Attraverso
 il FOOI, marchio 100% italiano, l’acquirente paga al produttore 40 
centesimi al kg in più sul prezzo medio dell’olio extra vergine di oliva
 100% italiano
ROMA
 - In che modo si può lavorare insieme per garantire il giusto valore 
all’olio extra vergine di oliva italiano? In che modo si possono educare
 i consumatori? Come si può costruire, insieme alla grande distribuzione
 organizzata, una strategia di promozione costante e duratura del 
prodotto principe della dieta mediterranea?
La
 Filiera Olivicola Olearia Italiana (FOOI) ha organizzato nella Sala 
Cavour del Ministero delle Politiche Agricole un importante momento di 
riflessione con il contributo scientifico di esperti nutrizionisti.
All’interno
 del FOOI si sono unite le associazioni più rappresentative della 
produzione come Italia Olivicola e Unapol, le uniche due realtà 
associative della trasformazione Aifo e Assofrantoi, e l’unica 
associazione dell’Industria olearia italiana Assitol: si sta realizzando
 un concreto progetto di filiera dal campo alla tavola.
Il
 contesto è quello di un’annata difficile, con perdita fino al 70% del 
prodotto, con una crisi del comparto produttivo che si è ancora di più 
acuita.
Le risposte? Attraverso
 il FOOI, marchio 100% italiano, l’acquirente paga al produttore 40 
centesimi al kg in più sul prezzo medio dell’olio extra vergine di oliva
 100% italiano di alta qualità, rilevato dalla Borsa merci di Bari al 
momento della compravendita.
 “E’ un risultato importante per i tanti olivicoltori alle prese con 
numerosi problemi stagionali che ne hanno compromesso il raccolto - ha 
sottolineato il presidente FOOI, Paolo Mariani - . Allo stesso tempo, 
gli industriali, puntano con decisione sull’eccellenza del prodotto 
italiano che per le le sue proprietà nutraceutiche non ha eguali nel 
mondo”. Insomma, ecco una azione concreta a favore del made in Italy.
Le prossime azioni? Si aprirà il confronto con la Grande Distribuzione Organizzata e con le Associazioni dei consumatori per rappresentare al meglio tutte le realtà interessate dal settore olivicolo. Gli uliveti, come ha evidenziato il prof. Salvatore Camposeo dell’università di Bari, hanno anche una importanza ambientale e non solo produttiva. 
Il rapporto fra olio di qualità e salute è strettissimo e scientificamente provato, come ha ricordato la nutrizionista Elisabetta Bernardi. Procedendo in questa direzione, il FOOI costituirà un Comitato tecnico scientifico.
Intanto,
 la casa Olearia Carapelli SpA, continuerà a sostenere il progetto di 
filiera per il 100% made in Italy attraverso il suo prodotto premium “Il
 Nobile” che, ricorda Anna Cane Direttore scientifico e affari pubblici Deoleo,
 a maggio 2018 è stato il primo olio evo proveniente da aziende degli 
associati del FOOI. All’evento, moderato dal giornalista Attilio Romita,
 hanno partecipato Franco Manzato, sottosegretario alle Politiche 
Agricole, e l’on. Filippo Gallinella.
Nessun commento:
Posta un commento