Serena Giorgi indaga, a volte con ironia, a volte con evidente preoccupazione, questioni connesse alle dinamiche sociali contemporanee. Tanti i suoi lavori dedicati al tema ambientale (come quelli delle recenti collettive “Cosa pensano di noi le capre?” e “Thank you”, molti dei quali in duo con Giulio Perfetti, con il quale da anni ha stretto un profondo sodalizio artistico). Attenzione ancora maggiore dedica all’indagine delle questioni filosofiche, alla memoria e ai rapporti interpersonali. In tutti i casi, il suo lavoro porta il visitatore all’essenza, ai fondamenti della sua vita. Paesaggi interiori che, nati da piccole cose, risvegliano la coscienza dello spettatore su grandi temi. Da dove nasce la poesia? Da dove nasce l’arte? Che funzioni hanno?
“Il lavoro di Serena Giorgi - afferma la curatrice Silvia Franceschi - ci pone domande alle quali ognuno di noi deve cercare le proprie risposte. Dietro ogni suo lavoro c’è una storia, la sua. Ma anche le nostre. Ed è proprio l’universalità del suo messaggio ad agganciarci, attraverso un linguaggio che si esprime su diversi piani: parola, forma, composizione, colore. Come se l’artista ci prendesse per mano e quel messaggio ce lo sussurrasse all’orecchio”.
In occasione della personale è stato pubblicato, in tiratura limitata, un libro d’artista - oggetto ricorrente nella pratica di Serena Giorgi - che in poche pagine racconta il suo percorso come artista e donna.
La mostra si dipana in due diversi spazi di Milano, intimi e pieni di fascino in zona Gorla - Naviglio Martesana. Due realtà, Spazio Blue Train e The Kitchen art gallery, che dal 2021 dialogano organizzando insieme mostre, laboratori ed eventi.
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