«L’ITALIA DEL VINO NON È SECONDA A NESSUNO, SÌ TUTELA MARCHI, MA NO A DAZI»
Accompagnato dal presidente di
Veronafiere, Maurizio Danese, il presidente del Consiglio ha visitato i
padiglioni di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria, intervenendo al convegno
dell’Unione Italiana Vini. «Il Testo Unico del Vino – ha detto il
premier – è in fase di attuazione: ci sono 28 decreti e su alcuni stiamo
ancora lavorando. So che dal mondo delle imprese c’è molta attenzione
al bando Ocm, che uscirà nei prossimi giorni».
Verona, 16 aprile 2018 – «Questa Italia ha bisogno di
non sprecare il lavoro che è stato fatto finora, in un cammino che ci
rende forti e competitivi nel mondo». Lo ha detto alla 52ª edizione di
Vinitaly il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in chiusura del
convegno «Investire nel vino: strategie, prospettive e opportunità»,
organizzato da Unione Italiana Vini.
«È un grande onore ringraziare le imprese di questo settore
straordinario – ha esordito Gentiloni –. Nell’ultima generazione c’è
stato uno straordinario sviluppo. Basta visitare Vinitaly per capire che
la forza trainante del settore vitivinicolo è il mondo delle imprese,
dei tecnici, del marketing, che ha una straordinaria capacità
organizzativa. Così l’Italia dimostra che non è seconda a nessuno e
nulla ha da invidiare ai terroir francesi. Per questo devo ringraziare
l’Italia del vino»
Per il presidente del Consiglio Gentiloni, accolto dal presidente di
Veronafiere, Maurizio Danese, e dal direttore generale, Giovanni
Mantovani, la visita a Vinitaly ha toccato i padiglioni delle regioni
Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria. «Sono andato anche per dare un
messaggio simbolico di solidarietà e vicinanza alle imprese che lavorano
nel cratere del terremoto – ha spiegato –. Da qui voglio ringraziare il
mondo del vino, perché è una storia di successo, un esempio di capacità
tutta italiana. Il vino è, per la nostra Penisola, una storia antica,
un legame forte col territorio aziende, molto spesso coinvolge l’impresa
familiare e può vantare, soprattutto negli ultimi anni, un
impressionante numero di donne».
Un settore che, ha sottolineato Gentiloni, è in crescita nelle
produzioni e nell’export e che ha dimostrato come anche le piccole e
medie imprese siano state in grado di competere e vincere la sfida sui
mercati globali.
«Il governo deve aiutare ad accompagnar e incoraggiare il settore – ha
ammonito il premier –. Cercheremo di proseguire, per il tempo che ci
rimane, questi sforzi. il Testo Unico del Vino è in fase di attuazione:
ci sono 28 decreti e su alcuni stiamo ancora lavorando. So che dal mondo
delle imprese c’è molta attenzione al bando Ocm, che uscirà nei
prossimi giorni».
Attenzione anche all’internazionalizzazione che è, fra l’altro, una
delle missioni chiave di Vinitaly, che vede in questa edizione la
presenza di delegazioni di buyer provenienti da 58 paesi e di operatori
professionali da più di 140 nazionali.
«Possiamo migliorare la nostra scommessa sull’Asia – ha riconosciuto
Gentiloni –. Abbiamo fatto passi in avanti, ma abbiamo ancora del
terreno da recuperare nei confronti dei principali competitor. La
priorità della diplomazia italiana è sostenere la penetrazione del Made
in Italy sui mercati esteri».
La missione del vino è, al contempo, quella di puntare sull’innovazione,
senza dimenticare le radici con i territori. «Il settore ha bisogno di
un contesto in cui il lavoro fatto in questi anni non venga disperso e
senza incognite geopolitiche – ha concluso il presidente del Consiglio –
. Abbiamo bisogno che gli scambi proseguano senza dazi, chiusure o
tariffe, ma con la tutela dei prodotti originali di cui il nostro Paese
ha bisogno».
|
|
Nessun commento:
Posta un commento