L’artista in The Contact, crea un ponte tra fisico e digitale realizzato non più sul supporto tradizionale per eccellenza, la tela, bensì su quello di ultima generazione: lo schermo. La tela e i colori vengono costituiti dalla frammentazione e dall’esplosione dei cristalli liquidi che rappresentano i veri protagonisti delle sue opere. Matteo Mandelli, sceglie lo schermo come supporto, in quanto simbolo del progresso tecnologico e il flessibile da taglio come pennello contemporaneo. Al momento del contatto, con la rottura dei cristalli liquidi, si vanno a generare dei nuovi colori che a loro volta originano nuovi orizzonti. Sono proprio questi i nuovi piani di lettura a formare l’opera, una generazione digitale su un supporto fisico. La particolarità di questa operazione è la capacità dell’artista di trasformare un concetto infinito ed eterno, come la tecnologia, in qualcosa di mutabile. L’opera cambierà nel tempo e invecchierà assieme al suo proprietario fino a spegnersi. Ogni schermo è accompagnato dal suo corrispettivo Nft a testimonianza del primo contatto che si crea tra l’artista e l’opera. Quando lo schermo cesserà di funzionare, diventerà lui stesso la testimonianza, mentre la sua controparte digitale diventerà l’opera vera e propria, in quanto ne permette una conservazione e una fruizione.
La mostra vuole essere un manifesto dell’arte Phygital nel senso più profondo del termine, finora poco conosciuto al grande pubblico. Un progetto di carattere artistico-culturale, sociale e innovativo. L’esposizione è l’occasione per venire a conoscenza e a contatto diretto con una delle micro-avanguardie che si sta sviluppando sempre più velocemente a livello globale. Si ritiene che da qui al 2030 avrà un suo riconoscimento e valore all’interno del sistema dell’arte. Il visitatore ha quindi la possibilità di osservare e partecipare alla nascita del contatto attraverso cui il fisico e il digitale interagiscono tra loro arrivando a fondersi completamente e vivere un’esperienza immersiva e interattiva a 360 gradi.
La mostra si apre con una proiezione di forte impatto emotivo e sensoriale, accompagnata dalle ultime opere inedite realizzate dall’artista. In quanto mostra phygital, saranno presenti dei lavori attraverso i quali lo spettatore sarà chiamato a interagire direttamente creando un’esperienza partecipata. Di particolare interesse è quella che vedrà il pubblico indossare un caschetto, che permetterà di co-creare un’opera sulla base delle emozioni percepite. Una sperimentazione in cui arte, tecnologia e neuroscienza si uniscono costituendo un’esperienza inedita ed emozionale.
In occasione dell’opening, in programma martedì 20 giugno alle ore 18.30, Matteo Mandelli, durante una performance realizzerà un’opera inedita che verrà poi esposta presso Alveare Culturale, fino al termine della mostra.
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