 da Lydia
Welti-Escher, figlia ed erede dell'uomo politico, pioniere
dell'industria e imprenditore ferroviario Alfred Escher. Lydia
Welti-Escher lasciò in eredità alla Confederazione Svizzera gran parte
del suo patrimonio vincolando la donazione all'acquisto di importanti
opere d'arte per i musei svizzeri. Il nome della Fondazione fa
riferimento all’amico di famiglia Gottfried Keller, famoso poeta e
pittore svizzero. Sin dalla sua costituzione, la Fondazione prevede per statuto una Commissione di cinque membri, nominati ancora oggi
dal Consiglio federale per un mandato di quattro anni. La Commissione
ha l’incarico di acquistare le opere d’arte, le quali sono di proprietà
della Confederazione svizzera e, nello spirito del federalismo, di
distribuirle ai diversi musei svizzeri sotto forma di prestito
permanente.
Nei primi anni della sua attività, la Fondazione Gottfried Keller fu decisiva nell’impedire la vendita all’estero di beni culturali e nel riportare in Svizzera importanti opere. Ancora oggi, in stretta collaborazione con i singoli musei, è costantemente impegnata nell’acquisizione di opere d’arte significative per il nostro Paese. La collezione è oggi una delle più importanti collezioni d’arte svizzera dal XII al XX secolo e si compone di oltre 6'400 opere d’arte, depositate in circa 70 musei e altre 30 istituzioni in 23 Cantoni svizzeri. Sono rappresentate quasi tutte le discipline e tecniche dell’arte e dell’arte applicata, spaziando dall'oreficeria alla fotografia; facevano inoltre parte della collezione anche alcuni immobili, come il complesso conventuale di San Giorgio a Stein am Rhein e il castello di Wülflingen a Winterthur, che nel frattempo sono stati ceduti alla Confederazione.
Nei primi anni della sua attività, la Fondazione Gottfried Keller fu decisiva nell’impedire la vendita all’estero di beni culturali e nel riportare in Svizzera importanti opere. Ancora oggi, in stretta collaborazione con i singoli musei, è costantemente impegnata nell’acquisizione di opere d’arte significative per il nostro Paese. La collezione è oggi una delle più importanti collezioni d’arte svizzera dal XII al XX secolo e si compone di oltre 6'400 opere d’arte, depositate in circa 70 musei e altre 30 istituzioni in 23 Cantoni svizzeri. Sono rappresentate quasi tutte le discipline e tecniche dell’arte e dell’arte applicata, spaziando dall'oreficeria alla fotografia; facevano inoltre parte della collezione anche alcuni immobili, come il complesso conventuale di San Giorgio a Stein am Rhein e il castello di Wülflingen a Winterthur, che nel frattempo sono stati ceduti alla Confederazione.
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