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venerdì 7 settembre 2018

I vini di Col Saliz di Refrontolo a Borghi d'Europa

Quando i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d’Europa,
nel corso delle visite gustose per il 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale,
hanno degustato in Friuli i vini dell’azienda agricola Col Saliz di Refrontolo,non
hanno avuto dubbi.
Corrado Spadaro nel suo Pane e Bontà a Villotta di Chions (pasticceria,caffetteria
e panificio con piccola cucina), aveva accompagnato la mitica Pasta di Aldo ai
pomodori di Pachino (quelli autentici!), con i vini giusti della linea Servo Suo.

La visita a Col Saliz era diventata d’obbligo.
Così l’incontro con Antonio Faganello (proprietario dell’azienda) ed Emilio Mionetto
(direttore commerciale e consulente), è diventato un viaggio del gusto dai colori
vivaci.

Nel Veneto alle spalle di Venezia, nel cuore della zona classica del Prosecco DOC,
nell'area più vocata di Collalbrigo, di Refrontolo e del Feletto dove per attestazione
del Bonifacio tra il 500 e il 600 i vini prodotti in tale zona venivano chiamati
"preziosi" per l'eccelsa qualità, sorge l'azienda agricola Colsaliz. Il nome del colle
sembra derivi dalla conformazione del terreno di tipo arenario chiamato dialettalmente
"saliz" che dà delle particolari caratteristiche alle uve di Prosecco di questa zona.

L'azienda è di proprietà di Antonio Faganello, nuova come struttura ma vecchia di tradizione ed esperienza vitivinicola tramandata da padre in figlio dal lontano 1889, si sviluppa in 15 ettari di vigneto situato nel comune di Refrontolo e favorevolmente esposto da ovest a sud-ovest ad un'altitudine fra i 200 e i 300 metri slm. I sistemi d'allevamento del vigneto che sono il "silvoz" e "alla cappuccina", aggiunti ad una adeguata densità di impianto, assieme ad una drastica riduzione di fertilizzanti ne garantiscono l'ottima qualità dell' uva Prosecco. Grazie ad una sostanziale diminuzione di produttività per ceppo. I vini prodotti in questa azienda sono tutti ottenuti da uve Prosecco di proprietà dove con modernissimi impianti di vinificazione si passa dalla spremitura soffice alla fermentazione del mosto in recipienti a temperatura controllata e successivamente in autoclavi per la presa di spuma. Il Prosecco ColSaliz viene proposto nelle due versioni: frizzante e spumante.

Ma le scelte, nel variegato mondo del prosecco, assumono un significato importante.
Passa il tempo e siamo per davvero stufi di assaggiare prosecchi ‘piatti’, senza personalità,
che dopo una vampata, svaniscono nel nulla del nostro palato.
Muovendo lentamente la testa e allargando le braccia, un grande giornalista del vino
osservava : “ Ma dove è andato a finire il prosecco?”
In realtà l’innegabile successo commerciale del prosecco ha portato con sé una produzione
sempre di più di cantina, e sempre meno di vigneto.
Si sono perse le differenze, la capacità di far esprimere il terroir, nella rincorsa spasmodica
a vini bum-bum, esplosivi (magari), ma inerti.
Diononvoglia che prima o dopo non scoppi una bolla speculativa, colpendo l’intero settore
enoico !

Per ora ci consoliamo alla grande con i vini di Col Saliz.
Quasi ci dimenticavamo : il sicilianissimo Corrado Spadaro proporrà alle Giornate Europee
del Patrimonio Culturale le tagliatelle della Pasta di Aldo con gli scampi al pesto del pistacchio
di Bronte. Non occorre dilungarci troppo : Antonio Faganello ed Emilio Mionetto sono stati
invitati ad intervenire, per ‘raccontare’ e far degustare le loro delizie enoiche.



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