L’incontro, che riunisce annualmente sotto lo
stesso tetto i produttori di Gorgonzola, è stato l’occasione per presentare
anche alcuni dati sul consumo e la produzione di questo formaggio, terzo tra
quelli vaccini per giro d’affari dopo i due grana, ma anche per sfatare alcuni
miti relativi alle sue proprietà nutrizionali.
Presentati da
Emanuela Folliero, sono intervenuti lo chef Antonino Cannavacciuolo, Martina
Colombari, la nutrizionista Samantha
Biale, il comico Andrea Pucci,
la blogger Francesca Guatteri, Giuseppe
Minoia di GFK e il Presidente del Consorzio Gorgonzola Renato Invernizzi che ha fatto gli onori di casa.
Il 70% delle famiglie, oltre 18 milioni di
italiani, consuma abitualmente il Gorgonzola, rivela Giuseppe Minoia di GFK
aggiungendo che l’Italia è il primo Paese al mondo per amore verso il cibo. In
un popolo di “food passionate” come il nostro, che mette cioè il gusto al primo
posto, ciò che piace particolarmente del “re degli erborinati” è il fatto di portare
con sé il territorio in cui viene prodotto. Inoltre - aggiunge Minoia – la
versatilità e la facilità di utilizzo del Gorgonzola sono particolarmente amate
dai millennials, autentici rappresentati della categoria di “food playing”,
cioè di coloro che in cucina amano esplorare, sperimentare e condividere.
A questo proposito la blogger Francesca Guatteri -
autrice di www.vivereperraccontarla.com
– dichiara che le foto del Gorgonzola condivise sui social non conosco
stagionalità e che le ricette fanno abitualmente incetta di “like”.
Il Re degli erborinati, come rivelato dalla gente
comune protagonista di un “gustoso” filmato registrato per le strade di Milano,
non lascia indifferenti e chi lo ama lo fa incondizionatamente nonostante
qualche timore per il colesterolo.
Fa chiarezza la nutrizionista Samantha Biale, sottolineando
come un etto di Gorgonzola abbia la stessa quantità di colesterolo di un etto
di carne MAGRA di vitello, di fuso di tacchino, di pollo (senza pelle), di
bresaola o di orata o branzino di allevamento. Aggiunge inoltre che, secondo la psicobiotica,
ovvero la scienza che studia come i batteri presenti nell’intestino siano
capaci di influenzare il nostro umore, il Gorgonzola, grazie alla sua
fermentazione, può essere definito un “mood food” grazie alla sua capacità di
contrastare l’ansia e aumentare il tono dell’umore
Martina Colombari, vera fitness addicted, ha rivelato
di non consumare carne e di mettere spesso il gorgonzola in tavola proprio perché
contiene vitamina B12, presente solo nel regno animale e molto utile per favorire
la produzione di globuli rossi e combattere l’anemia, oltre ad essere ricco di
zinco che aiuta a rafforzare il sistema immunitario. La Colombari, da sempre
molto attiva nel sociale, racconta anche del rapporto speciale con la lega alle
persone con disturbi alimentari ricoverate a Villa Miralago, in provincia di
Varese, ottenendo l’impegno del Presidente del Consorzio Gorgonzola, Renato
Invernizzi, ad individuare una fonte di collaborazione.
Tra gli interventi dissacratori di un irrefrenabile
Andrea Pucci, non sono mancati i consigli di cucina del bistellato Antonino
Cannavacciuolo, testimonial del Consorzio da un quinquennio, che lo abbina agli
ingredienti più insoliti, dalle cozze, al sedano rapa fino alla mela verde.
Alla domanda iniziale “Il Gorgonzola piace
perché…?” pare esserci quindi un’unica risposta possibile: perché è buono e fa
bene!
Il video integrale dell’incontro è disponibile sulla pagina Facebook
del Consorzio Gorgonzola: https://www.facebook.com/consorziogorgonzola/
GORGONZOLA DOP: PIACE PERCHE’...?
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Nel 2017 la produzione di Gorgonzola è cresciuta
del 3,3% pari a 151.560 forme in più rispetto all’anno precedente. In totale
nell’anno appena trascorso sono state prodotte 4.732.715 forme, la
quantità più alta mai registrata dalle rilevazioni produttive dal 1976!
