Calamandrana, novembre 2024 – A un anno dalla scomparsa di Michele Chiarlo, protagonista della storia enologica piemontese e italiana, la famiglia Chiarlo è determinata a portare avanti il lascito e la lungimirante visione del fondatore. I figli Stefano Chiarlo, winemaker, già al fianco di suo padre nella conduzione agronomica dei vigneti, e Alberto Chiarlo, responsabile delle relazioni commerciali e marketing, sono impegnati a prendere in eredità i valori di Michele, portando avanti la sua visione e il suo straordinario lavoro nel mondo del vino, dell’arte e per la valorizzazione del territorio. |
Protagonista nella nascita della denominazione Nizza, Michele Chiarlo è stato un visionario ambasciatore della cultura enologica italiana e un volto nella rivoluzione territoriale di vini identitari come Barolo, Moscato e Barbera d’Asti. Convinto sostenitore della tradizione vinicola piemontese, Michele ha sempre aspirato all'eccellenza, impegnandosi in una minuziosa opera di selezione e acquisizione dei vigneti più vocati di Langhe, Monferrato e Gavi, credendo sempre nel potere della condivisione e del fare squadra per raggiungere un obiettivo maggiore e comune. Questa sua attitudine l’ha portato a ricoprire ruoli di rilievo nell'associazionismo enologico, fondando istituzioni collettive come il Consorzio Grandi Vini e l'Istituto Grandi Marchi. |
Uomo di cantina e di vigna, Michele Chiarlo si distinse per la sua ambizione e la sua capacità di anticipare le tendenze di mercato, uno dei primi a intravedere le opportunità dell’export del vino italiano, sancendo partnership durature con i principali importatori internazionali. Abbracciò una visione olistica del vino, non solo come contenuto della bottiglia, ma come la somma di elementi che sono alla base di una comunità: la storia, la cultura, l’arte, le tradizioni, la convivialità e, soprattutto, il territorio, la vera origine di ogni etichetta. |
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