«Lo scorso 15 ottobre abbiamo terminato la vendemmia 2023 in Tenuta Montalbera, la "cattedrale" del rosso autoctono "Ruchè". Per la prima volta abbiamo applicato la vendemmia notturna anche su un vitigno a bacca nera come il Ruchè di Castagnole Monferrato appunto, per preservarne integrità, profumi e concentrazione», ha commentato Franco Morando, Direttore Generale di Montalbera, tenuta che si estende fra i territori del Monferrato e della Langa piemontesi. «In ultima analisi, l'andamento della vendemmia 2023 è stato tutto sommato positivo: abbiamo avuto un calo di circa il 15% in volumi ma, grazie soprattutto alla forte escursione termica notte-giorno, la qualità degli acini è stata eccellente e ci aspettiamo vini di grande qualità. Possiamo solo aggiungere che, per contrastare i grandi caldi siccitosi sulle nostre particelle più delicate già in sovramaturazione come il Ruchè Laccento, abbiamo dovuto obbligatoriamente procedere con una "vendemmia notturna", per preservare profumi, integrità e consistenza dell'uva stessa, nel rispetto anche della salute dei nostri ragazzi nel loro quotidiano in vigna. Ora dovremo proseguire il lavoro in cantina ma, grazie all'aiuto di tutti i nostri collaboratori, confido avremo degli ottimi vini che tendono qualitativamente sempre all'eccellenza», ha affermato Franco Morando, che poi ha spiegato: «La vendemmia 2023 è stata sicuramente figlia di qualche pioggia in più rispetto a quella del 2022 che era stata difficilissima da interpretare. Noi quotidianamente cambiamo gli schemi. Quest'anno una realtà come Montalbera, 130 ettari in un unico appezzamento, ha avuto la fortuna di non essere stata colpita dalle forti grandinate che stanno condizionando l'enologia e la produzione italiana. C'è stata una diminuzione della quantità però ci affidiamo a schemi e protocolli di vinificazione estremamente severi e l'annata 2023 sarà sicuramente figlia di una bellissima realtà qualitativa», ha rassicurato Franco Morando. «Trai vini prodotti da Montalbera spicca il celebre rosso Ruchè di Castagnole Monferrato, un vitigno autoctono tipico di 8 paesi che è un vino estremamente elegante, setoso, piacevole dai grandi frutti e dalle grandi piacevolezze, con un grande equilibrio che rispecchia esattamente il gusto internazionale dell'assaggiatore moderno e attento alle piacevolezze innovative», ha spiegato il Direttore Generale di Montalbera Franco Morando.
Il Ruchè di Castagnole di Monferrato è un vitigno antico che si coltiva solo in questa limitata zona in provincia di Asti, la cui origine potrebbe risalire ad una comunità di monaci devoti a San Rocco. Ma è negli anni settanta, grazie a Don Giacomo Cauda, che il vitigno a rischio estinzione viene riscoperto. Come "beneficio parrocchiale" egli trovò infatti dieci filari di Ruchè, di cui si appassionò innamorandosi dell'acino ancora in vigna e, seguito da altri viticoltori, iniziò a impiantare nuovamente questa varietà. Il resto è storia: nel 1987 arriva la DOC, nel 2010 la DOCG e oggi il Ruchè è apprezzato per le sue caratteristiche davvero uniche. Da sempre la Famiglia Morando, proprietaria di Tenuta Montalbera, sostiene questo straordinario vitigno a bacca rossa autoctono del Monferrato ed è leader di mercato del Ruchè.
Nessun commento:
Posta un commento