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Lo scenario
La crescita generale dei formaggi Dop italiani ha
fatto registrare un incremento dell’1,3% nel 2017 con punte percentuali più evidenti, per Provolone Valpadana (+10,8), Mozzarella di Bufala Campana (+6,7), Parmigiano Reggiano (+5,1) e meno marcate come quella
registrata dal Grana Padano (+1,1) (Fonte: Assolatte). Se si confronta
l’evoluzione sul lungo periodo, ovvero dal 2000, Grana Padano e Parmigiano Reggiano crescono rispettivamente del 41%
e del 36%, Mozzarella di Bufala Campana
di 2,6 volte superiore mentre il Gorgonzola fa registrare una crescita del
21%. Questi 4 “grandi Dop”
rappresentano l’80% della produzione nazionale, l’82% del valore e oltre l’86%
dell’export.
E’
interessante notare che questa tendenza rispecchia anche quella del paniere dei
quasi 300 prodotti alimentari italiani ad indicazione geografica registrati in
Europa: quasi l’80% del fatturato di questi prodotti è generato solo da 10
alimenti e la metà sono sempre gli stessi 4 formaggi: Grana Padano, Parmigiano
Reggiano, Gorgonzola e Mozzarella di Bufala Campana!
Il Gorgonzola e il suo andamento produttivo
Le
provincie piemontesi (cinque più il territorio di Casale Monferrato) valgono il
69,4% del totale (+4,64% rispetto al 2016), contro il 30,6% delle 10 province lombarde.
La tipologia Piccante rimane ferma all’11% del totale
della produzione (518mila forme). La vendita in volumi chiude l’anno in diminuzione rispetto all’anno
precedente (-2,6%).
Dai dati
forniti dai produttori diminuisce ulteriormente il formaggio Gorgonzola fresco
venduto per la successiva stagionatura (pari al 3,6% della produzione). Tra le
diverse tipologie prodotte vi sono stati significativi incrementi solo per il Gorgonzola “bio” che è cresciuto del 33%
rispetto all’anno precedente, ma che non arriva neppure all’1% della
produzione totale (circa 45mila forme).
Il consumo interno
L’identikit del consumatore di Gorgonzola: ha 55
anni o più, vive nel Nord-Est e compra il suo Gorgonzola, preferibilmente di
tipo Dolce, in formato vaschetta take-away nel suo supermercato di fiducia.
Il 2017 ha visto aumentare i consumi nazionali di
Gorgonzola dello 0,4% (Fonte: GFK). Si tratta di un incremento contenuto che segue, tuttavia, anni di
continua crescita.
Il
numero di acquirenti è più alto al Nord (cresce in particolare del 2% il
Nord-Est), ma al Centro Sud si acquista in media di più per ogni atto di spesa.
La fascia di età più rappresentata è quella dai 55 anni in su.
Iper e
Super guadagnano oltre 3 punti, sia in valore che in volume, mentre
diminuiscono sensibilmente i volumi discount, ambulanti e negozi tradizionali. Il
take away continua a crescere in volume e penetrazione (nel secondo caso supera
il 46%!).
Infine
un accenno ai prezzi medi che rimangono invariati rispetto al 2016 e si
aggirano intorno ad 8,00 Euro per il Gorgonzola Dolce e a 11,00 Euro per il
Piccante.
Il consumo all’estero
Se i
consumi nazionali hanno riportato un segno positivo, nel 2017 il Gorgonzola esportato ha fatto registrare per la prima volta
dopo anni di incrementi, una lieve flessione pari a circa 270 tons in meno rispetto
all’anno precedente (-1,34%) (Fonte Clal). Il segno negativo, del
resto, accumuna il dato del Gorgonzola a quello degli altri due principali
formaggi di latte vaccino italiani: Grana
Padano e Parmigiano Reggiano perdono, infatti, il 2,54% (oltre 2.200 tons)
a scapito dei similari.
A tirare
verso il basso le esportazioni ha giocato sicuramente un ruolo importante la
flessione della Germania, che dopo
l’exploit dell’anno 2016 (+42%), si è riallineata agli anni precedenti, diminuendo
i consumi di 587 tons (-10%). Crescono invece la Francia (+5%), la Svizzera
(+8,4%) e anche Regno Unito, Spagna,
Belgio e Svezia.
L’ ATTIVITÀ DI VALORIZZAZIONE
Il 2017 si conferma un anno all’insegna della
valorizzazione, caposaldo delle attività che il Consorzio costantemente organizza
per rendere sempre più edotti i consumatori, oggi più che mai attenti alla
qualità dei prodotti agro-alimentari.
Le collaborazioni con gli altri Consorzi: “Grandi Formaggi Dop” e “Cheese–It’s
Europe!”
