La 2024 sarà ricordata come un’annata dalle caratteristiche uniche. Una vendemmia lunga, che ha richiesto molto impegno, con forti differenze tra Nord e Sud e un andamento della maturazione in molti casi fuori dal comune. È questo il bilancio dell’enologo Graziana Grassini. << In tutta la mia esperienza, è il primo anno che si verifica una situazione perfetta, ovvero la maturazione fenolica è arrivata prima di quella tecnologica. Questo si è tradotto in uve equilibrate, con profumi intensi, tannini dolci e gradazioni di zuccheri non troppo elevate>>. Un andamento che contrasta con quanto riscontrato negli ultimi anni, quando la sfida maggiore per i viticoltori è stata vendemmiare prima della riduzione repentina dell’acidità, a causa di una maturazione tecnologica spesso accelerata dalle alte temperature. Le caratteristiche del 2024 presentano un ottimo presupposto per ottenere vini freschi ed eleganti, con una buona complessità olfattiva. Dopo i picchi di caldo a luglio, che avevano destato qualche preoccupazione, le temperature si sono abbassate e la maturazione è avvenuta in modo lento e graduale.
Nord, Centro e Sud hanno presentato alcune differenze. Al Nord le piogge e qualche evento grandinigeno hanno ridotto la quantità di uva ma, in corrispondenza dell’ultima fase della maturazione, le temperature si sono abbassate e non ci sono stati problemi sanitari, dando così uve sane e concentrate. Al Centro la vendemmia è stata molto lunga e graduale e al Sud, in particolare in Sicilia, la siccità è stata ben sopportata nelle aree di “altura”, come ad esempio a Santa Cristina Gela.
In generale, si prospetta un’annata particolarmente interessante per i rossi, che, avranno più eleganza che opulenza, in linea con le richieste del mercato moderno. L’andamento così diverso a seconda delle aree d’Italia conferma ancora una volta come a fare la differenza sia la capacità dell’uomo di interpretare la situazione, avvalendosi anche della tecnologica. È l’era dell’“Umanesimo Digitale”.
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