Non ne sono proprio sicuro, ma credo di avere letto da
qualche parte che per l’anima timida un viaggetto è cosa così formidabile come
un gran viaggio per l’anima grande. Viaggiare è un’impresa interiore e via
dicendo. E allora eccomi, sono tornato su di un territorio che già avevo
avvicinato sei, o forse sette anni fa. Parlo dei Colli Euganei, nel padovano,
ovvero un gruppo di rilievi non molto alti che formano un paesaggio
particolarmente dolce e affascinante. Non ha nessuna importanza se sarà un
grande o un piccolo viaggio, la mia anima, non timida e neanche grande, ne
uscirà arricchita.
Ho raggiunto il cuore verde del Veneto con il preciso intento
di vivere il mio percorso con lentezza, passeggiando, pedalando e magari in
parte navigando. Lo posso fare io e lo potete fare voi, perché qui c’è chi
organizza tutto al meglio. Dal soggiorno in un Resort alle cure termali, dal
noleggio delle ebike alle escursioni in barca, fino alle visite nelle cantine,
nei frantoi, nelle dimore storiche, nei castelli fino ad un celebre complesso
monumentale con giardino secolare. Una sorta di viaggiare curiosi e “Viaggiare curiosi” è una Start-up nata 5
anni fa da un progetto del Centro internazionale di Studi sull’economia del
Turismo. Un Turismo sostenibile nei parchi naturali del Veneto.
Vi sto parlando di un progetto di destinazione definito “Terme e Colli Emotion”, una lodevole
iniziativa che intende stimolare e promuovere il territorio e le sue
peculiarità, accogliendo i visitatori con una proposta integrata e coordinata di
tipo slow con differenti percorsi turistici: Terme&Salute,
Arte&Cultura, Natura&Sport, Food&Wine. In poche parole sui 100
Colli Euganei vi attendono i vini vulcanici, l’arte, i sapori locali tipici, il
relax delle acque termali e tanto altro.
Alloggio al Galzignano Resort Terme & Golf un
complesso composto da tre hotels a 4 stelle per un totale di 302 camere. Qui
potete trovare uno dei più vasti centri termali d’Europa con acque a 37°
naturali, un centro benessere, una Medical Spa, un campo da golf 9 buche, una
cucina che enfatizza i prodotti del territorio, regionali e italiani, senza far
mancare quel tocco di internazionalità per soddisfare ogni palato. Presso la
struttura è situato un punto ebike targato “Viaggiare
curiosi”. Dispongono della flotta più importante dell’area di bici da
cicloturismo, ebike, bici da bambino, MTB, EMTB, gravel e accessori vari.
Inoltre a vostra disposizione mezzi per i transfer dagli aeroporti e per la
consegna delle bici nel luogo dove soggiornate e via dicendo.
Faccio chiarezza: qui, su questo lembo di Veneto, trovate una
complessa rete di piste ciclabili che copre un territorio molto vasto. Tenete
presente che il Parco Regionale dei Colli Euganei protegge oltre 18.000 ettari
di un ecosistema unico e offre paesaggi straordinari dove cultura, bellezza e
biodiversità si uniscono in maniera coerente. Potete tranquillamente fare base
al Resort e pedalando, accompagnati da guide più che preparate, raggiungere le
mete che preferite. Ve ne indico alcune e vi ricordo che i percorsi in ebike
sono tranquillamente percorribili anche da chi non è abituato a pedalare.
Per raccontare al meglio bisogna vivere le situazioni in
prima persona, e allora ecco che al mattino mi munisco di ruote con pedali e
inizio la mia giornata. Sotto un piacevole sole, dopo una rilassante pedalata,
arrivo presso una dimora storica: “Villa Selvatico”. Premetto che il mio
viaggio si svilupperà su più tappe, motivo per cui cercherò di stuzzicare la
vostra curiosità ma non vi dirò tutto, in modo tale da lasciarvi scoprire da
voi tutto ciò che ometterò delle varie mete.