L’edizione
2017 di Grandi Formaggi Dop, progetto con la collaborazione dei Consorzi Asiago, Mozzarella di
Bufala Campana, Taleggio e Pecorino Sardo, ha visto l’organizzazione di due
cicli di eventi: “Qualità che piace e si
vede!”, rivolto agli operatori della GDO, e le giornate “I formaggi in una corretta alimentazione”,
per negozianti e operatori del settore alimentare. Gli appuntamenti con gli
operatori della GDO, svolti tra maggio e settembre, hanno avuto come cornice
sei città significativamente scelte per il legame territoriale con le Dop
coinvolte nell’iniziativa: Milano, Torino, Lavis (TN), Cagliari, Caserta e
Mestre (VE). Le sedi dei due incontri, realizzati nel mese di ottobre, dedicati
ai negozianti e agli operatori del settore alimentare sono state, invece, Bari
e Modena.
Prosegue,
per il secondo anno consecutivo, il progetto triennale europeo Cheese–It’s Europe che vede la
collaborazione dei Consorzi Parmigiano
Reggiano, Asiago e Gorgonzola in una serie di attività di comunicazione in Austria, Polonia, Ungheria e Repubblica
Ceca a favore dei formaggi italiani contraddistinti dalla denominazione di
origine protetta. Il progetto è co–finanziato dalla Commissione Europea e dallo
Stato Italiano e ha come obiettivo quello di accrescere la notorietà dei
prodotti a denominazione d’origine (DOP) valorizzando il sistema europeo di
protezione dell’origine e della qualità dei prodotti certificati. Il progetto
ha visto la partecipazione dei tre formaggi al Festival del Buon gusto che si è svolto a Poznan (Polonia) ad Agosto, momento considerato fondamentale per
l’incontro tra chef emergenti, scuole di cucina, commercianti, curiosi e chef
famosi. A fine ottobre il Consorzio
Gorgonzola ha ospitato una delegazione di giornalisti, foodblogger ed esperti
del settore polacchi e cechi per un viaggio alla scoperta delle
caratteristiche e delle peculiarità del formaggio Gorgonzola Dop e del suo
territorio. Il tour è partito con una visita alla città di Milano, alla
scoperta del Duomo e dei Navigli per passare poi alle altre meraviglie del
territorio e arrivare in fine alla città di Novara, sede del Consorzio, dove
ogni curiosità sul Gorgonzola è stata svelata.
I grandi appuntamento fieristici internazionali: Prossima fermata CIBUS
Ogni
anno il Consorzio Gorgonzola partecipa ai principali appuntamenti fieristici
internazionali con un il proprio stand consortile o con l’ausilio dello stand
dell’Associazione dei formaggi italiani Dop (AfiDop) come nel caso di GulFood a
Dubai ed Anuga a Colonia.
Dal 7 al 10 maggio sarà presente al CIBUS di
Parma (Pad 2. Stand 056) con
showcooking degli chef Antonino Cannavacciuolo (8 maggio) e Gianpiero Cravero
(7-9-10 maggio).
L’ATTIVITA’ DI VIGILANZA E TUTELA DELLA DENOMINAZIONE
Nel
corso del 2017 sono state 268 le visite
ispettive di vigilanza, di cui 63 relative ai prodotti composti sul
territorio Nazionale, in 9 Regioni diverse.
In
ottemperanza a quanto concordato con il servizio ICQRF-Nord Ovest di
riferimento di Torino e pianificato con il MiPAAF-Ispettorato Centrale di Roma,
sono state, inoltre, effettuate 524 campionature
in Emilia-Romagna, Toscana, Marche ed Umbria con redazione di 131 verbali di prelievo finalizzati ai
controlli analitici previsti e prescritti dal Disciplinare di produzione. Le
campionature sono state effettuate con criteri di casualità ed imparzialità e hanno
coperto il 100% della produzione di formaggio Dop Gorgonzola, rappresentando
quanto abitualmente e significativamente inserito nei canali distributivi.
A
livello internazionale nell’ottobre 2017 a Dublino, in collaborazione con
INTERPOL, il Consorzio Gorgonzola ha fornito, in qualità di Private Partner,
informazioni, chiarimenti procedurali, informativi e di verifica, per
l’operazione OPSON 7, “Operazione di verifica e controllo da parte degli Organi
Pubblici in tutta l’Unione Europea sulla contraffazione”, portata avanti tra
dicembre 2017 e febbraio 2018 in ben 61
Paesi UE ed extra-UE. Una massiccia verifica delle operazioni di
Import-Export intra-extra UE, circa utilizzo e rispondenza delle indicazioni
che avevano come riferimento anche la Dop Gorgonzola. Tale operazione è inserita
nel piano dell’Unione Europea di contrasto e lotta alla contraffazione, alle potenziali
frodi commerciali ed all’indebito sfruttamento della proprietà di marchio
intellettuale.
Di Gorgonzola ce n’è uno (anzi due: Dolce e Piccante).
Tutti gli altri sono Erborinati
Le attività
di difesa legale e di tutela della denominazione include la difesa del marchio
che si articola a sua volta nella repressione alla contraffazione e nella
registrazione del marchio consortile “
” nei vari
Stati, al rispetto del disciplinare di produzione. Ed è proprio sul rispetto
del disciplinare che a livello nazionale il Consorzio incontra gli ostacoli
maggiori in quanto, si registrano sempre nuovi casi di prodotti che si
“spacciano” per formaggio Gorgonzola Dop o che vantano essere varianti della Dop
originale sfruttando la notorietà che una Denominazione d’origine protetta
porta con sé. Sul mercato si trovano così sempre più spesso fantasiose tipologie
di Gorgonzola Dop che di varianti “legali” in realtà ne può avere soltanto due:
Dolce e Piccante. I casi di utilizzo
della denominazione, o di parte di essa (prefisso GORGO e suffisso ZOLA), si
moltiplicano dimostrando come questa abbia un valore enorme e per questo si
rende necessaria una costante e attenta attività di monitoraggio che permetta
al Consorzio di intervenire prontamente di fronte a questi illeciti tanto sul
mercato nazionale quanto su quello internazionale.
La
registrazione del marchio si rivela sempre più spesso un mezzo utilissimo alla
difesa legale. Essa permette, infatti, di tutelare maggiormente il nostro
prodotto da tutte le imitazioni presenti sui mercati e di garantire una delle
caratteristiche principali dei prodotti tutelati, ossia quella di offrire al
consumatore un prodotto che rispetta un preciso disciplinare di produzione e
che è sottoposto ai controlli che garantiscono sicurezza e qualità.
Sono sempre crescenti, infatti, i casi di prodotti
commercializzati come “Made in Italy” e identificati con la Dop, che in realtà
non sono italiani e tantomeno certificati. Tali prodotti sono il frutto di attività mirate a sfruttare il pregio
che i nostri prodotti possono vantare a discapito delle aziende produttrici,
riproducendo a volte anche solo il nome Gorgonzola Dop o parte di esso. Proprio
a questo fine, il Consorzio è da sempre attivo nel monitorare i Paesi nei quali
questo tipo di attività viene posta in essere con lo scopo ultimo di
intraprendere azioni legali nei confronti delle singole aziende.
Il Consorzio ha all’attivo registrazioni dei
propri marchi in ben 65 paesi (nell’anno 2016, i paesi erano 60), dislocate a livello nazionale,
europeo e internazionale. Se si calcola che gli Stati sovrani al mondo sono
196, la denominazione Gorgonzola ha una copertura pari al 33,2%.
L’ATTIVITÀ
TECNICO SCIENTIFICA
Con il supporto
del proprio consulente scientifico Prof. Erasmo Neviani, il Consorzio
Gorgonzola porta avanti con costanza un’intensa attività di divulgazione scientifica
partecipando a conferenze, dibattiti pubblici e interventi sulla stampa di
settore. Va letta in quest’ottica la divulgazione del booklet scientifico “GORGONZOLA
DOP: BUONO DA SAPERE, OTTIMO DA GUSTARE” che approfondisce gli aspetti
salutistici legati al consumo del prodotto e sfata alcuni pregiudizi e convinzioni
errate.
Gli
aspetti nutrizionali che hanno favorito il processo di valorizzazione del
formaggio Gorgonzola sono principalmente:
|
·
Eccellente
Digeribilità
·
Presenza
Elevata Aminoacidi Liberi
·
Presenza
Di Sali Minerali
·
Presenza
Di Vitamine
·
Elevato
Contenuto in Acidi Grassi Utili
·
Presenza
Potenziale Di Inibitori Sintesi Colesterolo
·
Assenza
di Lattosio
|
Relativamente
all’ultimo punto, il Consorzio ha commissionato al Centro di Ricerca CREA di
Lodi (ex–Istituto sperimentale lattiero caseario), una sperimentazione che ha
consentito di sviluppare un metodo specifico idoneo alla valutazione dell’eventuale
presenza residuale dello zucchero nel formaggio. I risultati di questa sperimentazione hanno permesso di confermare che
il Gorgonzola risponde appieno alle caratteristiche previste dalle discipline
Ministeriali per definire i formaggi “naturalmente
privi di lattosio”.
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