La Villa seicentesca è posta nel Parco Regionale dei Colli
Euganei ed è lambita da cinque laghetti d’acqua sulfurea, custoditi
nel giardino termale progettato nell’800 dal paesaggista Giuseppe
Jappelli. All’interno nelle nobili sale è custodito un ciclo di
affreschi tra divinità ed allegorie che si intrecciano con particolarità
architettoniche uniche ed originali. Percorrendo una suggestiva scalinata di
ben 144 gradini si raggiunge la terrazza romantica. Particolare è la cupola con
la rosa dei venti, la galleria nel colle della Stufa e
la chiesetta di Sant’Elena. Nell’ampio panorama delle ville
venete e dei giardini storici italiani questa è meta ideale per
visite guidate, tour culturali, passeggiate in famiglia o in gruppo.
Indubbiamente una tappa da tenere in considerazione.
Sempre pedalando su di una comodissima pista ciclabile che
costeggia un corso d’acqua di cui vi parlerò tra breve raggiungo Monselice. Il
castello Cini è una vera chicca ma non solo, ci sono Villa Duodo e il Santuario
Giubilare delle Sette Chiese. Altra tappa di tutto rispetto.
Mi sposto ancora pedalando in scioltezza. Arrivo ad Arquà
Petrarca. E’ dei più bei borghi d’Italia e la sua storia è decisamente lunga e
affascinante. Il borgo mantiene ancora in gran parte intatto il suo aspetto
trecentesco, e che fu abitato, negli ultimi anni della sua vita, dal Poeta
Francesco Petrarca. Le origini sono medievali e risalgono al periodo in cui
probabilmente era presente una linea difensiva che collegava la Rocca di Monselice
con Valle S. Giorgio. Inutile dirvi che qui potete immergervi in secoli e
secoli di storia e che la località è veramente molto bella. Se poi volete una
piccola curiosità per il palato potete gustarvi lo Spritz Euganeo, quello con
la giuggiola. Non aggiungo altro se non che il vino per la sua preparazione è
il Fior D’Arancio tipico della zona. E’ uno spumante Docg dei Colli Euganei
prodotto con uva Moscato Giallo.
Bene, è arrivato il momento del break di pranzo e siccome gli
amici di “Viaggiare curiosi”
organizzano tutto per i turisti, anche con il sottoscritto non sono da meno. Ed
eccomi presso una cantina, sempre nel Comune di Arquà Petrarca, a gustare
affettati e formaggi locali accompagnati dai vini del luogo. Inizio con un
fresco Serprino Colli Euganei Doc. E’ un vino bianco delicatamente frizzante
dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Direi che è ideale come
aperitivo e con preparazioni a base di pesce. Passo poi ad un classino Merlot
Veneto Igt e finisco con il Fior D’Arancio lo stesso che ho già assaporato
nello Spritz. Si tratta di un vino spumante con una bollicina finissima e
persistente. Decisamente ottimo come aperitivo ben si abbina agli antipasti e
alle cucina di mare.
Dopo la pausa ritrovo il mio mezzo di locomozione: una nuova
e fiammante ebike della già citata flotta. Si pedala. Arrivo a Valsanzibio.
Anche per questa tappa ci sarebbero da scrivere pagine e pagine, perché il
complesso Monumentale di Valsanzibio è un qualcosa di veramente speciale.
Pensate che è uno dei giardini d’epoca esistenti più belli. Al suo interno
piante secolari provenienti da vari paesi del mondo. Il padiglione di Diana, il
Labirinto, l’isola dei Conigli, il monumento al Tempo, statue, piante ed
essenze arboree.
L’attuale splendore arriva dalla seconda metà del Seicento
per mano del Nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo e dei figli Antonio e
Gregorio. Il primogenito Gregorio, Cardinale, Vescovo di Padova e futuro Santo,
ispirò l’alta simbologia del progetto dovuto al principale architetto e
fontaniere Pontificio Luigi
Bernini. Il giardino
di Valsanzibio è emblema della via di perfezione che porta l’uomo dall’Errore
alla Verità, dall’Ignoranza alla Rivelazione. Da visitare assolutamente.
Questa giornata di viaggio è terminata. Con la bici senza
affaticarmi rientro al Resort da dove più tardi con un transfer ripartirò per
andare a cena in un ristorante tipico dei Colli. Quando arrivo trovo una
simpatica atmosfera, molto famigliare, e rammento di esserci già stato durante
un altro viaggio padovano. Il carosello di antipasti è molto sfizioso, in
particolare l’insalatina di gallinella e le frittatine impreziosite dalla
fonduta di formaggio locale di loro produzione, e la faraona, allevata dai
ristoratori è decisamente ben cucinata. Ritrovo il Moscato Giallo e un blend di
Merlot e Cabernet Sauvignon. Una buona scelta dei miei ospiti.
Vivere i Colli pedalando, senza fretta, in maniera
sostenibile, alle terme, magari per un fango, visitando un castello o una
dimora, una cantina e un frantoio ma anche in barca su di un canale artificiale
che risale al 1200: è il canale Battaglia. Per farlo, bisogna arrivare nel
Comune di Battaglia Terme, città d’acque, il paese dei barcari. Se volete
vivere una bella emozione “Viaggiare
curiosi” vi organizzerà un incontro con i volontari del Circolo Remiero “El Bisato”. 130 soci che operano nel
rispetto delle loro tradizioni d’acqua. Tenete presente che dai Colli, tramite
una rete di corsi d’acqua si arriva a Venezia. Il canale Battaglia fu costruito
dai padovani ed è rialzato rispetto al fondo di circa sette metri. Un’opera
ingegnosa che ha otto secoli di storia. Sul canale fino alla metà del 1900
viaggiavano dei barconi detti “Burci”,
trainati da cavalli dalle sponde, adibiti al trasporto delle merci. Un solo
barcone poteva trasportare il carico di ben sette camion moderni.
I volontari vi faranno navigare a bordo delle Caorline,
tipiche barche a remi venete a fondo piatto prodotte a Venezia, e vi
regaleranno una bella sensazione da godere lentamente, senza alcuna fretta, in
controtendenza ai tempi in cui viviamo il presente. Sempre a Battaglia Terme
non perdete il Museo della navigazione Fluviale in modo da conoscere meglio
ancora quanto i canali furono decisivi in passato.
Lasciate poi le Caorline e su una sponda del canale tuffatevi
nella magica atmosfera di un castello meraviglioso: Il Catajo. Maestoso e
imponete maniero della seconda metà del XVI secolo, fu dimora della potente
famiglia degli Obizzi e affrescato da Giovanni Battista Zelotti. Il castello si
dispone su più corpi di epoche diverse ed è considerato la Reggia dei Colli
Euganei. Il castello del Catajo, proprietà privata ma visitabile, è tra le
dimore storiche europee più grandi. Da vedere il portale monumentale, il
cortile dei giganti, la fontana dell’elefante, il piano nobile con gli
affreschi, la grande terrazza, la terrazza ducale e il meraviglioso giardino
delle delizie. Altre chicca da non perdere durante il vostro viaggio.
C’è ancora il tempo per visitare una cantina, una delle più
prestigiose del territorio, e non lo dico per la bellezza degli ambienti ma per
la grande qualità dei loro vini. Vitigni autoctoni come l’uva Friulara con la
quale realizzano uno spumante rosato dai profumi fruttati e dalle
piacevolissime bollicine: interessante veramente. E ancora Merlot, Cabernet
Franc, Cabernet Sauvignon vini ottimali per i formaggi stagionati, i cotechini,
l’agnello alla brace e via dicendo.
Mi fermo. Di stuzzichini informativi turistici penso di
avervene dati abbastanza. Ora tocca a voi scegliere questa terra veneta per un
viaggio, lungo o corto che sia, di cultura o di sport, di terme o di buon cibo.
O di tutto un po'!!! Come amava dire il papà di un mio amico di gioventù.
Affidatevi a “Viaggiare curiosi”,
saranno loro a provvedere all’organizzazione di tutto ciò che vorrete vedere,
gustare, conoscere, approfondire…vivere.
Viaggiare Curiosi – in bici, in barca, a piedi
Fabrizio Salce
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